L'INIZIATIVA

Smart Mobility Map: l’Italia della mobilità intelligente in una mappa di EconomyUp con Telepass

Smart Mobility Map è il nuovo progetto di EconomyUp in collaborazione con Telepass. Sarà una fotografia dinamica di tutti i servizi di mobilità Regione per Regione. Ne abbiamo parlato con Marco Cavone, CEO di Urbi

Pubblicato il 17 Lug 2023

Immagine di metamorworks da Shutterstock

Scattare una fotografia della mobilità innovativa e intelligente in Italia: è l’obiettivo della Smart Mobility Map, il nuovo progetto realizzato da Economyup-Digital360 in collaborazione con Telepass, che parte con una prima selezione dei servizi nelle diverse regioni del Paese. Sarà una fotografia dinamica, in movimento, perché il mercato è in costante evoluzione e la mappa è aperta alle segnalazioni degli operatori e delle amministrazioni pubbliche.

Nella nuova mobilità urbana non potrà esserci sostenibilità senza “intelligenza”. “La smart mobility è un pilastro ineludibile della mobilità sostenibile che prevede e permette l’utilizzo di mezzi diversi secondo le distanze e le esigenze” dice Gabriele Benedetto, CEO di Telepass.

Per questo la smart mobility sarà sempre di più il frutto di collaborazioni che portano alla creazione di sistemi: insomma, non è qualcosa che si può fare da soli.

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Come funzione la “Smart Mobility Map”

Con la nuova Smart Mobility Map, quindi, si intende accendere i riflettori sugli operatori che da Nord a Sud stanno lavorando per una mobilità integrata e per la cosiddetta Mobility as a Service, l’offerta di diversi servizi per muoversi in città (e non solo) su un’unica piattaforma digitale.

Quella MaaS su cui anche il PNRR prevede investimenti significativi con bandi per le amministrazioni locali. Telepass è già un leader su questo fronte, con la continua integrazione di servizi nella sua piattaforma (tra gli ultimi la prenotazione dei biglietti aerei e il Venezia Pass per pianificare la city experience interamente via app), e ha condiviso il progetto della Smart Mobility Map per valorizzare un mercato destinato a crescere nel futuro prossimo.

“Dopo il Covid è cambiato tutto. In tutto il mondo tra gli operatori è maturata la disponibilità ad aprirsi alle piattafore MaaS, che integrano servizi diversi”, dice Marco Cavone, da un anno CEO di Urbi, società che lavora sulla mobilità multimodale. La startup viene fondata nel 2014 per creare un’app in cui raccogliere tutti i servizi di mobilità e permettere così di scegliere il più adatto alle proprie esigenze. Nel 2017 viene acquisita da Telepass e adesso fa da apripista per l’integrazione di nuovi servizi. “È il nostro radar su tutti i servizi di mobilità innovativa”, spiega Benedetto.

Il ruolo di Urbi: da startup a operatore di Mobility as a Service

Se Telepass si rivolge principalmente a chi di solito si muove in auto, Urbi si rivolge a chi usa mezzi non propri o a chi si trova in una grande città per un breve periodo, come i turisti ad esempio. “Siamo ormai un vero MaaS operator, con una app scaricabile in tutta Europa per conoscere i servizi di mobilità in più di 40 città”, spiega Cavone. “Facciamo uno scouting straordinario, perché raccogliamo i feedback degli utenti sui servizi e lavoriamo per integrarne di nuovi o migliorare quelli già presenti”.

La smart mobility è un’industria complessa, come dimostrano i casi di Parigi, che da settembre eliminerà i monopattini dalle sue strade (aveva raggiunto un numero equivalente a Roma, Milano e altre città messe insieme) o Roma, che ha caratteristiche urbanistiche molto particolari. È una industry con margini bassi, dove è necessario lavorare su grandi numeri e con un forte posizionamento.

È tutta una questione di dati. E adesso l’opportunità è usarli con il supporto dell’intelligenza artificiale. “Le fonti a cui possiamo attingere in tempo reale per sapere che cosa succede sono infinite”, spiega Cavone. “Con Urbi aggiungiamo un’altra informazione: dove si trovano i mezzi nelle città. Ed è un’informazione dinamica. Lavoriamo con modelli che gestiscono grandi mole di dati che cambiano nel tempo. Lo sforzo e l’obiettivo è costruire modelli che si possano replicare in città diverse, prevedendo magari situazioni specifiche come un evento particolare, una partita o un concerto, per poter anticipare le esigenze delle persone in movimento e fornire le migliori soluzioni di mobilità”.

Si può fare, ma con una logica sinergica, che vede protagonisti le amministrazioni comunali, chi gestisce i servizi di mobilità (dallo sharing alle autolinee), le aziende di qualsiasi settori impegnate in progetti di mobilità sostenibile e gli operatori che li aggregano in piattaforme di MaaS. È la fotografia che comincia a prendere forma con la nuova Smart Mobility Map.

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Giovanni Iozzia
Giovanni Iozzia

Ho studiato sociologia ma da sempre faccio il giornalista e seguo la tecnologia . Sono stato direttore di Capital, vicedirettore di Chi e condirettore di PanoramaEconomy.

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