L'INTERVENTO

L’innovazione digitale come leva di sostenibilità: il senso di essere Società Benefit

Promuovere l’innovazione digitale in tutte le sue forme come motore di crescita sostenibile ed inclusiva dell’economia e della società: è quello che Digital360 fa dalla sua nascita. Il passaggio a Società Benefit è stato quindi naturale. E ha già portato a un primo progetto dedicato ai giovani NEET: “Al lavoro 4.0”

Pubblicato il 01 Lug 2021

Photo by John Schnobrich on Unsplash

Promuovere l’innovazione digitale in tutte le sue forme come motore di crescita sostenibile ed inclusiva dell’economia e della società: è quello che Digital360 fa da quando è nata, nel 2012. Per questo diventare “Società Benefit”, come ha deliberato l’Assemblea del 31 maggio 2021, è stata la naturale evoluzione e il consolidamento della nostra mission.

L’innovazione digitale è una leva potente per almeno tre obiettivi: 1) accelerare la crescita economica e aumentare la produttività e la competitività di qualsiasi organizzazione, pubblica o privata, contribuendo a far crescere il PIL e l’occupazione del Paese; 2) concretizzare lo sviluppo sostenibile, consentendo di ridurre gli sprechi, il consumo delle risorse, l’inquinamento, e quindi proteggere l’ecosistema naturale complessivo; 3) ridurre le disuguaglianze e le fragilità di qualsiasi natura – sociali, culturali, etniche, fisiche, psichiche – creando migliori condizioni di vita e concrete opportunità di ingresso nel mondo del lavoro per tutti.

Come Gruppo contribuiamo a sostenere e rafforzare la leva digitale attraverso tutte le nostre attività quotidiane. Con i portali online contribuiamo a diffondere un maggiore cultura digitale a tutti i livelli – imprenditori, manager, politici, funzionari pubblici, giornalisti, policy maker. Attraverso i servizi di comunicazione aiutiamo i fornitori di soluzioni digitali (tech company) a raggiungere più efficacemente imprese e pubbliche amministrazioni, contribuendo a superare il gap di conoscenza e percezione del mercato nei confronti delle tecnologie, che è una delle cause principali del ritardo della trasformazione digitale di un Paese. Attraverso i servizi di advisory & coaching ci affianchiamo ad imprese e pubbliche amministrazioni per supportarle concretamente nel processo di digitalizzazione, con lo scopo di migliorarne la produttività, la competitività, la sostenibilità e l’inclusività.

Lo status di Società Benefit rappresenta la nostra forte volontà di incidere positivamente anche sulle comunità in cui operiamo grazie alla bellissima avventura imprenditoriale che ci vede protagonisti, in un circolo virtuoso tra risultati economico-finanziari, sempre in crescita, e impatto sociale. Un’azienda che oggi voglia creare valore per i propri stakeholder non può più esimersi dal compito di contribuire a un futuro che coniughi i benefici delle tecnologie con la giustizia sociale, l’inclusione e il rispetto dell’ambiente, perché senza questi valori ogni altro valore economico sarebbe insufficiente e ci porterebbe verso quelle prospettive buie immaginate dalla letteratura fantascientifica.

Con questa visione è nato il nostro primo progetto di Responsabilità Sociale: “Al lavoro 4.0″, in collaborazione con Caritas Ambrosiana e Fondazione San Carlo. Si tratta di un percorso di formazione rivolto a giovani dai 18 ai 25 anni che non lavorano né studiano, i così detti NEET, e prevede 400 ore tra aula ed esperienza pratica sull’Industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale che sta trasformando la manifattura e le nostre fabbriche, e un tirocinio in azienda di 300 ore, messo a disposizione da diverse imprese manifatturiere avanzate del territorio lombardo.

La risposta ha confermato l’esistenza di una domanda sommersa di formazione e di una una voglia di fare, di entrare nel tessuto produttivo, che non possono essere essere disattese. Attraverso i centri di assistenza e ascolto di Caritas sono arrivate 55 candidature che hanno portato alla selezione di 15 giovani, con un’età media di 21 anni e di diverse nazionalità: un campione che restituisce una fotografia multietnica del territorio lombardo. Questi giovani, che dal 10 maggio hanno cominciato la fase in aula del percorso, stanno cogliendo l’opportunità di accesso all’innovazione manifatturiera e alle nuove professioni che il digitale crea.

Non si fa innovazione da soli, tantomeno quando si cerca il giusto impatto sociale. La partnership con Caritas Ambrosiana e Fondazione San Carlo è stata fondamentale per identificare, attraverso la rete capillare di centri di assistenza e di ascolto dei due enti, i giovani interessati al progetto. Molto importante anche il contributo di tutte quelle aziende manifatturiere del territorio lombardo che, condividendo appieno lo spirito del progetto, hanno messo a disposizione tirocini e, soprattutto, concrete opportunità di impiego per gli studenti.

Questo è solo il primo passo. “Al lavoro 4.0” si inserisce in un progetto più ampio che DIGITAL360 intende portare avanti per favorire una maggiore inclusione nel mondo del lavoro anche delle persone in stato di vulnerabilità o con fragilità di diversa natura (culturale, sociale, etnica, ecc.), che possono esprimere le loro capacità e il loro valore grazie alle nuove professioni che la trasformazione digitale dell’economia sta creando.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Andrea Rangone, presidente Digital360
Andrea Rangone, presidente Digital360

Da oltre due decenni attento osservatore e analista delle tecnologie digitali e dei processi di trasformazione digitale, è co-founder degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e del gruppo Digital360

Articoli correlati

Articolo 1 di 3