Innovazione

Aziende familiari, Dossi (Gruppo Sapio): «Non state mai ferme e investite sulle persone»

Il Centro di ricerca sulle imprese di famiglia dell’Università Cattolica ha intervistato i titolari di 170 realtà imprenditoriali di seconda generazione. Problemi emersi: difficoltà nel reperimento di risorse umane e nell’internazionalizzazione. Alberto Dossi: «Per crescere bisogna innovare»

Pubblicato il 13 Lug 2016

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Alberto Dossi, presidente del Gruppo Sapio

Difficoltà a trovare, attrarre e trattenere persone chiave, scarse risorse o esperienze per aggredire i mercati esteri, ridotta redditività e maggiore rischiosità, inadeguatezza ad affrontare il passaggio generazionale, che viene talvolta rimandato all’infinito con conseguenze immaginabili. Sono solo alcuni dei problemi che le imprese familiari italiane affrontano ogni giorno, spesso senza l’adeguato supporto, e che il Cerif, il Centro di ricerca sulle imprese di famiglia dell’Università Cattolica, ha messo nero su bianco intervistando i titolari di 170 imprese che per l’84% vedono in azienda già la seconda generazione. I risultati di questo studio sono stati illustrati ieri mattina al Museo della Scienza e della Tecnica dal professor Claudio Devecchi, Direttore scientifico del Cerif, nell’ambito del convegno “Family Business, istruzioni per l’uso”.

Imprenditori ed esperti hanno portato contributi e testimonianze sui diversi temi. Delle strategie di crescita di un’impresa di famiglia si è occupato l’intervento di Alberto Dossi, Presidente di Gruppo Sapio, azienda di Monza fondata nel 1922 dalle due famiglie Dossi e Colombo che tuttora detengono il 51% del capitale, ma che nel 1990 hanno deciso di fare entrare come socio di minoranza la multinazionale americana Air Product. Gruppo Sapio produce e commercializza gas per ogni possibile uso – dall’industria alla sanità, all’alimentare, alla depurazione – e vanta oltre 450 milioni di fatturato, più di 1600 dipendenti, 50 consociate, 8 stabilimenti in 5 Paesi: Italia, Francia, Germania, Turchia e Slovenia.

“Noi siamo già al terzo passaggio generazionale – ha esordito Alberto Dossi -. Mio padre, che ha fondato la Sapio insieme a mio zio, mi ha sempre detto che l’azienda non può stare ferma, deve crescere, e per crescere noi abbiamo abbandonato la gestione prettamente familiare per strutturarci come società manageriale e poi, grazie al socio americano, dare un impulso fortissimo agli investimenti e alle acquisizioni. Le nostre idee-guida però sono rimaste le stesse: essere presenti capillarmente sul territorio, diversificare il business coprendo tutte le nicchie di mercato (il settore medicale, nato nel 1989, oggi costituisce il 50% del nostro fatturato), promuovere senza riserve l’innovazione (il Premio Sapio per la Ricerca è uno dei nostri fiori all’occhiello), non lesinare sulla sicurezza. Investire sulle persone, che sono la nostra vera ricchezza, farle crescere, formarle, motivarle e trattenerle, e restituire al territorio, attraverso una seria politica di responsabilità sociale, ciò che il territorio ci ha dato”.

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