INTERNET OF THINGS

Oltre la sicurezza, il nuovo ruolo delle telecamere e i trend 2023

Non più soltanto un sistema per la protezione degli asset. La videosorveglianza apre i propri dispositivi a un utilizzo analogo a qualsiasi altro sensore IoT, utile in vari ambiti, dalla smart city all’industria 4.0. Ce ne parla Matteo Scomegna, Regional Director Southern Europe di Axis Communications

Pubblicato il 07 Feb 2023

Immagine di ImageFlow da Shutterstock

Sono molte le voci del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che potranno avvalersi della competenza e delle tecnologie di Axis Communications. Con quartier generale a Lund, in Svezia, la società dal 2015 è parte del Gruppo Canon. Specializzata in sistemi di videosorveglianza e di rete, vanta installazioni in diversi snodi logistici del pianeta, compresi quelli del nostro paese. E se è vero che il settore dei trasporti è sicuramente uno tra quelli verso cui sono indirizzati investimenti importanti (25,40 miliardi di euro) da parte della Missione 3 del PNRR a favore dello sviluppo di infrastrutture per una mobilità sostenibile, è anche vero che non è l’unico a essere interessato dalle soluzioni dell’azienda svedese. Il motivo deriva dal cambiamento assunto dalle telecamere nei processi di digitalizzazione, come spiega Matteo Scomegna, Regional Director Southern Europe di Axis Communications: “Se la nostra tecnologia da un lato è ancora utilizzata nella mera protezione degli asset, dall’altro sempre più spesso la telecamera viene considerata un sensore IoT che fornisce dati intelligenti per migliorare la vivibilità delle persone nelle città e la mobilità urbana ed extraurbana. Concetti quali smart city o smart road sono ormai di uso quotidiano e noi siamo visti come un attore principale in questa evoluzione digitale”.

Foto di Matteo Scomegna
Matteo Scomegna, Regional Director Southern Europe di Axis Communications

Il nuovo ruolo delle telecamere per ottimizzare i processi

I dispositivi e le soluzioni di Axis Communications, quindi, non solo si posizionano a supporto della logistica e dei trasporti, ma anche di quella vasta area coperta dalla Missione 1 del PNRR che mette sul piatto 40,32 miliardi di euro con l’obiettivo di dare un impulso decisivo al rilancio della competitività e della produttività del sistema paese. “Se pensiamo alla competitività aziendale, la vera opportunità è legata alla gestione e all’ottimizzazione dei processi industriali, cioè a Industry 4.0. Tutti i nostri ultimi prodotti vengono già utilizzati in ambito di manutenzione predittiva e di smart manufacturing” sottolinea Scomegna, che confessa di non essere preoccupato per le ultime notizie che danno per esaurite le risorse del PNRR destinate a rifinanziare il Piano 4.0. “Non credo che la riduzione degli incentivi vada a intaccare lo sviluppo del nostro settore o di settori analoghi al nostro, perché ritengo che quanto fatto finora abbia creato consapevolezza sul valore e sulla consistenza delle opportunità di crescita delle nuove tecnologie”. Nel caso delle telecamere, il loro ruolo nell’ottimizzazione dei processi industriali le colloca in un segmento che va oltre la sicurezza, all’incrocio con altre tecnologie come ad esempio quelle dell’Augmented Reality (AR) che si stanno dimostrando molto promettenti nella manutenzione e nella formazione a distanza degli addetti sul campo.

Il “beyond security”, perciò, identifica uno dei trend tecnologici che dovrebbero segnare il 2023 per il mercato della videosorveglianza.

I trend tecnologici e geopolitici del 2023 per la videosorveglianza

Un altro trend è quello connesso strettamente all’utilizzo massiccio dell’artificial intelligence (AI) nelle analitiche che avviene sempre più spesso direttamente sul prodotto, on edge. Gli esempi di questa rivoluzione sono sotto gli occhi di tutti: dalla chiamata a un servizio di emergenza in seguito a un incidente che può partire autonomamente, alla gestione del traffico nelle smart city, dalla distribuzione ottimizzata del personale all’interno di un retailer a seconda dell’afflusso della clientela, fino all’energy saving implementato nell’illuminazione pubblica. “Se la telecamera, diventato ormai un sensore, vede, sente e riconosce il passaggio di un’automobile o di un pedone, allora il lampione si accende” spiega Scomegna, sintetizzando questo impiego moderno dei circuiti video nell’espressione “from Analytics to action”. Se a tutto questo si lega l’avvento del 5G, che abbasserà la latenza e aumenterà la velocità di banda, è ragionevole supporre che la smart city ben presto si riempirà di esperienze concrete.

Nel campo specifico in cui opera Axis Communications, non dovrebbero esserci evoluzioni tecnologiche significative che vadano oltre la risoluzione del 4K, mentre non vanno sottovalutati quei trend di natura macroeconomica e geopolitica destinati a influenzare tutti i mercati. Matteo Scomegna ne ricorda alcuni. Anzitutto, l’inasprimento dei ban o delle proibizioni, che dopo essere scaturiti dai difficili rapporti diplomatici tra Stati Unita e Cina, adesso sono sbarcati anche in Europa, dove “paesi come Danimarca, Regno Unito e Scozia hanno annunciare limiti alla tecnologia cinese in progetti governativi considerati sensibili. Questo fenomeno, insieme al rischio di cyber attack, rappresenta uno dei trend geopolitici che ha un riscontro anche nel nostro settore. Un altro è l’incremento dei prezzi, dovuto alle difficoltà nella catena di fornitura, alla carenza di componenti, all’innalzamento dei costi di trasporto ed energia e all’incertezza globale. Il terzo, infine, è quello della carenza dei talenti che apre un problema nel reperimento dei giovani in tutti i comparti”.

La sostenibilità come obiettivo concreto da raggiungere

Se quelli citati sopra sono le tendenze che vedremo affermarsi nel 2023, c’è un tema che invece dovrebbe considerarsi acquisito, seppure è presumibile che continui ad avere ancora molta rilevanza in questo e negli anni a venire. Si tratta del tema della sostenibilità su cui Axis Communications non da oggi dedica particolare attenzione. Tant’è vero che la sua firma all’United Nations Global Compact risale al 2007, una firma a cui ha fatto seguito recentemente l’adesione all’iniziativa Science Based Targets (SBTi) che ha l’obiettivo di accelerare, con il concorso di tutti i suoi membri, la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030. Anche la certificazione EcoVadis, uno dei principali organismi mondiali che rilascia attestati che valutano l’impatto ambientale e sociale delle organizzazioni, va in questa direzione. “Ma la sostenibilità riguarda tutta la filiera – afferma in conclusione Matteo Scomegna -, da quando disegniamo e progettiamo un prodotto a come e dove andiamo a ricercare le sue componenti, fino a come selezioniamo i nostri supplier. Riguarda dove decidiamo di localizzare i nostri siti produttivi e i nostri centri logistici, come smaltiamo i nostri prodotti, nonché i mezzi aziendali utilizzati dai nostri dipendenti che dotiamo di auto elettriche, anche se costano di più rispetto a quelle tradizionali. È il nostro contributo alla decarbonizzazione richiesta dall’Accordo di Parigi e per abbassare il global warming”. Un contributo che, anche in questo caso, va oltre il solo scopo della sicurezza a cui la videosorveglianza fino a oggi è stato associata.

(Articolo realizzato in collaborazione con Axis Communications)

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4