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L’Open Innovation come acceleratore della trasformazione digitale: il caso Banca Sella raccontato da Doris Messina

L’Open Innovation permette di aprire l’azienda e accelerarne la trasformazione digitale. Ma non è una passeggiata. Doris Messina racconta come è stata utilizzata in Banca Sella e con quali risultati. E ricorda quali sono gli ingredienti per farla con successo

Pubblicato il 18 Feb 2022

Doris Messina, Chief Digital Transformation Officer di Banca Sella e CEO di Tot

L’Open Innovation nasce da un’intuizione estremamente semplice: non ci si può più permettere di fare innovazione da soli. Perché parliamo ancora di un’intuizione così semplice avuta 20 anni fa da Henry Chesbrough?

Perché, oggi, viviamo in un contesto estremamente incerto, in cui:

  • le tecnologie cambiano molto rapidamente ed è complicato essere competenti in ogni ambito;
  • serve una sempre maggiore multidisciplinarietà per presidiare i temi più innovativi;
  • la competizione è sempre più allargata ad attori non convenzionali.

Open Innovation non è solo lavorare con le startup

Ma se questo è vero in generale, non è forse vero ancora di più quando è coinvolto anche il digitale? Il rischio di una Digital Disruption, l’affermarsi di nuovi paradigmi tecnologici, la necessità di combinare competenze molto diverse, dalle architetture all’analisi dei dati, alla UX, alla comprensione dei problemi di business, hanno reso estremamente più arduo portare a termine con successo i progetti di trasformazione, che invece dovrebbero essere sempre più veloci per rispondere alla dinamicità del mercato. C’è una continua pressione a innovare e, se non si è pronti, si corre il rischio di perdere opportunità interessanti.

Registrati qui per partecipare al prossimo videotalk di #DigitalTransformationTools, lunedì 28 febbraio alle ore 17 : “Agile Mindset: l’ingrediente organizzativo per la Trasformazione Digitale” con  Piergiorgio Grossi, Chief Innovation Officer di Credem Banca. 

Da qui la necessità di aprirsi all’ecosistema, superando anche la sempre più diffusa equazione “Open Innovation = lavorare con le startup”, ma, in maniera più completa, utilizzando in modo mirato qualsiasi flusso di conoscenza tra l’impresa e il suo ecosistema, attraverso diverse forme di collaborazione, anche tradizionali, dalle acquisizioni ai normali rapporti di fornitura.

Che cosa permette di fare l’Open Innovation per la trasformazione digitale

Sfruttare appieno l’Open Innovation al servizio della trasformazione digitale permette quindi di:

  • individuare e utilizzare le fonti esterne che siano di stimolo all’innovazione digitale attraverso spunti, idee, soluzioni, competenze, ecc.;
  • valorizzare attraverso nuove strade l’innovazione digitale sviluppata internamente, senza perdere opportunità importanti a causa della difficoltà che si affrontano quando ci si allontana dal proprio modello di business tradizionale;
  • aprirsi alla possibilità di creare veri e propri modelli a piattaforma («Company-as-a-platform»), sui cui montare dinamicamente servizi propri e di terzi, aumentando di un ordine di grandezza la propria capacità di adattamento alle mutevoli esigenze del mercato e del contesto.

Per la serie Digital Transformation Tools abbiamo parlato di Open Innovation per la trasformazione digitale nel video talk di mercoledì 16 con Doris Messina, Chief Digital Transformation Officer di Banca Sella, che ci ha raccontato come l’Open Innovation sia stata utilizzata per sostenere lo sviluppo dell’offerta digitale della banca.

Come Banca Sella ha utilizzato l’Open Innovation per abilitare la trasformazione digitale

Banca Sella ha una lunga storia di Open Innovation, che è presente da tempo nel suo DNA, ben prima che il termine venisse coniato. Quando poi si sono iniziati a diffondere modelli più strutturati per alimentare la collaborazione tra imprese ed ecosistema, Banca Sella è stata tra i primi a sperimentarli. Infatti, già nel 2013 ha lanciato SellaLab, uno dei primi acceleratori d’impresa “verticali”, dedicato quasi interamente al Fintech. Da allora si sono susseguite diverse iniziative di Open Innovation, che hanno generato risultati importanti in termini di evoluzione dell’offerta della banca. Ma da dove viene questa spinta all’apertura? “A me piace fare riferimento alla presa di conoscenza che non si può fare tutto da soli.” Ha risposto Doris Messina. “Questa è la chiave che porta ad immaginare una logica di partnership secondo cui tutti gli attori coinvolti vincono all’interno della collaborazione.”

Clicca qui per rivedere il videotalk con Doris Messina

Le banche si sono a lungo concentrate solo sui prodotti core come conti correnti e depositi a risparmio, sviluppati direttamente dalle banche stesse. Nel tempo però il settore si è reso conto che il vero valore è rappresentato in realtà dalla gestione della relazione con il cliente, lungo tutti i punti di contatto a disposizione, di cui poter disegnare l’esperienza d’uso, e di cui poter acquisire tutti i dati rilevanti che permettono poi di prendere decisioni più efficaci. “Se ho in mano il dato e l’esperienza, ho in mano la soddisfazione del cliente”, ha affermato Doris Messina, ed è questo che oggi crea un vero vantaggio competitivo sul mercato.

Per cogliere al meglio questa opportunità, Banca Sella ha costruito un modello di banca-piattaforma basato su due ingredienti fondamentali:

  • le tecnologie digitali, che abilitano la creazione di una vera e propria piattaforma bancaria in grado di digitalizzare completamente i processi, di garantire le integrazioni tra i diversi prodotti e servizi, e di offrire la migliore esperienza possibile agli utenti;
  • l’Open Innovation per abilitare la realizzazione di un intero ecosistema di prodotti e di servizi sfruttando i flussi in tutte le direzioni, sia prodotti e servizi realizzati da partner con i quali costruire vere e proprie sinergie (come ad esempio la piattaforma per l’anticipo fatture), sia prodotti e servizi realizzati da percorsi di innovazione interna che Banca Sella lancia sul mercato attraverso veicoli autonomi per favorirne crescita e posizionamento (come ad esempio Tot, il conto corrente aziendale online dedicato a imprese e professionisti, di cui la stessa Doris Messina è CEO e Founder).

I fattori chiave per applicare l’Open Innovation con successo

Anche la stessa Doris Messina ha comunque ammesso che “fare Open Innovation non è una passeggiata, soprattutto in aziende consolidate che non sempre vedono di buon occhio gli spunti che provengono dall’esterno”. Dalla sua esperienza sono emerse quindi alcune raccomandazioni chiave che possono essere di ispirazione per chi volesse intraprendere un simile percorso. I principali ingredienti per il successo sono:

  • Committment: l’innovazione digitale deve avere un ruolo chiave nella strategia aziendale, in modo che le diverse iniziative trovino all’interno dell’organizzazione i giusti sponsor per essere portate avanti senza intoppi e, soprattutto, per essere correttamente valorizzate nel momento in cui possono diventare operative.
  • Pervasività: l’innovazione aperta non può restare scollegata dal business dell’impresa. È comunque necessario partire creando nuclei dedicati alle diverse iniziative innovative. In questo modo i team hanno il giusto spazio di sperimentazione, per apprendere e sviluppare la propria idea in linea con le esigenze del mercato. Ma, nel tempo, quei team devono ritornare ad essere parte dell’azienda, facendo in modo che l’innovazione che è stata sviluppata venga resa pienamente operativa e integrata con offerta e attività del resto della impresa.
  • Ispirazione: è fondamentale mantenere sempre un occhio puntato su ciò che sta succedendo nel mercato, approfondendo in particolare i contesti internazionali e il mondo degli investimenti, per cercare di anticipare trend che poi diventeranno rilevanti anche per le imprese più consolidate.

E quali sono le grandi sfide che ancora attendono Banca Sella? Secondo Doris Messina, la vera sfida per il futuro è quella di riuscire a “coinvolgere tutta l’azienda, arrivando ad agire in quegli ambiti molto tradizionali che vanno avanti da sempre con pochi o nulli spunti innovativi, a partire dal core banking e dai settori più storici”. Sono state già gettate le basi attraverso la definizione di un modello, insieme con una serie di esperienze di successo che ne confermano la validità. Ora deve essere applicato in modo davvero pervasivo.

#DigitalTransformationTools, lunedì 28 il prossimo appuntamento

Nel prossimo incontro del percorso Digital Transformation Tool dal titolo “Agile Mindset: l’ingrediente organizzativo per la Trasformazione Digitale”, insieme a Piergiorgio Grossi, Chief Innovation Officer di Credem Banca ripercorreremo l’evoluzione dell’agilità, approfondendo i principi culturali sui quali costruire organizzazioni “digital ready”. Appuntamento a lunedì 28 febbraio alle ore 17, per partecipare al videotalk registrati qui.

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