IL DIARIO DI UNO STARTUPPER

Web Summit 2023: Intelligenza Artificiale, Sostenibilità e l’Italia che può fare meglio

A Lisbona si è chiuso il Web Summit 2023. Ecco i principali trend emersi e le startup più interessanti incontrate, soprattutto con progetti legati alla sostenibilità. Il padiglione italiano è, come sempre, il peggiore della fiera. Adesso ci sono 12 mesi per organizzare meglio la presenza nell’edizione 2024

Pubblicato il 17 Nov 2023

Web Summit 2023

Ecco la seconda e ultima parte del “Diario di uno Startupper” in diretta dal Web Summit 2023 di Lisbona, che si è chiuso giovedì 16 novembre. Io sono Alex Roggero, CMO e Co-Founder di Crono, e in questo articolo cercherò di riassumere gli ultimi due giorni di questa edizione, con un focus specifico sulle principali tematiche e trend emersi.

Web Summit 2023 – Mercoledì 15: Sostenibili sì, ma come?

Mercoledì mattina, una volta smaltiti i tantissimi (e buonissimi) pastel de nata mangiati tra un side event e l’altro (e ok lo ammetto, accompagnati anche da qualche doverosa birretta da networking), finalmente entriamo in quella che sarà la giornata con più affluenza di pubblico di tutto il Web Summit 2023.

Come dicevo nella prima parte di questo diario (se non l’hai ancora letto, clicca qui) le buzz-word già preannunciate (e che tutti ci aspettavamo) sono Intelligenza Artificiale e Generative AI. Ma, con estremo piacere, posso dire che, se ovviamente il tema principale di questa edizione non poteva che essere l’AI, la seconda maggiore tematica osservata camminando tra stand e palchi è senza dubbio la Sostenibilità (a 360 gradi). Un bel cambiamento7 se si pensa che solo 12 mesi fa si parlava solo ed esclusivamente di NFT, Metaverso e Web3.

Tante le startup che stanno affrontando il tema della Sostenibilità in maniera decisamente molto concreta e nei modi più disparati possibili, sia nel mercato B2C che su quello B2B.

Una delle iniziative sicuramente più divertenti viste al Web Summit 2023 è stata quella di fare incontrare startup e investitori in un clima decisamente diverso e particolare: su uno dei palchi dedicati alla Sostenibilità all’interno del Padiglione 3, gli investitori sono stati fatti accomodare su cyclette che producevano la corrente che alimentava monitor e palco su cui le startup si esibivano.

Vedere gli investitori pedalare mentre facevano domande su metriche, KPI, strategie di GTM, ecc. è stato favoloso.

Noi di Crono abbiamo incontrato e parlato con davvero tantissime startup che rappresentavo magnificamente queste tematiche in questi giorni, e, rimanendo affascinati dalla qualità dei progetti, abbiamo quindi deciso di provare a fare un elenco dei migliori, a livello internazionale, presenti all’evento.

Sostenibilità: le startup più interessanti incontrate a Lisbona

Iniziamo dalla sostenibilità ambientale. Un gran numero di progetti di questa edizione ha ruotato su aspetti legati allo sfruttamento del suolo, sia in ottica di urbanistica che di agricoltura.

A mio parere, i migliori progetti sono stati: Greenment (Omid Asgari), startup portoghese, che ha sviluppato un cemento carbon-neutral con materiali e processi alternativi che salvaguardano l’ambiente, e Abit Agritech (Chiara Antonucci), startup milanese che aiuta gli agricoltori e le aziende a combattere il cambiamento climatico, praticamente un “super potere” tecnologico per l’agricoltura sostenibile e rigenerativa in grado di analizzare e certificare la biodiversità dei terreni agricoli.

Un’altra grande tematica è stata quella legata ai packaging sostenibili. Due le migliori startup incontrate in quest’ambito, che affrontano però la tematica in due modi molto diversi tra loro: Movopack (Tomaso Torriani), che ha lanciato il primo packaging riutilizzabile per e-commerce, creando un nuovo tipo di confezionamento, con materiale innovativo e dallo spirito circolare che può essere reso dal destinatario, dando così nuova vita al pacco, e S.Lab (Julia Bialetska), che affronta il tema realizzando un sostituto sostenibile al poliestere, ricavato da componenti plant-based (funghi).

A metà strada tra ambiente e sociale (ma lo sappiamo che alla fine le due cose sono inscindibili), troviamo la tedesca RecycleHero, (Alessandro Cocco) che crea comunità urbane in cui la raccolta di materiali e prodotti second-hand avviene tramite mezzi non inquinanti, aprendo così una piattaforma sociale per chi può acquistare prodotti (o liberarsi di ciò che non vuole più) e la conseguente rete di lavoro.

Tra i colleghi “oltre-oceano”, è stato davvero interessante conoscere e ascoltare Green C (Miguel Pinheiro), startup brasiliana basata in Amazzonia che si occupa della promozione e della salvaguardia dei territori della foresta amazzonica, unendo creatività e prodotti di prima qualità (davvero un super progetto!).

Sempre in tema di ambiente, tech e sostenibilità sociale, è sicuramente da citare GoGeeper (Johnson Bada), startup nigeriana che offre una piattaforma digitale per promuovere pratiche di sostenibilità con l’ottica di rivoluzionare l’agricoltura, riducendo gli sprechi.

E la sostenibilità sociale è stata rappresentata ottimamente anche da una startup italiana presente all’evento, MynDoor (Francesco Finazzi), che grazie al modello di AI proprietario, partendo dall’analisi delle comunicazioni, riesce a fornire feedback circa i livelli di stress a tutti i dipendenti, integrandosi con i principali sistemi di comunicazione aziendale.

Ed è bellissimo sapere che le startup italiane iniziano a collaborare in modo sistematico tra loro anche su queste tematiche. In particolare, ho trovato geniale la collaborazione tra MynDoor e Serenis, uno dei più importanti player nazionali nel settore, che potrà portare sostegno psicologico ai dipendenti proprio nel momento del bisogno, facilitando l’accesso alle cure psicologiche e prevenendo il burnout. Bravi, bravi, bravi, bravi (Francesco e Daniele Francescon).

Un altro super progetto è quello della startup tedesca Plan A (Lubomila Jordanova). Fondata nel 2017, la greentech tedesca ha sviluppato una piattaforma SaaS che combina tecnologie all’avanguardia e i più recenti standard e metodologie scientifiche (conformi al Greenhouse Gas Protocol; certificati da TÜV Rheinland). La soluzione software end-to-end consente alle aziende di autogestire l’intero percorso net-zero, dalla raccolta dei dati al calcolo delle emissioni, dalla definizione degli obiettivi alla pianificazione della decarbonizzazione, fino alla rendicontazione non finanziaria, in un unico hub centrale. L’azienda, con sede a Berlino, ha già raccolto fino a ora  42 milioni di dollari.

È stato infine stimolante ascoltare quello che sta facendo la startup tedesca Impact Nexus (Alexander Schabel) che mira a rendere comprensibile e conveniente le azioni sostenibili in ottica di investimento, semplificandone i processi.

Conoscere i fondatori di queste startup al Web Summit 2023 è stato fantastico!

Giovedì 16: ci salutiamo, sperando in una migliore presenza italiana

L’ultimo giorno è, per definizione, il giorno dei saluti, in cui ci separiamo dai nostri compagni di viaggio conosciuti qui a Lisbona. Anche quest’anno il Web Summit è stato magico, anche se molto diverso dalle precedenti edizioni.

Leggendo i tanti post LinkedIn di italiani presenti in questi giorni qui a Lisbona, sto vedendo molti interrogativi e riflessioni sul Web Summit, se “è davvero utile essere presenti qui”. La mia risposta è una e una soltanto. SI! E bisogna sicuramente farlo in modo più organizzato e sistematico.

Il padiglione italiano è, come sempre, il peggiore tra tutti quelli della fiera, bisogna ammetterlo (con un po’ di dispiacere). Ma è anche vero che si sono comunque visti passi in avanti rispetto a quello dell’edizione 2022. Autosabotarci non venendo qui in massa l’anno prossimo sarebbe uno sbaglio enorme.

Abbiamo 12 mesi per coordinarci, cercare di migliorare le cose insieme: facciamolo! Siamo in tantissimi (basta vedere la partecipazione a eventi come quello organizzato da FounderSwap a Milano qualche settimana fa, con più di 130 founder presenti), facciamoci sentire! L’entusiasmo c’è, i progetti interessanti anche. Troviamo il modo di avere una presenza ancora migliore in eventi come questo, ma per farlo, bisogna lavorare insieme.

E parlando di orgoglio italiano non si può non citare JOINRS che ha avuto accesso al Pitch competition sul Main Stage, selezionata tra le migliori 10 startup. Grandi complimenti a Nicolò Bardi e Gabriele Giugliano per averci resi super orgogliosi di un risultato così importante.

Noi torniamo a casa con un’unica certezza: il Web Summit è il place-to-be, è dove accadono le cose. Per una startup SaaS B2B come Crono, è praticamente il paradiso.

In 4 giorni qui, abbiamo incontrato: +200 prospect totalmente in linea con noi provenienti da 24 diverse nazioni, +50 investitori, +500 nuovi amici provenienti da tutto il mondo. Non male direi.

Ringrazio ancora una volta la redazione di EconomyUp e il direttore Giovanni Iozzia per la rinnovata fiducia, sperando di essere riuscito a trasmettervi un po’ delle sensazioni provate in questi giorni. Ora però, dobbiamo guardare al futuro, soprattutto dell’ecosistema italiano, con la tremenda voglia di fare ancora meglio in vista dei prossimi eventi e dell’edizione 2024 del Web Summit!

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Alex Roggero
Alex Roggero

Co-founder e CMO di Crono, startup che applica l'AI all'outbound prospecting (le azioni commerciali mirate a identificare potenziali clienti). È stato co-founder e CEO di Klondike e Chief Brand Officer di vtenext.

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