CROWDFUNDING

La startup Lorf chiude con successo il progetto #RobotFriend per superare la diversità

Ha raccolto quasi 20.000 euro da circa 140 sostenitori l’iniziativa di raccolta fondi online lanciata dalla startup innovativa Lorf. Con il ricavato si potrà acquistare un robot per una scuola di robotica che vedrà insieme bambini normalmente e diversamente abili

Pubblicato il 10 Gen 2020

robots

Alla fine ha raccolto quasi 20.000 euro da circa 140 sostenitori grazie al crowdfunding il progetto #RobotFriend, il Robot amico per superare la diversità, lanciato su Eppela da Lorf, startup innovativa impegnata in azioni e progetti a sostegno delle persone autistiche e delle loro famiglie. Ha così ampiamente superato il suo obiettivo di raccolta pari a 10.000 euro.

Che cosa fa Lorf

Accreditatasi come B corp, Lorf  è stata premiata al B Corp Italian summit 2018 di Bologna come Best For Italy 2018 – miglior impatto Comunità. Nel 2019 ha anche ha anche conseguito il Best For The World sia Community che Governance.

Che cos’è il progetto #RobotFriend

Lorf intende sviluppare #RobotFriend, un laboratorio di robotica in cui bambini normalmente e diversamente abili si possano incontrare intorno al robot e, attraverso il gioco, divertirsi, apprendere e socializzare, favorendo in questo modo anche l’educazione alla diversità. Per attuare l’iniziativa, c’era bisogno di acquistare un robot. Così è stato deciso di ricorrere alla raccolta fondi online sulla piattaforma Eppela.

“Si è prospettata – spiega Andrea Buragina, Co-founder di Lorf – la possibilità di acquistare un robot ricondizionato e non ci abbiamo pensato due volte: sia per il costo più accessibile che per la storia che questo robot si portava dietro”. Si tratta, infatti, di un robot un po’ diverso, che ha avuto una vita un po’ complicata. È stato licenziato e rispedito alla base: era stato caricato di troppe responsabilità dalla persona che lo aveva acquistato pensando probabilmente che potesse sostituire in toto un essere umano. “L’idea di utilizzare un robot speciale all’interno di un laboratorio inclusivo pensato per bambini speciali – continua Andrea Buragina – ci è infatti piaciuta molto”.

Il risparmio derivante dall’acquisto di un Robot ricondizionato avrà anche dei risvolti positivi da un punto di vista economico: permetterà, infatti, di ottenere risorse ulteriori da destinare alla parte software sullo sviluppo dei giochi da erogare con il robot.

Che cos’è #Colorquiz

Lorf ha infatti sviluppato un primo gioco denominato #ColorQuiz, in cui i bambini scoprono i colori del mondo che li circonda rispondendo ad una serie di domande formulate dal robot. “L’amore che colore ha?” è l’ultima domanda che il robot propone ai bambini e che lancia il video dell’omonima canzone di Greta Ray, giovane modella e cantante che fa da madrina all’iniziativa.

L’obiettivo è quello di sviluppare un laboratorio di robotica in cui bambini normalmente e diversamente abili si possano incontrare intorno al Robot e, attraverso il gioco, divertirsi, apprendere e socializzare favorendo al contempo anche l’educazione alla diversità.

Alla strutturazione di questo gioco ha lavorato un Team, coordinato da Andrea Buragina e composto da una psicologa, Claudia Bordicchia, esperta in Psicopatologia dell’Apprendimento, un tecnico, Ewerton Lopes S. de Oliveira, che vanta una consolidata esperienza nell’ambito della robotica, oltre ad un esperto in comunicazione digitale, Michele Berra, da sempre attento a tematiche sociali.

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