Lemonade, la startup che vuole diventare il Facebook delle assicurazioni

Daniel Schreiber, fondatore di una delle più innovative imprese insurtech americane, spiega che cosa le compagnie possono imparare dai social network. Grazie a un modello peer to peer ha già raccolto 13 milioni di dollari prima ancora di arrivare sul mercato

Pubblicato il 18 Giu 2016

Insurtech & Diversity

“Facebook ha 1,6 miliardi di utenti, ma non ha diluito il senso di affinità (dei suoi utenti) anche se è cresciuto in modo esponenziale. La nostra esperienza su Facebook è intima, e ognuno conosce gli amici della propria rete…Trapiantare il DNA da Facebook nelle assicurazioni potrebbe essere una grande trasformazione. Un’assicurazione costruita sul paradigma delle reti sociali unirebbe la vera affinità con un’accessibilità universale. Si manterrebbe la promessa di un’assicurazione che è di gran lunga meno conflittuale, meno costosa e meno burocratica”.

A parlare così è Daniel Schreiber, CEO & Co-Founder at Lemonade, startup dell’insurance tech fondata a New York, che grazie a un modello peer to peer ha convinto gli investitori a puntare 13 miioni di dollari ancora prima di arrivare sul mercato. Il modello? Facebook, come spiega il fondatore.

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