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Cashback: come funziona, come attivarlo, i consigli per gli esercenti

La SumUp Business Guide fornisce una serie di consigli utili per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Cashback di Stato, stabilito dalla legge di bilancio 2020 per ridurre l’uso dei contanti e combattere l’evasione fiscale

Pubblicato il 25 Mag 2021

Pagamenti digitali con Worldpay (Foto di Blake Wisz da Unsplash)

Con la legge finanziaria del 2020, il Governo ha previsto il Cashback di Stato con lo scopo di ridurre l’uso dei contanti e combattere l’evasione fiscale. Si tratta di un’iniziativa nata per offrire ai cittadini la possibilità di avere un rimborso del 10% su tutti gli acquisti, purché vengano fatti dei con degli strumenti elettronici come le carte.

Il Cashback si applica a tutte le attività di servizi e di beni che offrono ai clienti la possibilità di pagare tramite POS o con un altro strumento tracciabile da un punto di vista elettronico e digitale. A questo si sono aggiunte anche diverse possibilità di cashback garantite da realtà bancarie oppure da istituti finanziari privati.

Cashback, come funziona

Il Cashback può essere applicato a tutte le spese che vengono fatte per beni o servizi e che danno la possibilità ai clienti di pagare tramite POS o in altri modi tracciabili. Delle realtà come SumUp danno la possibilità di aderire al Cashback e di farlo in maniera molto semplice ed immediata. Per ottenere il rimborso Cashback, si devono considerare le transazioni fatte tramite POS fisici oppure con tutte quelle che comunque fanno fare pagamenti con carte di debito su circuiti come PagoBancomat o altri internazionali, Carte di credito, Apple o Google Pay da Smartphone e tutte le app di pagamento che partecipano a questo programma.

Il Cashback è previsto anche per carte fedeltà e carte prepagate, purché siano connesse a dei circuiti privati. Non tutti i POS però sono compatibili con l’iniziativa del Cashback. Quindi prima di acquistare un POS, è molto importante capire se rientra nel circuito. A tal fine, consultare la sezione dedicata SumUp Business Guide è sicuramente un modo per capire come funziona questa pratica.

Cashback, la compatibilità dei POS

Quando si parla dell’iniziativa Cashback, non si può non prendere in considerazione la compatibilità dei POS. Infatti, consultando SumUp, ci si rende conto che non tutti i dispositivi sono compatibili con questo sistema. Infatti, dal 19 dicembre 2020, tutti i POS di SumUp sono abilitati per il Cashback di Stato.

Acquistando e pagando attraverso i lettori di carte, tutti i clienti potranno usufruire del rimborso pari al 10% sulle spese acquistando presso negozi reali e non solo. Una volta verificata la compatibilità col Cashback, per gli utenti non serve altro che iniziare a fare spese e scegliere il dispositivo POS adatto alle proprie esigenze, invece, per gli esercenti. È bene sottolineare che qualunque dispositivo SumUp sceglierete non avrà costi di attivazione, né costi fissi ricorrenti come il POS tradizionale. Inoltre, non avrà vincoli di contratto. Si paga la commissione pari al 1,95% sul transato ed è una commissione fissa, valida per tutti i tipi di circuiti e per tutte le carte.

Come fare per attivare il Cashback di Stato

Molti esercenti si chiedono se bisogna fare delle operazioni per attivare il Cashback di Stato sul POS della propria attività. Leggendo nel dettaglio la SumUp Business Guide ci si rende conto che in realtà, non c’è bisogno di fare assolutamente nulla: non vi è nessuna burocrazia!

Tutto quello che serve è avere a portata di mano un POS compatibile, in modo tale da garantire il pagamento e far attivare il Cashback proprio come previsto dalla normativa vigente. Il Cashback si applica per tutti i beni e per tutti i servizi, anche quelli fatti con le carte più disparate. La cosa importante è che devono essere fatti in negozi fisici. Infatti, ci sono una serie di costi e spese che non sono previsti all’interno del Cashback e non rientrano tra i rimborsi. Parliamo ad esempio, dei pagamenti fatti sugli e-commerce, quelli per gli acquisti in posti non fisici, quelli fatti da chi ha un POS non abilitato per il Cashback e inoltre, anche i pagamenti fatti fuori dal territorio nazionale (compresi quelli nello Stato Vaticano e nella Repubblica di San Marino). Anche le operazioni fatte negli sportelli ATM oppure pagamenti ricorrenti o bonifici fatti con l’addebito su carta non rientrano nell’ambito del Cashback.

Il Cashback per gli esercenti

Ma esiste un Cashback per gli esercenti? Chi si chiede il Cashback come funziona per gli esercenti deve sapere che grazie al credito di imposta si può avere un rimborso sulle spese, come quelle ad esempio per le commissioni del POS SumUp. Col credito d’imposta si potrà avere indietro il 30% delle commissioni pagate semplicemente facendo la richiesta attraverso il modello F24.

È bene anche ricordare che oltre all’extra Cashback di Natale che è stato fatto dall’8 dicembre al 31 dicembre 2020, in realtà il programma è in vigore in tre fasi dal primo gennaio al 30 giugno 2021, dal primo luglio al 31 dicembre 2021 e dal primo gennaio al 30 giugno 2022.

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Redazione EconomyUp
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