GUERRA RUSSIA-UCRAINA

Vuoi aiutare l’Ucraina? Diventa residente digitale di Diia City: ecco che cos’è

Diia City è una zona franca digitale con uno speciale regime legale e fiscale per lo sviluppo dei business tecnologici. Nel progetto, lanciato dal governo ucraino poco prima dello scoppio della guerra, crede fortemente il ministro per la Trasformazione Digitale Fedorov. Che invita gli italiani ad aderire

Pubblicato il 05 Apr 2022

Ucraina: cos'è Diia City

Stanno piovendo bombe sull’Ucraina, i morti si contano a migliaia, edifici e infrastrutture vengono distrutti, le persone continuano a fuggire in massa fuori dai confini, ma il ministro della Trasformazione Digitale Mykhailo Albertovych Fedorov non molla e, sfoggiando la grinta e la tenacia che abbiamo già visto in questi giorni nel presidente Zelensky e in tutta la popolazione, pensa al futuro. E in particolare al futuro dell’innovazione: “Vogliamo diventare il più grande hub IT in Europa. Sono abbastanza sicuro che accadrà” ha detto in un’intervista a Repubblica il politico 31enne, che è anche vicepremier e che nelle ultime settimane si è distinto per un colloquio costante e diretto con le Big Tech.

Il progetto alla base del grande hub dell’innovazione si chiama Diia City ed è stato presentato ufficialmente alla nazione l’8 febbraio 2022, soltanto 16 giorni prima dell’inizio del conflitto scatenato dall’aggressione russa. Un progetto anch’esso “bombardato”, se non altro metaforicamente. Chi ha più tempo di pensare all’imprenditoria e all’innovazione tecnologica quando è impegnato a salvare la sua vita e e quella dei propri cari? Eppure Fedorov continua a crederci. Anche perché rientra nella sua visione di un “esercito IT”, rilanciata e propagandata all’indomani dello scoppio della guerra: se il presidente dell’Ucraina chiama a raccolta gli Stati alleati sul terreno politico, economico e degli armamenti, il ministro per la Trasformazione Digitale continua a sollecitare (e in molti casi ad ottenere) l’aiuto delle società tecnologiche e degli innovatori. Basti pensare che, all’inizio del conflitto, ha convinto Elon Musk a inviargli le antenne per i satelliti di Starlink, per poi dialogare a tu per tu con le altre compagnie tecnologiche internazionali, da Meta ad Apple.

QUI LA STORIA DEL MINISTRO PER LA TRASFORMAZIONE DIGITALE DELL’UCRAINA

Ma il suo obiettivo di lungo termine continua ad essere Diia City. “Gli italiani – ha detto ancora a Repubblica –  sono i benvenuti nel nostro esercito IT. Le aziende italiane invece possono diventare residenti digitali di Diia City, uno dei progetti più favorevoli al mondo per l’IT e le industrie creative, e possono appoggiare senza esitazioni le sanzioni contro la Russia”. Terra promessa dell’Information Technology? Paradiso fiscale internazionale? Come è nata l’iniziativa? Come è strutturata? Vediamolo insieme.

Come sarà Diia City

“Il lancio di Diia City renderà l’Ucraina attraente per le aziende IT e le startup, e questo aiuterà il nostro Paese a diventare il più grande hub IT in Europa” ha detto il presidente Volodymyr Zelenskyy poco meno di due mesi fa, durante il suo discorso al terzo vertice Diia a Kiev.

Stiamo trasformando l’Ucraina in un paese di aziende IT e startup. Grazie a Diia City, la quota di IT nel PIL del nostro paese aumenterà dal 4% al 10% e le entrate del settore cresceranno fino a $ 16,5 miliardi. Ciò consentirà all’Ucraina di diventare il più grande hub IT in Europa”, ha affermato.

Queste le aspettative. La realtà, in questo momento, è molto più dura . Ma nelle intenzioni dell’esecutivo, Diia City vuole essere spazio per uno speciale regime legale e fiscale in grado di creare condizioni favorevoli per lo sviluppo del business IT, oltre a introdurre una serie di incentivi destinati a far diventare l’Ucraina uno “Stato digitale ad alta tecnologia”.

Principi di base del funzionamento: ingresso volontario, libertà di attività (tutti i residenti hanno il diritto di scegliere forme di cooperazione con terzi), non interferenza dello Stato, presunzione di legalità dei residenti, stabilità (il regime speciale è introdotto per almeno 25 anni), extraterritorialità (il regime normativo e fiscale sarà operativo in qualsiasi angolo del Paese).

Secondo quanto riferisce il governo ucraino, ai componenti di “Diia City” saranno garantiti:

  • sistema fiscale favorevole
  • imposta sul reddito del 18% o imposta sugli utili distribuiti del 9%
  • imposta sul reddito personale del 5% e imposta militare dell’1,5%
  • forme flessibili di cooperazione con specialisti IT
  • contratti gig che combinano i vantaggi delle garanzie freelance e sociali
  • garanzie di protezione della proprietà intellettuale
  • elementi del diritto inglese che facilitano l’accesso agli investimenti
  • garanzie di protezione della persona e dei beni dall’intervento illegale degli agenti di sicurezza.

L’adesione a Diia City è volontaria. Il regime speciale – si legge nel sito del governo di Kyev – opererà parallelamente alle attuali condizioni di sviluppo informatico. Grazie a Diia City, “le aziende IT pagheranno tasse più basse, saranno in grado di costruire una struttura aziendale trasparente e avranno un migliore accesso agli investimenti”. 

Secondo Zelensky, Diia City rappresenterà “uno dei migliori regimi fiscali e legali del pianeta, dove si parla il linguaggio degli investimenti in capitale di rischio”. Fino a febbraio 2022  il governo stava lavorando per “garantire che ucraini di talento e stranieri provenienti da tutto il mondo, il business tecnologico che sta plasmando l’economia digitale, vengano a lavorare sul mercato ucraino”.

L’Ucraina e l’innovazione tecnologica

Non tutti lo sanno, ma l’Ucraina è il secondo Paese al mondo per riserve mondiali di minerale di ferro (30.000 milioni di tonnellate), figura al secondo posto in Europa in termini di riserve di mercurio, è il terzo paese in Europa (tredicesimo al mondo) per riserve di gas di scisto ed è il quarto paese al mondo per valore totale delle risorse naturali. Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, invece, c’è ancora da lavorare. Per citare un dato relativo all’ecosistema delle startup ucraine, si tratta del 34esimo ecosistema più rilevante su scala globale. Una posizione da migliorare. Tuttavia, tra il 2017 e il 2019, tre startup fondate da ucraini  – GitLab , Bitfury e Grammarly – sono diventate unicorni superando il valore di 1 miliardo di dollari, con “People.ai” ad aggiungersi all’elenco diventando il quarto unicorno ucraino nel 2021.

Esistono quindi persone con un talento tecnologico e potenziali innovatori disseminati per il Paese. Anche EconomyUp ci crede, per questo ha lanciato Tech4Ukraine . “Le persone sono la cosa più importante in ogni paese e le persone di talento sono la base di ogni economia”, ha sottolineato Volodymyr Zelenskyy. “Ecco perché vogliamo che non solo le aziende IT ucraine, ma anche straniere diventino residenti a Diia City”. Per il momento non è possibile, ma tutti speriamo che possa accadere presto.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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