INNOVAZIONE E POLITICA

Enea Tech, Salvo Mizzi direttore della Fondazione per il trasferimento tecnologico

La Fondazione Enea Tech, nata nel 2020 con il Decreto Rilancio per gestire il primo fondo italiano interamente dedicato al trasferimento tecnologico, sarà diretta da Salvo Mizzi, già in TIM Ventures, Invitalia Ventures e Principia. Dotazione iniziale: 500milioni di euro. In autunno i primi investimenti

Pubblicato il 17 Set 2020

Salvo Mizzi, direttore di Fondazione Enea Tech

Salvo Mizzi è il direttore della Fondazione Enea Tech, il nuovo soggetto che entra nel mondo della ricerca e dell’innovazione per l’industria in Italia con una dotazione di 500 milioni di euro. Una importante somma di danaro che dovrà essere dedicata al trasferimento tecnologico.

Nella delibera che vede il ritorno di Salvo Mizzi in un ruolo di rilievo, viene anche indicato il presidente della Fondazione, che  sarà lo stesso presidente di Enea, Federico Miglietta. Lo ha stabilito il Cda di Enea, che è in prorogatio a causa della pandemia da Covid19. La delibera nomina anche Angelo Miglietta come membro del Collegio dei Revisori e, se questi “non fosse nelle condizioni di accettare”, sarà sostituito da Roberto Iaschi. Nel documento sono indicati anche i compensi previsti: 60mila euro per il presidente, 230mila per il direttore.

Come è nata e che cosa fa la Fondazione Enea Tech

“È la sorpresa del 2020, confermata a fine agosto. Un vero coniglio uscito dal cilindro, un cigno nero” la definisce in questo articolo per EconomyUp Stefano Peroncini spiegando quali sono gli attori del trasferimento tecnologico in Italia. A firmare il decreto di approvazione dello statuto della Fondazione (prevista dal Decreto Rilancio dello scorso maggio) è stato il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, il 25 agosto scorso. La Fondazione Enea Tech dovrà gestire il primo fondo italiano interamente dedicato al trasferimento tecnologico, ovvero l’insieme delle attività che sono alla base del passaggio dalla ricerca scientifica al mercato.

La Fondazione avrà lo scopo di promuovere investimenti e iniziative in materia di ricerca e sviluppo e trasferimento tecnologico a favore delle imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle startup innovative e alle PMI innovative. Come previsto dallo Statuto, la Fondazione potrà partecipare e investire in startup e PMI innovative, spin-off universitari e di centri di ricerca e sviluppo, promuovendo e sostenendo i processi di innovazione e trasferimento tecnologico delle PMI per la creazione di imprese ad alto contenuto tecnologico. A questo scopo gestirà inizialmente risorse per 500 milioni di euro e un capitale di funzionamento pari a 17 milioni di euro per il solo 2020: 5 milioni per l’attuazione di una convenzione tra il MISE ed Enea e 12 milioni per l’istituzione e operatività della Fondazione.

Chi è Salvo Mizzi

Dal 2009 al 2014 Salvo Mizzi è stato responsabile del Working Capital Accelerator (oggi Tim #WCap) di Telecom Italia, acceleratore per startup e realtà innovative, per poi passare alla guida di Tim Ventures, il venture capital dell’azienda. Nel 2015 è stato nominato responsabile di Invitalia Ventures, l’allora neonato Fondo di venture capital di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. A novembre 2017 ha lasciato Invitalia per Principia, diventando General Partner del primo fondo italiano di venture capital, dove è rimasto circa un anno. È Kauffman Fellow.

Fondazione Enea Tech, primi investimenti in autunno

A fine agosto il ministro Patuanelli, dopo aver dato notizia dell’avvio ufficiale della Fondazione, aveva preannunciato che avrebbe lavorato nelle settimane successive “per completare gli organi della Fondazione, tra cui il Comitato esecutivo, ma soprattutto per costruire il piano industriale e i team di investimento per arrivare ai primi investimenti già in autunno”.

“L’obiettivo – ha proseguito nella stessa occasione – è intervenire alla base del sistema innovazione agendo esclusivamente in ambito precommerciale e pre-competitivo in quella che gli addetti al settore definiscono la ‘valle della morte’, accompagnando lo sviluppo d’innovazioni rilevanti dei centri di ricerca, delle PMI e degli spin-off.

Il Sottosegretario Gian Paolo Manzella aveva dichiarato: “Enea Tech Transfer è un progetto molto importante. Tocca un tema centrale per il futuro industriale italiano come il trasferimento tecnologico, coinvolge e rilancia un centro di ricerca come l’ENEA ed è potenziale battistrada per azioni di altri Enti di ricerca del nostro Paese. La direzione, in linea con le indicazioni europee, è corretta e il lavoro di fronte a noi deve vedere uno stretto raccordo con il Fondo Nazionale Innovazione, che ha questo tema ben chiaro nel suo piano industriale, e con gli altri soggetti che fanno trasferimento tecnologico nel nostro Paese: dalla Fondazione Bruno Kessler al Cefriel, sino ai Politecnici, solo per fare qualche esempio. Il sistema per il trasferimento tecnologico ha un nuovo attore, e l’impegno è che contribuisca a rendere sempre più incisiva e forte la collaborazione tra Imprese e mondo della ricerca”. (L.M.)

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