Open innovation, come funziona l’incubazione di Edison Pulse

«Venture capitalist e mentor danno agli startupper una ‘cassetta degli attrezzi’ di nuove competenze». Florian Ciornei, responsabile del programma del gruppo energetico, racconta la settimana full immersion dedicata alle tre startup vincitrici del concorso. Che continueranno ad essere monitorate nei prossimi mesi

Pubblicato il 21 Set 2016

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Imparare a strutturare meglio il business model in modo da riuscire a catturare l’interesse dei venture capitalist, affinare la strategia commerciale, apprendere tutte le arti della Customer Experience: sono alcuni dei principali temi che sono stati affrontati nella full immersion di cinque giorni dedicata a tre startup, Bikee Bike, Tooteko, Sharewood, vincitrici di Edison Pulse 2016. “Abbiamo fornito loro una sorta di cassetta degli attrezzi per aiutarle a migliorare e penetrare in modo più efficace sul mercato” dice a EconomyUp Florian Ciornei, Head of Digital Communication di Edison e responsabile di EdisonPulse.

Cos’è Edison Pulse – È un concorso giunto alla terza edizione, rivolto quest’anno alle realtà più innovative nelle categorie Internet of Things, Low Carbon City e Sharing Economy. L’edizione 2016 di Edison Pulse, partita a gennaio, ha visto la partecipazione di 400 progetti da tutta Italia. La selezione di startup di qualità è stata curata da Italian Brand Factory, il primo incubatore con un focus sull’innovative made In Italy. I vincitori sono stati annunciati lo scorso giugno. Bikee Bike ha vinto per la categoria Low Carbon City, Tooteko per quella Internet of Things e Sharewood per la Sharing Economy. Le tre startup si sono aggiudicate un premio da 195.000 euro (65.000 euro ciascuna, diviso in due tranche) e l’incubazione curata da Italian Brand Factory presso l’acceleratore d’impresa Copernico Milano Centrale.

Edison Pulse, chi sono e cosa fanno le tre startup vincitrici

È appena terminata la settimana di incubazione, svoltasi dal 12 al 16 settembre. Bilancio? “Era mirata a dare

Florian Ciornei, Head of Digital Communication di Edison e responsabile di EdisonPulse

agli startupper strumenti e approcci più definiti” risponde Florian Ciornei. “Finora non avevano avuto possibilità di assicurarsi la guida di mentor o persone con elevato profilo professionale. Grazie a noi hanno potuto ascoltare i consigli e le indicazioni di venture capitalist ed esperti accreditati in vari settori di competenza”.

IL PROGRAMMA – Dopo aver ottenuto la prima tranche dell’assegno da 65.000 euro ciascuno, è arrivata la settimana di formazione mirata a ridefinire il business model, sviluppare l’entrata in commercio e la strategia di comunicazione dei prodotti. In più hanno avuto ed avranno la possibilità di usufruire degli spazi del coworking per un mese. La settimana è stata così organizzata:

Giorno 1: Business Check Up (modello di business e piano di sviluppo)
Giorno 2: Go To Market
Giorno 3-4 Customer Acquisition & Engagement
Giorno 5: Finanza Agevolata e Customer Experience

“La prima giornata di Business Check Up – spiega Ciornei – è servita a ‘far entrare’ gli startupper nella mente dei venture capitalist. Il business model e la corretta progettazione della traiettoria di crescita della startup sono elementi importanti di valutazione da parte dei VC nelle loro decisioni di investimento, perciò è importante per un imprenditore conoscere l’approccio dei VC alle valutazioni”. “Insegnanti” di questa prima sessione sono stati Antonella Beltrame, Director, Atlante Seed (Banca Intesa), Mauro Odorico, Direttore Investimenti, Vertis SGR, Matteo Panfilo, Associate, United Ventures.

II secondo giorno è stato dedicato al Go To Market. “Molto spesso gli imprenditori tendono a concentrarsi sullo sviluppo del prodotto trascurando la progettazione accurata della fase di commercializzazione. La giornata è stata dedicata all’approfondimento della strategia commerciale e dell’action plan analitico di ciascuna start up per i successivi 12 mesi”. Relatori Antonio Colombo, Presidente di Cinelli Columbus, Marco De Nicola, CEO di Fabrica Ludens, Cesare De Giorgi, Innovation Practice Leader.

Il Social Brand-Customer Engagement è stato al centro della successiva giornata di lavoro. A spiegarlo agli startupper Gabriele Cucinella, partner di una realtà giovane e innovativa nata come startup, “We Are Social”. Pochi anni fa con tre amici ha capito la rivoluzione e l’opportunità offerte dal fenomeno “social” e ha creato una società poi ceduta a un grande gruppo internazionale. Oggi We Are Social ha 11 sedi nel mondo e rappresenta un benchmark nel mondo delle “agenzie” social.

Di Customer Acquisition gli startupper hanno parlato con Danilo Campisi, Head of Online Marketing di

AirHelp, di Digital Strategy con Fabrizio Capelli, CEO di Webego, di Consumer Brand Engagement con la professoressa Silvia Biraghi dell’Università Cattolica, di Finanza agevolata con Paolo Franceschini, fund-raiser & consultant di Idea-re, di Strategic User Experience con Laura Licari, Creative Director di Frog Design e di User Experience con Tommaso Bertagnin, UX/UI Designer.

Il FOLLOW UP – E ora come prosegue il percorso? “L’assegno è suddiviso in due tranche – ricorda Ciornei – dopo l’incubazione e l’ulteriore periodo di crescita, valutiamo alcuni elementi. La seconda tranche è assegnata dopo una sorta di check up, da noi eseguito per capire come sono stati spesi i soldi e i ragazzi se stanno andando nella giusta direzione. Se ci rendiamo conto che non sono riusciti a acquisire un business model coerente con la value proposition, non erogheremo il denaro. Ma questo, bisogna dire, non è mai successo finora”.

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