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Innovazione di prodotto, validazione e startup: la visione di Roberto Privitera (Aruba)



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Nel suo intervento al convegno Digital & Open Innovation 2026, Roberto Privitera, Head of Product Lab di Aruba, racconta come l’innovazione di prodotto richieda processi di validazione rapidi, collaborazione con startup e modelli decisionali più agili. Dai numeri del funnel ai casi di partnership, emerge un approccio orientato a pragmatismo ed execution

Pubblicato il 16 dic 2025



innovazione di prodotto

L’evoluzione dei modelli di innovazione sta spingendo molte aziende a ripensare il modo in cui valutano idee, testano nuove soluzioni e integrano tecnologie emergenti. È una trasformazione che riguarda in particolare i settori digitali e cloud, dove la rapidità del mercato richiede processi più snelli e orientati alla validazione continua. Di questo ha discusso Roberto Privitera, Head of Product Lab di Aruba, intervenuto il 2 dicembre 2025 al convegno Digital & Open Innovation 2026: cosa serve a imprese e startup per un cambio di passo, organizzato dagli Osservatori Startup Thinking, Startup & Scaleup Hi-tech e Digital Transformation Academy presso gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.

La sua testimonianza descrive un anno e mezzo di lavoro in cui l’innovazione di prodotto è stata affrontata come un processo strutturato, ma profondamente operativo, fatto di idee in fase embrionale, funnel decisionali, partnership con startup e una forte attenzione alla validazione del business.

Validare idee immature: strumenti e processi per accelerare il funnel

Uno strumento per valutare idee al 20–30%

Uno dei primi risultati del Product Lab di Aruba è la creazione di uno strumento per validare idee di business quando ancora dispongono solo del 20–30% delle informazioni necessarie. Questo permette di identificare rapidamente quali iniziative meritano un approfondimento verso POC e MVP, evitando che idee potenzialmente valide restino nel limbo.

Creative thinking e generazione interna di idee

Il team ha organizzato tre eventi di creative thinking interni, coinvolgendo persone provenienti da diverse funzioni e mischiando i team per aumentare l’eterogeneità dei contributi. Da questi momenti sono emerse più di 120 idee di business, una quantità che Privitera considera un valore importante, perché rappresenta la fase più ampia del funnel dell’innovazione. Alcune di queste idee stanno già avanzando nei processi successivi.

Un portale di open innovation aperto ai 3.500 dipendenti

Democratizzare l’innovazione di prodotto

Privitera racconta di aver sviluppato un portale di open innovation attualmente in fase prototipale. È accessibile a un gruppo ristretto, ma l’obiettivo è aprirlo a tutta la popolazione aziendale: circa 3.500 persone che potrebbero contribuire all’innovazione di prodotto con idee, suggerimenti e casi d’uso.

La creazione di uno spazio digitale condiviso serve a rendere l’innovazione più inclusiva e a intercettare contributi informali che spesso rimangono non espressi nei dipartimenti tradizionali.

Analisi delle startup: una ogni giorno

Un ecosistema esterno a supporto dell’innovazione

Il Product Lab ha analizzato più di 300 startup in un anno e mezzo, una media di circa una startup al giorno lavorativo. Questo ritmo permette di mantenere una visione costante su trend, tecnologie emergenti e nuovi modelli di business.

L’approccio non si limita all’analisi: Aruba ha chiuso una partnership con un’azienda che non è più una startup, ma che ha richiesto competenze di valutazione rapida, e ha avviato attività di validazione del business in produzione. In un caso, a fronte di un servizio che non performava come previsto, il team è stato incaricato di analizzarlo partendo da zero: “Voi che non ne sapete nulla, partendo da Google trovate il servizio e diteci come funziona”. Questo ha portato alla nascita di una nuova area di lavoro, la business validation su servizi già esistenti.

I risultati del funnel: prodotti, business case, POC e stop

Cosa è arrivato realmente sul mercato

Nonostante la percezione iniziale di lentezza, i numeri raccontati da Privitera descrivono un funnel molto attivo:

  • 4 servizi sono arrivati in produzione (tre in fase di test avanzato),
  • 3 servizi sono arrivati fino al business case,
  • 2 iniziative hanno raggiunto il POC,
  • 5 iniziative sono state fermate dopo analisi di mercato, competitor e capacità di Aruba di indirizzare il segmento.

Questi risultati mostrano un processo di innovazione di prodotto che valuta, seleziona, avanza e ferma rapidamente, riducendo sprechi e aumentando la probabilità di arrivare a servizi sostenibili.

Collaborazione con startup: modelli flessibili per innovare prodotti e servizi

Fornitura, equity e asset deal: la flessibilità come strategia

Privitera descrive tre modalità principali di collaborazione con le startup:

  • rapporto fornitore–cliente,
  • ingresso in equity (generalmente al 51–70%),
  • acquisizione di asset con licenza illimitata.

Quest’ultima modalità è stata utilizzata quando il rapporto fornitore–cliente non funzionava e l’ingresso in equity non era desiderato: Aruba ha acquistato l’asset tecnologico e aperto un contratto di manutenzione, arrivando così a una soluzione definita “win-win”.

Perché il 30% deve restare ai fondatori

Privitera spiega che Aruba non supera mai il 70% di equity nelle startup in cui entra: “quel 30% deve stare assolutamente a loro”. La motivazione è semplice: mantenere il coinvolgimento dei fondatori, che custodiscono la visione del prodotto e la conoscenza profonda dell’idea originaria.

Il problema del time-to-decision: superare i business case a 5 anni

Perché i modelli previsionali non funzionano più

Il nodo più critico, secondo Privitera, riguarda il modo in cui vengono prese le decisioni. L’azienda era abituata a valutare un business case a cinque anni, ma questo per lui è insostenibile: “parlare di successo a 5 anni è più che tirare i dati”. Nei servizi innovativi, i costi sono spesso elevati all’inizio, mentre i ricavi arrivano molto dopo: due curve che non si incontrano.

Decidere con il 70% delle informazioni

La proposta di Privitera è chiara: meglio adottare un approccio che consenta di decidere con il 70% delle informazioni, sperimentare con un MVP o un POC e iterare velocemente, invece di cercare il 110% delle certezze. Lo definisce “modello Amazon”: pragmatismo, test continui, correzioni rapide.

Innovazione di prodotto come cultura: velocità, validazione e apprendimento

La testimonianza di Privitera mette in luce come l’innovazione di prodotto sia oggi un processo che richiede velocità, capacità di validare continuamente e apertura verso modelli flessibili di collaborazione con startup. Il Product Lab diventa così la struttura che collega il business con il mercato esterno e con i team interni, traducendo idee embrionali in servizi concreti e, soprattutto, riducendo il tempo necessario per prendere decisioni informate.

È un approccio che non elimina il rischio, ma lo gestisce in modo più sostenibile, valorizzando le intuizioni, la sperimentazione e la capacità di adattamento.

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