Il mercato europeo dell’equity crowdfunding prosegue il suo percorso di maturazione nel 2025, pur risentendo nel terzo trimestre della consueta stagionalità estiva. Secondo i dati aggiornati dell’European Equity Crowdfunding Landscape (EECL), il report paneuropeo realizzato da Over Ventures, al 30 settembre 2025 sono stati raccolti complessivamente 187 milioni di euro attraverso 264 campagne pubbliche, con oltre 47.130 investitori attivati. Il round medio si attesta a 708mila euro, evidenziando una progressiva normalizzazione della dimensione delle operazioni rispetto al biennio post-pandemico.
Il dato di periodo riflette un rallentamento fisiologico: il Q3 ha infatti generato circa 30 milioni di euro distribuiti in poco più di 60 campagne, contro i 157 milioni complessivi dell’H1. Non si tratta tuttavia di una battuta d’arresto, quanto piuttosto di una dinamica ormai consolidata: le campagne più strutturate tendono a chiudersi nel primo semestre, mentre i mesi estivi vedono una riduzione delle attività, con ripresa attesa nell’ultimo trimestre.
Equity Crowdfunding 2025: Francia ancora prima, Italia seconda ma in forte distanza
La Francia si conferma il mercato leader per capitali raccolti nel 2025, con oltre 70 milioni di euro già chiusi nei primi nove mesi dell’anno e circa 10 milioni realizzati nel solo Q3. L’Italia mantiene la seconda posizione a livello europeo con 24 milioni nell’H1, ma nel terzo trimestre la raccolta non ha superato i 6 milioni, ampliando la distanza con Parigi. Seguono Paesi Bassi e Spagna con performance stabili, mentre più distanti risultano Irlanda, Slovacchia e Belgio.
La differenza tra Francia e Italia non riguarda soltanto il volume di capitali mobilitati, ma anche la tipologia delle operazioni: in Francia il crowdfunding è ormai pienamente integrato nei round istituzionali come componente retail delle campagne guidate da VC o angel syndicate, mentre in Italia permane un modello ibrido che alterna operazioni più strutturate a campagne di taglio tradizionale.
Dove si concentra il capitale: life sciences e tech guidano
L’analisi per settori conferma la centralità delle life sciences, che con 52,5 milioni di euro raccolti in 48 campagne rappresentano il comparto più finanziato nei primi tre trimestri del 2025. Seguono Food & Agriculture (33 milioni, 47 campagne), Tech in senso stretto (32,9 milioni, 40 campagne), Smart City (17,8 milioni) e Lifestyle (12,4 milioni).
La presenza dei comparti life sciences e tech ai primi posti rappresenta un segnale di maturità, la selezione degli investitori si orienta verso infrastrutture tecnologiche, modelli privi di rischio commerciale immediato e soluzioni scalabili, in continuità con quanto osservato nel venture capital tradizionale europeo.
TimeFlow l’unica italiana nella top-10 europea per capitali raccolti
Tra le campagne di maggior successo nei primi nove mesi dell’anno figura una sola realtà italiana: TimeFlow, SaaS B2B che ha realizzato un round “blended” integrando VC, angels e community capital su Mamacrowd. Le restanti nove operazioni appartengono a Francia, Spagna e Paesi Bassi, tra cui Spareka (SoWeFund, 4,97 milioni), Apmonia Therapeutics (Capital Cell, 4,03 milioni), PLD Space (Sego Finance, 3,7 milioni), Mosa Meat (Crowdcube, 3,7 milioni) e Kipster (Invesdor, 3,7 milioni).
Si tratta di operazioni che evidenziano un cambiamento strutturale nel mercato europeo, in quanto gli investitori retail partecipano a campagne promosse da scaleup con trazione consolidata e già sostenute da investitori istituzionali, contribuendo alla validazione del round più che alla sua genesi.
La geografia delle piattaforme: Italia presente, CrowdfundMe guadagna posizioni
Dal lato delle piattaforme, l’H1 aveva registrato una leadership consolidata di Crowdcube, Capital Cell, SoWeFund, Tudigo e Invesdor. Nel Q3 i ranking non sono cambiati nella parte alta, ma si segnala un dato rilevante per l’Italia: CrowdFundMe guadagna due posizioni rispetto al Q2, salendo dalla decima all’ottava posizione europea, mentre Mamacrowd resta sesta per capitali complessivi raccolti nel 2025. Entrambe rafforzano così il presidio italiano nella top-10 continentale.
Questo posizionamento è significativo, perché riflette una transizione del ruolo delle piattaforme, non più “marketplace generalisti”, ma infrastrutture di raccolta regolamentate, in grado di supportare club deal, round ibridi e operazioni a più stadi.
Q3: nuovi segnali di maturazione con l’introduzione dei secondari per il “Growth”
Il terzo trimestre è stato inoltre caratterizzato da un passaggio strategico introdotto da Crowdcube con la “Growth Series”, la nuova linea dedicata a operazioni secondarie per scaleup già finanziate da fondi VC in round Series B+. Dopo i casi europei di Bolt su Crowdcube e quello di Klarna su SeedBlink, questa evoluzione porta anche in Europa un modello più vicino agli Stati Uniti, dove già da anni il crowdfunding regolamentato abilita l’accesso a operazioni late-stage.
In questo quarter il collegamento tra crowdfunding e venture capital si è ulteriormente rafforzato grazie alle due scaleup passate per il crowdfunding che sono diventate unicorni – Nothing (UK) e Substack (USA) – segnando ulteriori riprove di democratizzazione del venture capital, seppure ancora al di fuori dell’Unione Europea.
Uno scenario in consolidamento
La fotografia dei primi tre trimestri mostra quindi un mercato europeo in crescita, più selettivo e più vicino alle logiche del venture capital: round medi più alti rispetto al passato, piattaforme in evoluzione fintech e integrazione crescente tra investitori istituzionali e community. La Francia guida questo processo, mentre l’Italia conferma progressi incrementali ma resta distante in termini di volume complessivo e varietà delle operazioni. L’ultimo trimestre sarà determinante per valutare se il mercato potrà chiudere l’anno oltre la proiezione complessiva dei 300 milioni, consolidando così definitivamente il nuovo paradigma europeo del community capital.





