Mercati
Il 2015 sarà l’anno della pubblicità sugli smartphone
Ne sono convinti gli uomini di Widespace, società svedese appena sbarcata in Italia. «È il nostro nono Paese e non poteva mancarci. Gli investimenti sono in crescita e i dispositivi mobili in aumento», dice Filippo Gramigna. «Noi proponiamo formati originali sviluppati dai nostri tecnici»
di Redazione EconomyUp
Pubblicato il 02 Lug 2014

La tendenza è globale, europea. «I dati di IAB Europe e IHS dicono che nel 2013 il mercato del mobile advertising ha registrato una crescita di spesa del 128,5% nei paesi dell’Europa occidentale», ricorda Filippo Gramigna, già publisher in Mondadori e direttore marketing al Sole24Ore, che adesso sta guidando l’ingresso sul mercato italiano di Widespace, una giovane società svedese creata nel 2007 da Patrik Fagerlund e Henric Ehrenblad e subito concentrata sul mobile advertising per clienti premium. Adesso è in 9 Paesi e ha già 66 milioni di utenti unici mensili, raggiungendo così il 35% di chi ha uno smartphone. L’Italia non poteva mancare. «Il parco installato di smartphone, 37 milioni, è ai primi posti in Europa e il potenziale di conseguenza è molto alto», dice Gramigna. «A breve usciranno i primi dati ufficiali di Audiweb e siamo certi che confermeranno quelle che sono le nostre previsioni: il mercato è in veloce crescita e il 2015 sarà l’anno del mobile advertising anche in Italia».
Gli incrementi sono a tre cifre (+160% nel 2013) perché si parte da valori assoluti molto bassi: stiamo parlando di una raccolta di circa 200milioni ma la tendenza è inevitabile visto il tempo che trascorriamo davanti ai display di smartphone e tablet e l’impegno che dedichiamo alle attività social. Il primo segnale è che gli investimenti pubblicitari sul digitale (30%) hanno superato quelli sulla carta (17%). Il passaggio successivo sarà andare lì dove stanno gli occhi. Come? Grazie all’aiuto degli ingegneri…Widespace è infatti una concessionaria di nuova generazione proprio perché contiene rilevanti competenze tecnologiche. «Quello che siamo in grado di offrire sono formati innovativi, sviluppati dai nostri tecnici proprio per gli smartphone e quindi particolarmente efficaci», spiega Gramigna. «Il mobile non è solo un media fantastico per comunicare ma si può trasformare in un potente strumento di marketing avanzato e quindi anche la distribuzione ne potrà certamente beneficiare». Ma quanto bisogna investire? «Inizialmente le campagne sono di piccola entità e servono per prendere confidenza col mezzo, ma progressivamente, e lo vediamo già nei mercati più maturi come quello scandinavo, gli investimenti sono degni di campagne importanti sul desktop o sulla carta stampata».
Quali sono gli obiettivi di Widespace in Italia? «Il nostro fatturato globale nel 2013 è stato di 16milioni di euro con un tasso di crescita del 200% rispetto al 2012. E questo tasso di sviluppo continua a essere il nostro trend anche per quest’anno. In Italia non abbiamo ancora dati da poter rilasciare. Stiamo incontrando tutte le centrali media e abbiamo già raggiunto alcuni accordi (Editoriale Domus, Gruppo Finelco, Piemme Online e WebSystem ) che saranno operativi dall’autunno. Il nostro obiettivo è diventare un player di primo livello in questo settore». (g.io)