CDP Venture Capital guida un investimento da 5,8 milioni per Sardex (fintech)

Il venture capital di Cassa Depositi e Prestiti è lead investor, con Fondazione di Sardegna e Primomiglio, nella società nata 10 anni fa in Sardegna per offrire alle imprese un circuito di credito commerciale in cui finanziarsi reciprocamente a tasso zero. Ora la ex startup potrà espandersi sul territorio nazionale

Pubblicato il 23 Lug 2020

Sardex

CDP Venture Capital, la società del gruppo CDP (Cassa Depositi e Prestiti) nata per sostenere le imprese innovative, ha chiuso un investimento complessivo da 5,8 milioni di euro in Sardex,  impresa del fintech (tecnologia applicata alla finanza), insieme a Primomiglio e Fondazione di Sardegna. L’operazione, insieme all’inserimento del nuovo CEO, Marco De Guzzis, contribuirà ad accelerare la crescita del circuito nell’intero territorio nazionale e al rafforzamento della piattaforma tecnologica.

Che cos’è CDP Venture Capital – Fondo Nazionale Innovazione

CDP Venture Capital SGR – Fondo Nazionale Innovazione è stato creato nel gennaio 2020, con quote a maggioranza di CDP cui si aggiungono quelle di Invitalia (per la precisione 70% di CDP Equity e 30% di Invitalia). Ha circa 1 miliardo di euro di risorse in gestione. Il suo obiettivo è rendere il Venture Capital un asse portante dello sviluppo economico e dell’innovazione del Paese, creando i presupposti per una crescita complessiva e sostenibile dell’ecosistema. Opera con una serie di fondi che ambiscono a supportare le startup in tutte le loro fase di vita, realizzando investimenti sia diretti che indiretti.

CDP Venture Capital, come sarà investito 1 miliardo per startup e open innovation

Che cosa fa Sardex

Una bella storia alle spalle come startup di successo, oggi Sardex è una pmi innovativa del settore FinTech che ha sviluppato il primo circuito di credito commerciale in cui le imprese hanno la possibilità di finanziarsi reciprocamente a tasso zero. L’idea nasce tra il 2007 e il 2009 poco prima del fallimento della Lehman Brothers, dello scoppio della bolla immobiliare  e del tracollo del sistema finanziario globale. I fondatori, 4 ragazzi dell’entroterra cagliaritano che studiavano fuori sede, si imbattono in Wir, sistema di moneta complementare nato in Svizzera nel 1934, dopo la crisi economica mondiale del ‘29. Oggi si chiama Banca Wir e ha 65mila iscritti. Da qui prendono ispirazione per creare la loro startup, nata sostanzialmente per mettere in circolo una moneta complementare e testare nuovi strumenti di ingegneria finanziaria.  L’ingresso nel mercato non è semplice per i founder Gabriele Littera, Giuseppe Littera, Carlo Mancosu, Franco Contu e Piero Sanna, peraltro all’epoca tutti giovanissimi.  “Bisogna immaginare – racconta Spano –  il gruppo che va dall’imprenditore locale, gli illustra il circuito creditizio, lui ne rimane entusiasta e chiede: quanti siamo nel circuito? La risposta era: per ora solo due (o tre, o quattro)”. Eppure la rete si costituisce, proprio grazie alla fiducia reciproca e alla fiducia nelle prospettive future. Ampiamente ripagata. Al punto che anche l’Europa si fida di Sardex. Nel 2014 la Giunta della Regione Sardegna dà via libera alla partnership tra la Regione stessa e l’azienda su un importante progetto europeo, Digipay4growth,  mirato a implementare un nuovo sistema di pagamenti digitali che aiuti a contrastare la crisi economica.

In 6 anni la startup è diventata pmi innovativa. Ad oggi la piattaforma Sardex registra più di 100 milioni di euro in termini di transato, vanta una base di sottoscrizione superiore a 6.000 iscritti in costante crescita (+53% da gennaio) e ha dimostrato resilienza anche successivamente all’emergenza Covid-19 (+88% da aprile 2020 in termini di nuovi sottoscrittori e +38% di fatturato).

L’Ue scommette su Sardex, startup milionaria che “batte moneta” sarda

Sardex: il round di investimento

I round di investimento, nel complesso, ammontano a 5,8 milioni di euro e vedono come lead investor CDP Venture Capital SGR, con il Fondo “Italia Venture I”, già azionista dal 2016 della società, insieme a Fondazione di Sardegna, e Primomiglio. Hanno partecipato al consorzio di investimento anche Innogest e Nice Group. L’operazione è accompagnata anche dal rafforzamento del management team di Sardex, con l’inserimento, dal mese di gennaio, del nuovo CEO, Marco De Guzzis, manager di comprovata esperienza sia in grandi gruppi che nel mondo dell’innovazione.

Enrico Resmini, CDP Venture Capital: “Con Sardex per il rilancio dell’ecosistema imprenditoriale”

L’annuncio è avvenuto questa mattina, in occasione dell’intervento di Enrico Resmini, amministratore delegato e direttore generale di CDP Venture Capital SGR, durante l’edizione estiva di SIOS 2020: “Questa operazione si inserisce nel piano di rilancio dell’intero ecosistema imprenditoriale italiano, che rientra tra i nostri obiettivi prioritari. Il supporto a una società nata in Sardegna 10 anni fa, che oggi è pronta ad accelerare la sua espansione in tutto il territorio nazionale, è il segno concreto che il Venture Capital è in grado di sostenere e permettere lo sviluppo economico e l’innovazione di realtà resilienti e di visione nel nostro Paese”.

“Sardex rappresenta una concreta opportunità per le PMI e l’economia reale, grazie ad una community unita da un forte sistema valoriale e capace di generare business aggiuntivo e liquidità complementare. Siamo orgogliosi che i nostri investitori ci offrano la possibilità di accelerare la diffusione di questo modello su tutto il territorio nazionale.” – ha commentato il CEO di Sardex, Marco De Guzzis.

“La piattaforma di servizi Sardex offre a migliaia di imprese la possibilità di allargare la propria base di clienti ed una soluzione concreta per contrastare gli effetti negativi della crisi COVID, con questo investimento l’azienda potrà accelerare la crescita in tutta Italia e raggiungere nuovi territori.” – ha affermato Gianluca Dettori, Presidente di Primomiglio SGR.

“Si tratta di un importante passo nel processo evolutivo di Sardex, oggi una piattaforma aperta in grado di diventare un punto di riferimento a livello nazionale per il sistema delle imprese, per la loro crescita e per il loro rafforzamento, grazie alla capacità di creare reti e interconnessioni, particolarmente utile in questa fase di ripartenza di tutto il Paese.” – ha dichiarato Carlo Mannoni, Direttore Generale della Fondazione di Sardegna.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4