POLITICA & ECONOMIA

Decreto agosto: verso incentivi ai pagamenti digitali fino a 5mila euro

Il governo vorrebbe introdurre nel decreto agosto un bonus legato ad alcune tipologie di spese con carte e bancomat. Le agevolazioni riguarderebbero bar e ristoranti, ma potrebbero rientrare nel provvedimento anche negozi di abbigliamento ed elettrodomestici. Obiettivo: spingere l’economia e promuovere il cashless

Pubblicato il 03 Ago 2020

PAGAMENTI DIGITALI

Il governo Conte bis starebbe lavorando a un bonus legato ad alcune tipologie di spese con carte e bancomat fatte da qui alla fine dell’anno. Lo anticipano Ansa e Il Sole 24 Ore, sostenendo che il progetto dovrebbe essere varato nell’ambito del decreto di agosto, pronto molto probabilmente in settimana. L’idea è quella di agevolare fiscalmente le spese fino a 5mila euro, ma solo per determinati servizi e categorie. Oltre ai consumi in bar e ristoranti si starebbe valutando di incentivare con uno sconto a carico dello Stato gli acquisti di abbigliamento o elettrodomestici, tra i settori più in sofferenza. Ancora da stabilire anche il meccanismo di sconto, se attraverso una card o con rimborsi direttamente ai contribuenti.

In questo modo  il governo punta a dare una spinta ai consumi da almeno 2 miliardi di euro, ma l’obiettivo ultimo sarebbero 3 miliardi.

Decreto agosto: spinta ai pagamenti digitali per una società cashless e per la ripresa

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha annunciato la scorsa settimana che il provvedimento dovrebbe arrivare in questi giorni in consiglio dei ministri. Per finanziarlo il governo ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione a uno scostamento di bilancio da 25 miliardi. Tra le altre misure previste, la proroga selettiva per la cassa integrazione e il prolungamento dello stop ai licenziamenti, seppur con alcuni paletti.

L’introduzione di incentivi per chi usa pagamenti digitali con carte o bancomat avrebbe, nelle intenzioni del governo, un duplice effetto: promuovere i pagamenti cashless – battaglia da tempo annunciata, con conseguente, prevista emersione dei pagamenti in nero – e sostenere l’economia in alcuni settori messi a dura prova dalla pandemia.

Incentivi al cashless: una storia di annunci

Già a fine maggio,  in una lettera pubblicata su Il Corriere della Sera e Il Fatto Quotidiano, il premier Giuseppe Conte preannunciava: “Siamo al lavoro per la modernizzazione del Paese. Introdurremo incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all’innovazione“. Poi, a giugno intervenendo a un convegno EY, il presidente del Consiglio aveva ribadito: “Vogliamo introdurre incentivi alla digitalizzazione per i pagamenti elettronici, dobbiamo assolutamente consentire l’emersione del sommerso e rafforzare l’interconnessione delle banche con i dati pubblici”.

Sull’opportunità di spingere sui pagamenti elettronici si era espresso anche Vittorio Colao, leader della task force di esperti arruolata da Giuseppe Conte per la ripartenza dell’Italia nella Fase 2. “Concettualmente – aveva sottolineato il manager – del contante non c’ è bisogno, e nemmeno dei pos. Ogni smartphone può fare queste operazioni. È chiaro che bisogna creare degli incentivi per chi fa e per chi riceve i pagamenti elettronici. Farebbe emergere un po’ di nero”.

Nei progetti del governo c’è ormai da qualche anno la lotteria degli scontrini, che assicura vari premi ai cittadini ma anche agli esercenti. Una misura che rientra nel più articolo provvedimento relativo allo scontrino elettronico, e che mira a incentivare i pagamenti cashless e contenere l’evasione fiscale, sull’esempio di quanto già fatto in altri Paesi quali il Portogallo. Raccogliendo le ricevute per i pagamenti effettuati, e registrando poi il numero del corrispettivo in un portale, è possibile vincere dei premi messi in palio settimanalmente, mensilmente o annualmente. Per il momento però la misura è bloccata. Apparsa per la prima volta nella Legge di Bilancio 2017, ha visto ora slittare il proprio debutto all’inizio del 2021 malgrado la partenza fosse stata prevista a luglio 2020.

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio E-Payment del Politecnico di Milano il 2019 si è già chiuso con un più 11% dell’uso totale di denaro elettronico. Nel dettaglio si è registrato un  +55% nel settore dei pagamenti contactless e ben +109% nel mobile payment. La pandemia da coronavirus ha impresso un’accelerazione all’utilizzo di pagamenti cashless, al momento constatabili per via empirica e non documentati dettagliatamente da indagini. Lo stesso Politecnico ha tolto dal rapporto, presentato in piena emergenza Covid-19, i numeri sulle previsioni fino al 2022, perché già superate nei fatti.

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