OPEN WORLD

Un nuovo modello di venture client: è il momento dello scouting proattivo di startup

Oggi le migliori aziende e investitori fanno scouting proattivo, vanno in cerca delle soluzioni senza attendere che queste vengano a loro. Call for startups e call for ideas hanno un senso in una fase iniziale dello sviluppo dell’ecosistema. Anche chi si affaccia in ritardo sull’arena dell’innovazione dovrebbe tenerne conto

Pubblicato il 14 Dic 2021

Photo by Evgeni Tcherkasski on Unsplash

La notizia è che siamo in procinto di entrare nel 2022. Il problema è che molte aziende si compartano come se fossimo ancora nel 2012.

Premessa. Non c’è nulla di male ad affacciarsi con ritardo nell’arena dell’open innovation. Meglio tardi che mai.

Però non ha senso ripetere il percorso fatto da altre aziende anni prima. Perché? Perché nel frattempo il mondo è cambiato e, da un lato, l’ecosistema delle startup è cresciuto e maturato, dall’altro, si sono affermate e diffuse best practices su come le aziende possano mettere a terra con efficacia azioni di open innovation.

E tra queste ultime non ci sono né i demo days né le call for startups e le call for ideas.

Ma come? In passato ne abbiamo visti a centinaia, ne vediamo tuttora a migliaia… Appunto. Se calls e demo days avevano un senso e una funzione nelle fasi iniziali del ciclo di sviluppo dell’ecosistema (ce n’erano pochi, attiravano attenzione, facevano notizia e facevano sembrare innovativi, distinguevano, …), oggi non la hanno più: ce ne sono un numero enorme, non attirano più, non fanno notizia, non hanno impatto distintivo, non fanno sembrare innovativi. Anzi, suonano vecchi, déjà-vu, …

Le migliori aziende non li usano più da tempo.

Le migliori startup non li guardano e non vi partecipano.

I migliori investitori non vi prendono parte.

Perché oggi le migliori aziende e investitori fanno scouting proattivo, vanno in cerca delle soluzioni senza (invano) attendere che queste vengano a loro applicando all’ennesima call. Perché quello che arriva attraverso questi canali è solo rumore (tanti volumi e poca qualità, ossia un sacco di lavoro per niente).

Idem per i demo day. Come scrive l’amico Michael Nichols, Head of Asia-Pacific di Bosch Accelerator Program, non si può affidare la decisione di procedere con una startup a un pitch di pochi minuti durante il quale il più delle volte la dimensione istrionica prevale sulla sostanza.

La scelta deve basarsi su una due diligence approfondita a valle di un processo di scouting (attivo) ben strutturato. Tutte cose che nel 2022 possono essere fatte mettendo a punto un modello di Venture Client che funziona (in immagine – anteprima del nostro ultimo Report in uscita giovedì 16 dicembre in occasione dei Corporate Startup Stars Awards 2021 – è descritto il processo e le metriche che seguono gli innovation leader internazionali per fare scouting). Aziende come Enel lo hanno ampiamente dimostrato.

Meno innovation theater, più sostanza e professionalità.

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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