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Sharing mobility in Italia: domanda in crescita, offerta in calo. Il rischio è un divario di mobilità



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Il 9° Rapporto nazionale sulla sharing mobility fotografa un Paese in movimento ma ancora diseguale: aumenta l’uso dei servizi condivisi, in particolare del monopattino, ma diminuiscono veicoli e operatori

Pubblicato il 7 ott 2025



Sharing mobility 2025 in Italia
Sharing mobility 2025 in Italia

La mobilità condivisa in Italia continua a cambiare volto, ma non sempre nella direzione sperata. Il nuovo 9° Rapporto nazionale sulla sharing mobility, curato dall’Osservatorio nazionale coordinato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, offre una fotografia nitida di un fenomeno che si è ormai radicato nelle abitudini quotidiane degli italiani.

Il 2024 e il 2025 segnano infatti un consolidamento della domanda: sempre più persone scelgono mezzi condivisi per muoversi, con il monopattino in sharing che si conferma protagonista. Tuttavia, dietro la crescita degli utenti si nasconde un dato meno incoraggiante: un calo dell’offerta complessiva di veicoli e servizi operativi, segnale che il mercato sta attraversando una fase di riequilibrio, o forse di saturazione.

A questo si aggiunge una forte concentrazione territoriale: la sharing mobility resta prerogativa delle grandi città del Centro-Nord, mentre nelle aree a medio-basso reddito e nei centri minori aumenta quella che il rapporto definisce “povertà di trasporto”, ovvero la mancanza di alternative accessibili e sostenibili.

Eppure, anche laddove i servizi sono presenti, emergono contraddizioni nel paradigma della mobilità sostenibile urbana. Nonostante l’elevato tasso di elettrificazione delle flotte condivise, il tasso di motorizzazione privata continua a salire, segno che il modello italiano fatica a emanciparsi dalla cultura dell’auto: un andamento in controtendenza rispetto alle città europee più virtuose.

QUI è POSSIBILE SCARICARE IL REPORT

Ma vediamo cosa dice punto per punto il rapporto presentato a ottobre 2025 in occasione della Conferenza Nazionale della sharing mobility, organizzata dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energeticadal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Un appuntamento che da 10 anni tiene sotto osservazione tutto quello che si muove intorno alla mobilità condivisa.

Sharing mobility 2025: i numeri

La sharing mobility si è radicata ormai nelle abitudini di mobilità degli italiani. Cresce infatti la domanda con oltre 50 milioni di noleggi nel 2024 e 60 milioni stimati per il 2025, uno per ogni italiano e la flotta è per il 95% a zero emissioni. Prosegue invece il calo dell’offerta con meno veicoli, servizi e operatori.

Nel 2024, rispetto al 2022, i veicoli in sharing sono 96.000 (-15%), il numero complessivo dei servizi è di 170 (-26%); gli operatori sono scesi tra il 2022-25 a 35 (-24%). L’offerta si concentra sempre di più nelle grandi città, mercati più redditizi e favorevoli: Roma e Milano, con 13,2 e 12,6 milioni noleggi, generano insieme oltre il 50% del totale nazionale. Ben 16 capoluoghi di provincia, soprattutto medio piccoli, come Catanzaro, Reggio Calabria, Pesaro e Prato, hanno perso invece servizi di sharing. Tendenze queste che indicano la necessità di una nuova rotta: integrazione col trasporto pubblico, incentivi economici alla domanda e supporto all’offerta. Senza nuovi modelli di regolazione e sostegno della mobilità condivisa aumenterà infatti inesorabilmente l’uso dell’auto privata che nel 2024 ha superato 40 milioni di veicoli, 701 ogni mille abitanti.

Sharing mobility 2025: le città più virtuose

L’Osservatorio ha elaborato, per la prima volta, lo Sharing Mobility Index che, per valutare le performance di sharing mobility nelle città italiane, tiene conto di quattro indicatori: varietà dei servizi disponibili (car, bike, scooter, monopattini); numero di veicoli per abitante; numero di noleggi per abitante; tasso di rotazione giornaliero dei veicoli. Dai dati elaborati emerge che le uniche città che offrono contemporaneamente tutti e quattro i servizi di sharing sono: Milano, Roma, Firenze, Bergamo e Torino. 

Roma è la prima città per numero di noleggi totali (13,2 milioni nel 2024); Bologna e Firenze sono le città cresciute maggiormente nel 2024 rispetto al 2023; Bologna è la città con più noleggi per abitante, dato significativo, trattandosi di una città in cui non sono presenti i monopattini; Milano è la città con più veicoli a disposizione per abitante; Brescia presenta il migliore tasso di rotazione dei veicoli.

Carsharing in difficoltà, ma cresce l’elettrico

Il carsharing è stato il primo servizio di sharing mobility presente in Italia. Oggi il comparto è quello più in difficoltà: in calo città servite e noleggi, complice anche la micromobilità in aumento per gli spostamenti brevi in città ed eccessivi oneri per gli operatori. Nel 2025 è in corso una corposa riduzione del numero dei veicoli in servizio di Enjoy, un operatore storico di car sharing. I servizi nel 2024 sono 42, -1 rispetto al 2023. Nel 2024 le flotte di auto sono aumentate del 9%, ma i primi mesi del 2025 vedono un drastico calo del 17%. Sempre più ecologica la flotta con 3.000 i veicoli elettrici nel 2024, più 18% rispetto al 2023. Sul totale della flotta le auto ibride arrivano nel 2024 al 38%, superando l’elettrico (34,8%). Milano (3.293) e Roma (2.158) dispongono del maggior numero di auto free floating; Torino (250), Roma (200), Palermo (109) per la flotta station based. In termini di chilometri percorsi, il carsharing conferma nel 2024 una quota pari al 45%, quasi equivalente a quella complessiva della micromobilità.

Trend sempre in ascesa per il bikesharing

Continua anche nel 2024 la crescita dei noleggi del bikesharing free-floating toccando il picco di 12,2 milioni, valore di oltre il 162% superiore a quanto registrato nel 2021 e del 26% più alto del 2022. Complessivamente il bikesharing rappresenta il 32% del totale dei noleggi. I km percorsi sono stati circa 25 milioni. Più a prova di ambiente la flotta: Il numero di bici elettriche è aumentata del 18% rispetto al 2023 con oltre 4.500 veicoli in più. La prima città per biciclette elettriche è Milano (più di 10mila veicoli), seguita da Roma (circa 7mila) e Bologna (2,7mila).

Monopattini in sharing, giù l’offerta

Se nel biennio 2020-2022 i monopattini in sharing hanno rappresentato il motore del vehicle sharing, dal 2023 in poi i noleggi si sono stabilizzati appena sotto i 25 milioni. Le stime per il 2025, tuttavia, indicano una possibile ripresa (+27%). I servizi di monopattini hanno registrato un calo rilevante: dai 99 attivi nel 2022 si è passati a 68 nel 2024 e a 62 nei primi mesi del 2025, un fenomeno da attribuirsi ad un riposizionamento degli operatori in più città o all’uscita dal mercato di alcuni player. Diminuisce anche il numero di città capoluogo di provincia in cui è presente un servizio di monopattino in sharing: tra il 2022 e il 2024 ci sono 15 città in meno. La flotta (circa 42.000 veicoli) , cresciuta nel 2024 di 2 mila unità, si prevede in calo del 6% nel 2025. Le città con più monopattini in sharing sono Roma (13.500), Milano (6000) Torino (4.000) Palermo (2.280).

Scooter sharing, si contrae la domanda

Nel 2024 l’offerta di servizi di scooter sharing, dopo essersi dimezzata tra 2022 e 2024, cresce di tre unità rispetto al 2023 e resta stabile anche a inizio 2025. La domanda mostra segnali di contrazione: dopo il picco del 2023, i noleggi si riducono del 23% nel 2024. La flessione è imputabile in larga parte a Milano, dove la chiusura di un operatore ha fatto perdere circa 1 milione di noleggi. Le città servite sono 9, nel 2024 le flotte più fornite a Milano con 1836 scooter, ma oltre 1000 in meno rispetto al 2023, Roma (1.556), Torino (349), Bari (150).

Micromobilità; incidenti in diminuzione

Pochi incidenti ed anche in diminuzione: in media un incidente ogni 300.000 km percorsi. In diminuzione nel 2024, del 7% per i monopattini, del 54% per gli scooter e del 67% per le biciclette. Il monopattino conferma un dato in linea con lo scooter, con valori rispettivamente pari a 0,6 e 0,4 incidenti ogni 100.000 km. Nel complesso, il calo generalizzato evidenzia un miglioramento significativo della sicurezza.

Car pooling aziendale: aumenta ma non decolla

Nel 2024 i viaggi in carpooling aziendale hanno raggiunto 388 mila unità, con la previsione, basata sui dati del primo semestre, di un ulteriore aumento del 40% nel 2025. Siamo però ancora lontani dai numeri della Francia, dove il carpooling aziendale ha raggiunto una scala nettamente superiore, grazie a un quadro normativo chiaro e a politiche di incentivo strutturate: 12,8 milioni di viaggi.

Vehicle sharing: il giro d’affari

Il fatturato complessivo del comparto vehicle sharing si attesta su una cifra di poco superiore ai 200 milioni di Euro nel 2024, con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente, ma inferiore alla crescita dell’11% registrata tra il 2022 e il 2023. I principali driver di questo sviluppo restano i monopattini in sharing e il carsharing free-floating, che incidono rispettivamente per il 36% e il 31% sul totale.

Cosa succede all’estero

In Italia il numero massimo di veicoli condivisi è stato raggiunto nel 2022, mentre in Europa il picco si è avuto nel 2023. Sul fronte dei noleggi, invece, il trend europeo resta in crescita e nel 2024 tocca il record di 617 milioni: a sostenerlo sono le bici, sia free-floating (+27%) sia station-based (+9%), mentre monopattini e scooter registrano valori negativi. Per quanto riguarda le tipologie, in Germania emerge il carsharing, mentre nelle città spagnole e francesi la mobilità condivisa ruota soprattutto intorno alla bici station-based, frutto di politiche amministrative precise ed orientate alla ciclabilità. Il solo servizio di bikesharing station-based di Parigi totalizza quasi quanto l’intero numero di noleggi della sharing mobility italiana. Anche sul fronte carsharing, le città tedesche come Berlino e Amburgo presentano volumi comparabili con l’intero mercato italiano.

Raimondo Orsini, Coordinatore Osservatorio Nazionale sulla sharing mobility: “L’Osservatorio raccoglie i dati dei servizi di sharing in tutte le città italiane da dieci anni. Questi dati ci dicono che la sharing ormai è un’abitudine consolidata ed è qui per restare, ma è giunto il momento di cambiare passo. Attraverso una forte integrazione col trasporto pubblico e l’estensione dei servizi di sharing mobility nelle aree più periferiche delle città e nelle aree più svantaggiate è possibile garantire sempre di più il diritto alla mobilità sostenibile che spetta a tutti i cittadini italiani”.

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