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Wise, come una scoperta tecnologica diventa una startup di successo

Con l’ultimo round da 6,5 milioni la società fondata da Luca Ravagnan ha raccolto oltre undici milioni di euro in sei anni. Ecco le tappe più importanti della storia della società milanese, dai riconoscimenti internazionali fino agli investimenti e le prospettive future

Pubblicato il 25 Mag 2017

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Un round di finanziamento ogni due anni, con ammontare sempre crescente. E non pochi riconoscimenti internazionali. È la media con cui viaggia Wise, società biomedicale che sta sviluppando un’innovativa generazione di elettrodi impiantabili per neuromodulazione. L’ultima operazione andata a segno è un finanziamento da 6,5 milioni di euro guidato dal fondo italiano di venture capital Principia Sgr, insieme ad Atlante Ventures, High-Tech Grunderfonds, F3F e Antares (già soci della startup veneta). A questi si aggiungono i 3 milioni raccolti nel 2015, e il milione di euro ottenuto nel 2013 (a due anni dalla sua fondazione) dagli stessi investitori. In mezzo un grant da un milione di euro da Regione Lombardia. Sommando il tutto si arriva a più di undici milioni di euro raccolti in circa sei anni. Niente male.

La chiave del successo di Wise? La tecnologia che sviluppa. Quella su cui hanno creduto fin dall’inizio il gruppo di investitori capitanato da Principia Sgr, e denominata Supersonic Cluster Beam Implantation (SCBI). Mediante questa tecnologia Wise sta sviluppando una nuova generazione di elettrodi impiantabili e flessibili che potranno essere utilizzati per la cura di numerose patologie neurologiche. Secondo quanto riferisce una nota della società, il capitale raccolto servirà come leva per portare sul mercato il proprio primo prodotto per uso acuto, l’Elettrodo Corticale per monitoraggio intraoperatorio, e a concludere lo sviluppo del proprio prodotto di punta, il primo elettrodo a piattina per la stimolazione del midollo spinale (SCS) impiantabile per via percutanea.

Ma l’innovazione della startup fondata da Luca Ravagnan ha riscosso interesse anche fuori dai confini nazionali. E lo ha fatto fin dai primi mesi dalla sua fondazione. Nel 2011, ad esempio, Wise si è aggiudicata il premio “Medical Business Idea 2011” al Charité Entrepreneurship Summit 2011 di Berlino. Mentre nel 2012 vince lo European Venture Contest, la finale di tutti i contest regionali e tematici organizzata da E-Unlimited che contava, all’epoca, oltre 800 startup iscritte. In quell’occasione Wise è stata l’unica italiana tra le dieci top startup europee. A maggio 2013 si aggiudica il premio “Young Italian Innovators in France” ricevuto durante l’evento “Startup of the Year 2013”. E infine nel 2015 è la volta del riconoscimento “Best Presentation” all’ Alpine Venture Forum di Losanna.

Ma qual è il vero vantaggio dei dispositivi realizzati da Wise? Sta nel consetire a chi li utilizza di combinare i vantaggi di questo tipo di elettrodi (direzionalità, della stimolazione e precisa selezione dei punti di stimolazione) con la versatilità, la facilità di inserimento e di rimozione degli elettrodi percutanei. L’obiettivo dal punto di vista tecnico? Superare il trade-off tra le prestazioni degli elettrodi e l’invasività dell’intervento chirurgico.

Nel frattempo il team della società di Luca Ravagnan è già arrivato a 15 dipendenti. E dopo una fase di incubazione presso Fondazione Filarete ha deciso di spostarsi negli spazi dell’impianto produttivo di mille metri quadrati a Cologno Monzese, che comprende macchinari e camere bianche conformi alla produzione di dispositivi medici impiantabili. In questo momento il team di Wise sta completando la marcatura CE degli Elettrodi Corticali e sviluppando gli Elettrodi a Piattina ripieghevoli per SCS. Mentre il futuro è sempre più orientato alla commercializzazione in campo europeo. (F.M.)

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