I pagamenti con le carte di credito crescono di più fra le aziende. Ecco perché

Secondo il World Payments Report 2017 anche in Italia aumentano le transazioni senza contante. Grazie soprattutto alle imprese che preferiscono usare strumenti come le carte prepagate, che permettono di gestire meglio le spese interne e di tenere sotto controllo la contabilità quasi in tempo reale

Pubblicato il 14 Ott 2017

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Crescono a ritmo costante i pagamenti senza contante in Italia. A rilevarlo è il World Payments Report 2017, secondo cui nel nostro Paese le transazioni no cash sono aumentate con un tasso di crescita composto del 5,6% dal 2011 al 2015. Sempre nel 2015, poi, le operazioni senza contante hanno raggiunto quota 4,6 miliardi a livello nazionale. A trainare la crescita del settore è stato l’incremento dei pagamenti con carte di credito e di debito.

Altro dato significativo è quello relativo al comportamento di grandi aziende, imprese di medie dimensioni o pubblica amministrazione in questo ambito previsto per i prossimi anni. Secondo le indicazioni della ricerca, le transazioni senza contante in questa fetta di mercato, raggiungeranno un tasso medio di crescita annua record del 6,5% tra il 2015 e il 2020. Ad accelerare sono soprattutto i Paesi in via di sviluppo, con un incremento del 21,6% mentre i mercati cosiddetti consolidati hanno fatto registrare un aumento del 6,8%.

È il segnale che l’utilizzo del contante sta andando via via scomparendo? Non esattamente. Come spiega il report, infatti, quello dei contanti resta ancora il metodo di pagamento più comune, specialmente quando si tratta di transazioni per piccoli importi. Ma la voglia di un cambio di rotta significativo sta emergendo, in particolare nel mondo delle imprese, dove sono sempre più frequenti le iniziative messe in atto per limitare il ricorso al denaro fisico.

Carte di credito, ecco quando servono per gestire al meglio il business delle aziende

Come, per esempio, quelle aziende che hanno deciso di sostituire l’utilizzo del denaro contante con carte di credito prepagate, per quel che riguarda ogni genere di transazione a livello professionale. Il motivo? Rendere più semplice la gestione della contabilità interna, oltre che la rendicontazione delle spese e il monitoraggio dei movimenti da parte dei dipendenti. Tra le soluzioni più adatte a questo tipo di strategia, c’è Soldo il conto spese multiutente pensato per chi vuole mantenere sotto controllo le spese in azienda in modo integrato.

Tra le varie funzioni, Soldo permette di creare carte di credito dedicate per tipologia di spesa (per risalire più facilmente a chi ha speso quanto e in che modo); oppure generare carte virtuali istantanee, disponibili in qualsiasi momento per effettuare acquisti online, con la possibilità di ricevere notifiche istantanee per ogni pagamento e controllare il saldo in tempo reale.

Quella dell’utilizzo delle carte di credito al posto del contante può davvero rivelarsi una strategia corretta per gestire il business delle aziende, soprattutto alla luce dell’imminente entrata in vigore – a gennaio 2018 – della direttiva europea di pagamento PSD2 (Payment Services Directive). Il recepimento di questa direttiva prevede, tra l’altro, l’intervento sulla regolamentazione delle commissioni bancarie per i servizi come il Pos e Bancomat. Il provvedimento, ha spiegato di recente una nota di Palazzo Chigi, “prevede l’armonizzazione dei pagamenti al dettaglio e assicura procedure di autorizzazione e vigilanza ai fornitori di pagamento e agli utenti».

Fintech: come funziona Soldo, l’app per gestire le spese in azienda

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