Made in Italy
La nautica italiana si unisce: 25 brand del settore insieme in un’associazione
Nasce Nautica Italiana, affiliata ad Altagamma. Tra gli obiettivi principali il sostegno all’export e ridare credibilità al settore. Il presidente è Lamberto Tacoli, che dice: “La nautica non è solo made in Italy ma contenitore di diversi made in Italy, dal design all’arredo”. Tra i primi step previsti l’ingresso in Confindustria
di Luciana Grosso
Pubblicato il 01 Set 2015

Simbolo della neonata associazione di industrie legate alle nautica e alla costruzione di barche è una grande N blu (elaborata da Nascent Design) e presentata nello spazio Panorama di Milano, insieme all’intera associazione che si affaccia sul mercato.
Il nuovo gruppo (nato all’interno di Fondazione Altagamma che a sua volta riunisce le imprese dell’alta industria nei settori di moda, design, gioielleria, alimentare, ospitalità, velocità e wellness) mette sotto lo stesso tetto 25 tra i più importanti brand di nautica italiani.
Il senso dell’inziativa lo ha spiegato Lamberto Tacoli, presidente di Nautica Italiana, alla presenza di costruttori di barche (come Riva, Salpa, Azimut o Custom Line), ma anche porti (Marina di Varazze), accessoristi (Mase Generators) e refit e riparazioni (Amico & co).
“La nautica – ha detto il presidente dell’associazione, che guida un comitato di presidenza di sette membri – non è solo made in Italy. È molto di più: è un contenitore di made in Italy. Su ogni barca italiana, non c’è solo la nautica italiana, ma anche l’arredamento, il tessile, l’accessoristica, il design, il cibo, persino”.
Tutti settori in cui, da sempre e storicamente, l’Italia eccelle, ma in cui di rado, se non in pochi fortunati casi si riesce a creare un’unione

L’ambizione di Nautica Italiana non è da poco: “Il sostegno all’export, anche attraverso una chiara riaffermazione di credibilità e affidabilità del comparto con adozione e promozione di una Carta dei Valori; la realizzazione di un progetto per favorire la presenza a tutti gli eventi internazionali di maggior rilievo; lo sviluppo di un sistema di monitoraggio sull’andamento del comparto, un dialogo costante e costruttivo con le Istituzioni di riferimento per continuare a valorizzare la nautica italiana”. Un agenda fitta che prevede, tra i primi step, l’ingresso in Confindustria.