Finanziamenti online

10 casi di crowdfunding molto speciali

Il ceo di Pebble Technology, Eric Migicovsky, ha ottenuto 10 milioni di dollari per finanziare uno smart-watch. Neil Young ne ha conquistati 6,2 per il suo player musicale. Ma c’è anche un’anziana americana vittima di bullismo che si è vista “regalare” 700mila dollari

Pubblicato il 02 Mag 2014

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Il musicista 68enne Neil Young, che ha ottenuto un mega-finanziamento dalla Rete per il progetto Pono Player

Smart watch e player musicali finanziati a suon di milioni di dollari. Ma anche giornali online messi in piedi con il contributo dei futuri lettori, vittime di bullismo in grado di farsi vacanze da sogno grazie all’empatia dei navigatori e oggetti stampati in 3D supportati dall’entusiasmo dei donors: sono solo alcune delle molte storie di crowdfunding che hanno avuto successo. In certi casi è l’entità della cifra raccolta a fare notizia, in altri la curiosità della storia. In questo breve elenco si citano progetti di crowdfunding reward-based (contributi in cambio di piccoli omaggi), tranne l’ultima storia che riguarda la prima startup innovativa italiana che ha raccolto fondi grazie all’equity (finanziamenti in cambio di partecipazione nel capitale azionario). Ma c’è davvero di tutto: persino San Francesco, la cui cella romana sarà restaurata grazie alla generosità di Internet.

1) NEIL YOUNG E LA COLLETTA DA 6,2 MILIONI DI DOLLARI – È forse una delle campagne di crowdfunding di maggior successo nella storia delle collette digitali. Neil Young ha chiuso pochi giorni fa la campagna lanciata su Kickstarter, sito principe del crowdfunding nel mondo, per il suo player musicale di alta qualità, Pono Player, ottenendo oltre 6,2 milioni di dollari. Il leggendario musicista, oggi 68enne, è andato ben oltre il target fissato di 800mila dollari già a 24 ore dal lancio dell’iniziativa a marzo. L’artista ha ringraziato pubblicamente i fan per l’entusiasmo con cui hanno aderito alla raccolta: “Avete contribuito a preparare una rivoluzione nell’ascolto della musica”. Destinato a competere con l’iPod creato dal defunto co-fondatore della Apple, Steve Jobs (ma proprio con lui, prima che morisse di cancro, il musicista aveva parlato del progetto), il Pono Player costerà 399 dollari e conterrà 128 GB di memoria. La presentazione dettagliata del progetto, denominato Pono Music, era accompagnata su Kickstarter da un video in cui comparivano, tra gli altri, Arcade Fire, Beck, Bruce Springsteen, Patti Smith, Mike D. dei Beastie Boys, Jack White, My Morning Jacket, Dave Grohl, Elvis Costello. Lo stesso Young aveva spiegato che Pono è in primis un “movimento guidato dagli artisti” per salvare il sound.

2) QUANDO UN CEO CHIEDE SOLDI – La società Pebble Technology non era riuscita a finanziare con metodi tradizionali lo smartwatch Pebble, un computer-orologio da polso antesignano di una serie di wearable device che stanno popolando il mercato. Determinato a non mollare, il ceo Eric Migicovsky ha deciso di tentare la carta Kickstarter. Dopo due ore dalla messa online del progetto, era già stato raggiunto il tetto minimo di 100mila dollari. In sei giorni la somma raggiunta aveva superato i 4,7 milioni di dollari, e dopo un mese, allo scadere del bando, era stata oltrepassata la soglia dei dieci milioni di dollari, cifra che ha fatto diventare Pebble probabilmente il progetto di maggior successo (fra quelli finanziati in toto) nella storia di Kickstarter.

3) IL GIORNALE OLANDESE CHE SI FINANZIA ONLINE – De Correspondent, giornale online olandese, ha ricevuto circa 1milione e 300mila euro attraverso il crowdfunding in meno di due settimane. A marzo scorso, grazie a un maxi finanziamento di 17.437 futuri lettori, che hanno sottoscritto una quota annuale di 60 euro, è diventato un caso giornalistico. L’idea è partita da Rob Wijnberg, ex caporedattore del quotidiano Nrc Next e Harald Dunnik (fondatore di Momkai) che insieme a un gruppo di giornalisti in Olanda hanno organizzato il nuovo sito di news con l’intenzione di differenziarsi dalle testate già esistenti. La campagna di raccolta fondi l’hanno condotta attraverso un proprio sito, preferendo non affidarsi a piattaforme note per poter avere completamente il controllo dell’iniziativa. Iniziativa che è stata poi rilanciata in tv e sugli altri media. Attualmente De Correspondent ha uno staff di diversi elementi e circa 25mila abbonati. Tra gli obiettivi dichiarati: andare oltre la notizia, gli ideali al posto dell’ideologia, il giornalismo prima del profitto.

4) I FRANCESCANI E LA CASA ROMANA DEL SANTO – I francescani ce l’hanno fatta. Chiedevano su Kickstarter 125 mila dollari per il restauro dell’abitazione romana di San Francesco: una piccola cella dove il giullare di Dio era solito dormire quando si trovava in visita a Roma, nel periodo tra il 1209 e il 1223, per incontrare Papa Innocenzo III. La colletta digitale è andata oltre i risultati sperati: i frati di San Francesco a Ripa hanno raccolto oltre 130mila dollari e ora il restauro diventerà realtà. Giubilo dei religiosi che hanno definito la cella “un simbolo di fratellanza, tolleranza e amore per la natura”. Dalla loro parte c’erano testimonial di grido: Franco Zeffirelli, Liliana Cavani (entrambi registi di film sul Santo di Assisi), alcuni studenti della “Stella Adler Studio of Acting” di New York e i giovani ospiti del monastero di San Francesco a Roma. I sostenitori otterranno in cambio il loro nome sui pannelli commemorativi all’ingresso della cella e sul sito dedicato al restauro. Previsti anche portachiavi Tau, ciondoli in legno a forma di “Colomba della Pace”, tazze e magliette con l’effigie di San Francesco. E per i finanziatori più importanti l’edizione limitata del “Cum deceat vos esige” con il sigillo papale di Papa Gregorio IX datato 1229 che dichiara il trasferimento di San Francesco dai monaci benedettini ai frati francescani.

5) LA POLITICA TROVA I SOLDI ONLINEFabrizio Barca, economista, politico, già ministro per la Coesione territoriale nel governo Monti ed esponente del Pd, ha ottenuto finanziamenti per un suo progetto politico attraverso il crowdfunding e in particolare all’interno della piattaforma ShinyNote, che promuove l’iniziativa BuonaPolitica per “favorire la raccolta fondi online (e la ricerca di volontari) per organizzazioni e movimenti politici”. Specificando di essersi presentato sulla piattaforma “nella veste di cittadino che fa politica, iscritto da alcuni mesi al Partito democratico, circolo territoriale Centro Storico di via dei Giubbonari in Roma”, Barca ha presentato il suo progetto Luoghi Ideali. Obiettivo centrato: chiedeva 40mila euro, ne ha ottenuti più di 53mila. L’iniziativa, che Barca illustra sul sito in modo piuttosto dettagliato, è sostanzialmente quello di “sperimentare nei fatti una nuova idea di partito” attraverso nuove forme di partecipazione e cambiamenti di struttura e organizzativi, per i quali, appunto, c’è bisogno di soldi.

6) IL FESTIVAL DEL GIORNALISMO RISORTO GRAZIE AI DONORS ONLINE – Festival del Giornalismo di Perugia è stato salvato da una piattaforma di crowdfunding. Dopo aver annunciato la chiusura lo scorso ottobre per mancanza di fondi, gli organizzatori hanno avuto l’idea di reperire i finanziamenti mancanti attraverso una piattaforma di crowdfunding dedicata, Starteed, co-fondata da Claudio Bedino. La campagna è stata un successo: in 90 giorni sono stati donati 115.420 euro da 749 sostenitori. Poi si sono aggiunti altri sponsor, ma la cifra è stata essenziale per permettere alla macchina di ripartire.

7) IL MUSICISTA DI STRADA – Soltanto era un giovane musicista di strada per scelta, attivo sulla piazza di Milano. Nel 2012 ha deciso di realizzare il suo primo album di inediti, Le chiavi di casa mia, e per raccogliere gli 8mila euro necessari si è rivolto a Musicraiser, piattaforma di crowdfunding reward-based esclusivamente dedicata alla musica, fondata dal cantante di Marta Sui Tubi, Giovanni Gulino, e dalla compagna dj e producer Tania Varuni. Obiettivo raggiunto. E, grazie al passaparola sui social network, Soltanto si è fatto conoscere da un pubblico più ampio ed è stato protagonista di un road tour in giro per l’Italia, viaggiando a bordo di un piccolo camper.

8) QUANDO LA RETE AIUTA UNA VITTIMA DI BULLISMO – Karen Klein, 68enne autista di un pulmino scolastico nella città di Greece, vicino a New York era stata molestata e insultata verbalmente dai giovani passeggeri del mezzo. Il video delle molestie era stata pubblicato online nel luglio 2012, suscitando scalpore e indignazione in Rete. È partita allora una raccolta fondi sulla piattaforma statunitense Indiegogo per offrire all’anziana guidatrice una meritata vacanza. Ma la cosa è sfuggita un po’ di mano agli organizzatori, tanto che invece dei 5mila dollari previsti, ne sono stati messi insieme più di 700mila. La signora tuttavia non si è dimostrata avida: ha usato quei soldi non solo per farsi la vacanza dei sogni, ma anche per lanciare una fondazione contro il bullismo.

9) PORTABICCHIERI IN 3D, INTERNET NE VA PAZZA – Un semplice supporto per sorreggere il bicchiere di vino da attaccare sopra la vasca, però stampato in 3D, ha suscitato l’entusiasmo dei donatori online. Wave Hooks, società Usa che produce oggettistica di design di oggetti stampati con stampanti 3D ha lanciato due campagne di crowdfunding su Indiegogo e Kickstarter. Uno dei prodotti più popolari è appunto un wine glass holder, supporto in plastica da appendere al muro sopra la vasca, per poggiarvi il bicchiere di vino (o altro) da sorseggiare durante il bagno. Su Indiegogo il ceo di Wake Hooks andava a caccia di 3mila dollari per acquistare un’ulteriore stampante 3D. Ne ha ottenuti quasi 14mila.

10) EQUITY CROWDFUNDING, LA STAR DELL’EQUITY IN SALSA ITALIANA – In tutto sono 4 i portali di equity crowdfunding registrati in Italia, di cui uno attualmente in fase di raccolta. Quello che si è concluso con successo è il crowdfunding di Unicasim Spa, iscritta nella sezione speciale delle piattaforme di crowdfunding della Consob. Il portale Unicaseed, emanazione diretta di Unicasim Spa, intermediario con sede a Genova e uffici in tutta Italia, ha iniziato il 31 dicembre scorso la campagna per la startup veneta Diaman Tech e in tre mesi ha centrato l’obiettivo, raccogliendo quasi 160mila euro. È persino andata in overbooking, dato che il target di raccolta era 147mila euro. Diaman Tech – spin-off delle attività tecnologiche e software del gruppo Diaman Holding nata per diventare una delle principali società fornitrici di applicativi software per la finanza – è così la prima società in Europa che ha potuto raccogliere capitale di rischio attraverso un portale di equity crowdfunding nel rispetto di una legge di uno Stato (l’Italia) e di un regolamento di una autorità di vigilanza (la Consob).

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