POINT OF VIEW: SACE

Innovazione in agricoltura: Planet Farms e il vertical farming grazie a Sace e Unicredit

L’azienda ha ricevuto un finanziamento di 17,5 milioni di euro assistito da Unicredit e Garanzia Green di SACE. Obiettivo: la costruzione di un nuovo impianto a Cirimido per la coltivazione idroponica indoor di ortaggi

Pubblicato il 31 Gen 2023

Immagine di YEINISM da Shutterstock

Una delle principali innovazioni in agricoltura si chiama “vertical farming” e una realtà che se ne occupa, Planet Farms, si sta espandendo in Italia. La ex-startup co-fondata a Milano nel 2018 e guidata dai co-CEO Marco Travaglini e Daniele Benatoff, attiva dal 2021 nella produzione di insalate utilizzando proprio il vertical farming, realizzerà un nuovo impianto di produzione a Cirimido (Como) dopo il primo stabilimento di Cavenago (Monza e Brianza). Questo secondo impianto sarà dedicato alla coltivazione idroponica indoor di ortaggi, partendo da insalate e basilico, sempre con la metodologia “verticale” da cui trae origine il claim Go Vertical dell’azienda. Lo slogan ha infatti come caratteristica principale l’unione di tradizione alimentare italiana e innovazione tecnologica in chiave sostenibile.

Per realizzare il progetto, Planet Farms ha ottenuto un finanziamento pari a 17,5 milioni di euro concesso da Unicredit con Garanzia Green di SACE, il Gruppo assicurativo-finanziario controllato dal MEF che ha un ruolo di prima linea nell’attuazione del Green New Deal sul territorio italiano

La società guidata da Alessandra Ricci, Infatti, può rilasciare “garanzie green” per progetti sul territorio nazionale volti a facilitare e accelerare la transizione verso un modello economico a impatto ambientale ridotto, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per realizzare beni e servizi sostenibili, nonché promuovere iniziative volte a sviluppare un modello di mobilità a basse emissioni inquinanti.

“Questa operazione rafforza il nostro sostegno ai piani di crescita di Planet Farms, una realtà in cui tecnologia, innovazione, sostenibilità e visione si combinano al saper fare italiano. Questo intervento conferma l’impegno di SACE a supporto del settore agroalimentare e della propria filiera promuovendo tecnologie rivolte alla transizione ecologica, in linea con gli obiettivi del nostro piano industriale Insieme2025” sottolinea Enrica Delgrosso, Responsabile Mid Corporate Nord-Ovest di SACE.

Cos’è il vertical farming

Planet Farms con la sua linea di prodotti opera nel mercato del fresco confezionato pronto per essere consumato rivolgendosi principalmente alla GDO (grande distribuzione organizzata). L’azienda milanese utilizza la coltivazione idroponica indoor di ortaggi – già adottata in quello che attualmente è il più grande stabilimento produttivo in Europa e che sarà usata anche nell’impianto comasco – mediante la tecnologia vertical farming.

Una soluzione che si caratterizza per l’automatizzazione di tutti i processi produttivi e non prevede l’impiego di fitofarmaci e pesticidi, riducendo contestualmente del 95% i consumi idrici rispetto all’agricoltura tradizionale.

L’obiettivo di fondo del vertical farming è quindi ottimizzare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse naturali e del suolo, facendo sì che la produzione alimentare sia indipendente dal clima e dal territorio grazie a strutture edilizie verticali inserite nelle grandi città e nelle aree limitrofe. Un sistema di coltivazione efficiente, dal rendimento elevato e caratterizzato dalla sostenibilità a tutela di tutti gli ecosistemi.

Questo perché, secondo le previsioni, nel 2050 oltre l’80% della popolazione mondiale risederà in centri urbani di dimensioni sempre maggiori, con gli stabilimenti verticali energicamente autosufficienti progettati per coltivare vegetali destinati al consumo alimentare in modo da sfamare 9 miliardi di persone senza “erodere” terreno.

Ricerca, innovazione e tradizione per la “rivoluzione” dell’agricoltura: ecco cosa fa Planet Farms

Planet Farms, operativa con la vertical farm più grande d’Europa a Cavenago, si inserisce nel settore combinando innovazione tecnologica d’eccellenza e l’altrettanto eccellente tradizione agricola del Made in Italy. Una realtà imprenditoriale in costante crescita, la cui mission originale è stimolare lo sviluppo del comparto agricolo verso una nuova frontiera sostenibile ed efficiente.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito dell’operazione condotta con SACE e UniCredit che ci consente di avviare la costruzione della nuova farm di Cirimido – spiega infatti il co-CEO della società Daniele Benatoff – che sarà molto più estesa rispetto agli oltre diecimila metri quadrati di Cavenago, permettendo a Planet Farms di espandere considerevolmente la propria capacità produttiva ed esplorare nuove potenzialità del vertical farming, nonché tecniche di produzione sempre più efficienti, anche dal punto di vista energetico”.

La “rivoluzione verticale” dell’agricoltura di Planet Farms

La realtà milanese, le cui innovazioni sono frutto di oltre tre anni di studi e ricerca, non ha a cuore solo la crescita del business, puntando invece a garantire un maggior accesso al cibo senza tralasciare sicurezza alimentare, consumo dell’acqua ridotto e qualità della stessa in quanto fondamentale per conferire gusti unici e genuini ai prodotti.

Il tutto in un settore che si è evoluto negli anni, ma solo sotto i profili chimici e genetici. Planet Farms, invece, vuole avviare una sorta di rivoluzione, passando da un approccio climate driven – che implica la necessità di produrre dove le condizioni climatiche, economiche e sociali sono adatte e favorevoli – a un sistema consumer driven.

Un approccio che sposta l’attenzione sulle esigenze di consumo sfruttando ambienti diversi e innovativi facendo “incontrare” gusto, qualità e sostenibilità. Un metodo che non si pone in antagonismo con l’agricoltura tradizionale, ma ne diventa risorsa capace di rispondere a diversi obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: dal problema rappresentato dall’urbanizzazionealla tracciabilità, fino alla riduzione del consumo di suolo in virtù delle strutture produttive edificate in verticale.

Strutture che, per fare un paragone con quelle tradizionali, grazie anche alla componente tecnologica permettono a Planet Farms di avere una capacità produttiva elevata. Infatti, quanto ottenuto con metodi di coltivazione agricola tradizionali su circa 300 ettari di terreno, necessita solo di un ettaro grazie alle soluzioni innovative dell’ex startup milanese.

Nuove strutture, espansione e internazionalizzazione del business: i progetti di Planet Farms per crescere ancora

Planet Farms, oltre a consolidare costantemente la propria posizione in Italia, guarda sin dagli albori ai mercati esteri ed è attualmente presente in Portogallo – con una società che si occupa di automazione e intelligenza artificiale – Inghilterra, Olanda e Svizzera.

L’azienda conta su un’altra vertical farm “in miniatura” per la cucina del ristorante con tre stelle Michelin “Da Vittorio” a Brusaporto (Bergamo) inaugurata a inizio ottobre 2022, oltre ad un altro stabilimento a Lomazzo (tra Milano e Como) che sarà inaugurato entro la fine del 2023 dopo un aumento di capitale da 30 milioni di euro datato 2021 sottoscritto da 70 investitori guidati da Azimut.

A cui si aggiungerà anche un centro di ricerca per rendere il vertical farming di Planet Farms sempre più scalabile e tradurre concretamente il claim “Go Vertical” in Italia e nel mondo, senza vendita della tecnologia a terzi ma con la volontà di generare competenze applicabili anche all’agricoltura tradizionale (ad esempio sensori e specifici hardware utilizzabili nei campi e attraverso lo sviluppo inziale delle sementi poiché non utilizzabile per piantagioni di grandi dimensioni).

Approccio che consentirà di ridurre l’impiego di prodotti chimici nelle fasi successive, promuovendo dunque un modello di coltivazione sano e sostenibile. Come la crescita del business secondo la visione originale dei co-founder dell’ex startup, corroborata dal finanziamento assistito dalla Garanzia Green di SACE erogato da Unicredit.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Federico Bandirali
Federico Bandirali

Giornalista pubblicista dal 2014 e growth hacker dal 2017 con master presso Talent Garden, durante gli studi in comunicazione ho iniziato a collaborare con testate cartacee generaliste dal 2006. Dopo aver scritto articoli in diversi ambiti (cronaca, politica, esteri, economia e sport) e abbandonato il cartaceo, mi sono sempre più focalizzato su tecnologia e innovazione, branded journalism e storytelling aziendale. Nel 2016 ho scritto un libro: una case history relativa alla partnership tra Intesa Sanpaolo ed Expo Milano 2015 poi ripresa da atenei statunitensi.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4