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Non c’è innovazione senza ambizione: la ricerca dei “moonshots”

Che cosa renda la Silicon Valley diversa dal resto del mondo? L’ambizione, la ricerca dei “moonshots”, da Bill Hewlett and David Packard a Elon Musk. La stessa voglia di cambiare se stessi e il mondo che ho trovato a Dubai. Ecco tre esempi

Pubblicato il 30 Mar 2021

Photo by Bryan Goff on Unsplash

Da vent’anni mi chiedono che cosa renda la Silicon Valley diversa dal resto del mondo. Ho provato a dare tante risposte, anche perché sintetizzare tutto in una sola sarebbe semplicistico e banale. Ma, se dovessi puntare su una, la risposta sarebbe: l’ambizione.

Ciò che distingue la Silicon Valley è la ricerca dei “moonshots”. Da Bill Hewlett and David Packard (“Believe you can change the world”) a Larry Page e Sergey Brin (“Gli sforzi per fare una cosa grande e una cosa piccola sono gli stessi, ma i risultati che si possono ottenere no” è la frase che aveva colpito di più il mio partner in crime Marco Marinucci al suo ingresso in Google nel 2005), fino a Elon Musk.

Se miri alla luna, la cosa peggiore che ti può capitare è di centrare una stella, si dice. O, come avevo tradotto, in versione nostrana, all’apertura di CNA Next nel lontano 2014, “Chi sogna una capanna difficilmente costruirà un castello”.

Ma oggi non vi voglio parlare di Silicon Valley. Vi voglio portare nell’area del golfo, a Dubai, da dove settimana scorsa abbiamo aperto il nostro MENA Scaleup Summit. A Dubai ho trovato un’ambizione simile di volere cambiare se stessi e il mondo.

Mi limito a richiamare tre esempi.

  • Il cuore dell’innovazione a Dubai è l’Area 2071. 2071 è il centenario della nascita degli Emirati Arabi Uniti (1971). Questo comunica chiaramente l’ambizione di esserci e avere un ruolo centrale anche in una post-oil economy.
  • Area 2071 è gestita da Dubai Future Foundation dentro l’Emirates Tower dove siedono l’Emiro e tutti i principali ministri, incluso un Ministry of Possibilities. Ciò significa che il mondo delle startups e dell’innovazione è letteralmente sotto lo stesso tetto con il governo con evidenti implicazioni in termini di progettualità comuni e di impatto concreto. Se voleste avere una idea più chiara, rimando alla mia conversazione con Faisal AlHawi, Head of Accelerators and Incubators di Dubai Future Foundation.
  • Nel 2019 Emirates, Thales, Collins Aerospace, GE Aviation e Airbus hanno avviato un progetto comune, Aviation X Lab per innovare l’industria dei viaggi e dell’aviazione. Non è l’ennesimo acceleratore. Che cosa lo rende diverso? L’ambizione. Si è difatti posto due obiettivi: arrivare ad una “carbon negative aviation industry” e rivoluzionare gli aeroporti trasformandoli in “airportals”. “Moonshots” appunto. Di seguito la Mind the Chat con Amna Al Redha di Aviation X Lab per toccare con mano cosa sta succedendo lì.
Mind the Chat with Amna Al Redha (Aviation X Lab)

Mind the Chat with Amna Al Redha (Aviation X Lab)

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Chiudo anticipando la vostra possibile obiezione: “Facile essere ambizioni quando si hanno le risorse”.

Non credo sia vero. Perché se così fosse, dovremmo chiederci perché l’Italia come sistema non abbia fatto nulla da decenni così come molte aziende perdano posizioni acquisite da leader di mercato senza battere un ciglio. Poca ambizione, che di solito si accompagna con carenza di visione e ahimè di innovazione.

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Alberto Onetti
Alberto Onetti

Chairman (di Mind the Bridge), Professore (di Entrepreneurship all’Università dell’Insubria) e imprenditore seriale (Funambol la mia ultima avventura). Geneticamente curioso e affascinato dalle cose complicate.

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