INSURTECH

Perché un post millennial dovrebbe scaricare l’app di un’assicurazione?

Il modello prevalente prevede che il cliente cerchi sul web e compri poi una polizza online. Si dimentica che soprattutto fra i più giovani manca una cultura del rischio. Bisogna quindi lavorare sulle comunità digitali. Il caso di SmemoApp e il cyber risk tra gli studenti

Pubblicato il 16 Mar 2021

Pietro Menghi

Photo by Ben Sweet on Unsplash

L’ insurtech italiano è ancora giovane, ma in rapida crescita. Che cosa gli permetterà di cambiare davvero le carte in tavola nel mercato assicurativo? Il modello ad oggi più diffuso si basa sul presupposto che l’utente, già consapevole e informato, faccia una ricerca sui principali motori e, quindi, acquisti online una polizza. Un processo poco diverso dal recarsi in agenzia. Non si considera il fatto che – specie tra le generazioni più giovani – manca quasi totalmente una cultura del rischio. Perché un post millennial, un rappresentante della Generazione Z,  dovrebbe scaricare l’app di un’assicurazione?

Assicurazioni, l’importanza delle comunità digitali

Nei prossimi mesi, il ruolo dell’insurtech sarà quello di ribaltare questa prospettiva. In Neosurance abbiamo abbracciato questa visione fin dal giorno zero, spingendo sullo sviluppo di un modello – unione di intelligenza artificiale, scienze comportamentali e user experience – che permettesse di innovare il mercato a livello di prodotto e processo, partendo dall’abilitazione di nuovi canali di vendita. Il cliente è prima di tutto un consumatore digitale e il dialogo deve iniziare dalle community che frequenta. È lì che le compagnie assicurative possono intercettare specifici bisogni di protezione. E il processo di integrazione sarà favorito sempre più dalla crescita dell’open insurance.

Il caso SmemoApp: il cyber risk tra gli studenti

Un esempio arriva da Smemoranda, l’iconico diario che da oltre 40 anni riunisce una delle più grandi community di studenti in Italia. SmemoApp promuove una polizza contro il cyberbullismo, prodotta da AXA Partners Italia, che può essere acquistata in pochi secondi grazie all’intermediazione digitale di Neosurance. Nel 2020 il 61% dei ragazzi è stato vittima di abusi online nel nostro Paese. Per contrastare la diffusione e le conseguenze di questi fenomeni occorre prima di tutto conoscerli e sapersi difendere. Così, in una rubrica dedicata dell’app, gli utenti possono ora informarsi e assicurarsi contro azioni di furti di identità e rischi informatici di ogni genere, ottenendo assistenza legale, informatica e psicologica.

Il ruolo delle assicurazioni nell’era dell’iperconnessione

Secondo una recente ricerca, a fronte di 4 ragazzi su 10 che hanno dichiarato di essere stati vittime di questi comportamenti, ce n’è 1 su 10 che ammette di essere stato anche carnefice. Spesso proprio tra i nativi digitali manca consapevolezza sugli aspetti tecnici che ci rendono vulnerabili non appena qualcosa di privato è archiviato o scambiato su un dispositivo. D’altra parte, i ragazzi si sentono “protetti” dietro a uno schermo e non considerano le conseguenze legali – oltre che psicologiche – che un atto di cyberbullismo può provocare.

Diffondere una cultura del cyber risk tra gli under 20, con un linguaggio più vicino alla loro sensibilità, diventa fondamentale per arginare il fenomeno. Secondo Stéphane Coulot, CEO AXA Partners Southern Europe, il ruolo delle assicurazioni nella società è oggi determinante per rispondere alle sfide poste dall’utilizzo pressoché costante dei canali digitali. Le tecnologie insurtech faranno la differenza nell’abilitare questo ruolo nei contesti in cui i ragazzi si informano e, allo stesso tempo, sono più esposti, mentre usano lo smartphone per la scuola o nel tempo libero. Questo contribuirà a colmare il gap di protezione e di consapevolezza esistente tra i Gen Z. La partnership attivata con SmemoApp in questo senso costituisce un primato.

Non solo cyber: perché la Gen Z è il cluster a cui guardare

Le polizze contro i rischi del web rispondono a una domanda in rapida crescita. Il cyberbullismo è solo uno dei tanti fenomeni amplificati nell’anno della pandemia, che interessa gli under 20. Nuovi bisogni di protezione riguardano tanto le vite online dei ragazzi, quanto le loro nuove abitudini nel mondo reale, legate a micromobilità, salute, sport e sicurezza, anche in casa. Ma il collettore di ogni attività condivisa dalle nuove generazioni resta il mezzo digitale: per questo in Neosurance siamo incessantemente al lavoro per arricchire la proposta per i Gen Z, avvicinandoli a un mondo che per anni non ha saputo dialogare con loro. La fetta più grande di questo mercato sarà delle compagnie assicurative in grado di mettere al centro il cliente, ossia i ragazzi e le loro famiglie, nel loro customer journey digitale.

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Pietro Menghi
Pietro Menghi

CEO della startup insurtech Neosurance. È stato Director of Strategy and Transformation di Willis Global e Chairman e CEO di Willis Re Southern Europe.

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