Innovazione
Uber e Volvo insieme sulle strade di Pittsburgh con i taxi senza driver
Da fine agosto in Pennsylvania la prima flotta di auto senza conducente. Dopo l’acquisizione di Otto, startup che sviluppa software per camion senza pilota, il colosso della sharing economy ha stretto un’alleanza con il gruppo svedese. In vista altri accordi, forse con Ford
di Concetta Desando
19 Ago 2016

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Dalla prossima settimana, dunque, nella città americana (che non è stata scelta a caso: Pittsburgh è infatti sede del dipartimento di robotica della Carnegie Mellon University, dove si sono formati i nomi più noti del settore della guida automatica) sarà possibile prenotare il taxi Uber via app come sempre, e a rispondere sarà un’auto autonoma. Che, almeno durante la fase di test, avrà comunque a bordo un “controllore”: il tassista sarà infatti seduto al posto di guida e potrà intervenire in caso di emergenza o malfunzionamenti del sistema.
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Uber ha comunque fatto sapere di non aver intenzione di fare concorrenza a Tesla producendo auto a guida autonoma su larga scala: “Nessuno ha creato software che possano guidare in modo affidabile un’auto in modo sicuro senza guidatore – ha infatti spiegato il Ceo Travis Kalanick a Bloomberg Businessweek – e noi ci stiamo focalizzando su questo”. Del resto, nemmeno l’accordo con Volvo è esclusivo: la multinazionale dei taxi punta infatti a stringere accordi anche con altre case automobilistiche. Magari anche con Ford, che solo pochi giorni fa ha annunciato di avere in progetto l’introduzione, entro il 2021, dell’auto driverless (cioè a guida completamente autonoma), e che per questo sta collaborando con quattro startup e con la cinese Baidu. Ma anche gli altri costruttori non stanno a guardare: sempre con Baidu (oltre che con Intel) è impegnata anche BMW, mentre la Nissan ha la Nasa come partner, la Volkswagen ha in corso un progetto in partnership con Gett, mentre GM, Mercedes, Toyota, Daimler, Tesla e Honda hanno accordi con Lyft.