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Pitti Uomo: quale ruolo per le startup nella moda?

“Dall’e-commerce alla pubblicità interattiva: chi fa moda è mentalmente orientato all’innovazione. Per questo i brand si aprono alle startup” spiega Mario Nipoti Ranzini, general manager di BElive.Me, azienda che ha creato un nuovo modello di pubblicità locale indoor, scelta da Armata di Mare per partecipare all’evento in corso a Firenze dal 16 al 19 giugno

Pubblicato il 16 Giu 2015

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Chi fa moda è mentalmente orientato all’innovazione perché è alla continua ricerca di tessuti e prodotti. Ecco perché le startup hanno un ruolo in questo mondo. Non solo quelle che si occupano del settore fashion e lifestyle, ma anche quelle hi tech, perché possono contribuire all’innovazione del settore della moda seguendo due strade: da una parte quella della distribuzione, accorciando la tradizionale catena distributiva e promuovendo l’e-commerce, dall’altra attraverso la comunicazione, promuovendo modelli interattivi e sempre più vicini al consumatore”. A parlare è Mario Nipoti Ranzini, general manager di BElive.ME, una delle startup che sta partecipando a Pitti Uomo, l’evento dedicato alla moda, in corso a Firenze dal 16 al 19 giugno.

Pitti immagine, tessile e abbigliamento fanno ancora business?

BElive.ME si propone di rivoluzionare la pubblicità locale indoor e adattarla all’era dei social: la startup ha ideato un modello di diffusione basato su LFD (Large Format Display) che unisce le esigenze del gestore del locale/negozio, definito Beliver, l’inserzionista e l’utente del messaggio. In sostanza, il Beliver ha a disposizione un LFD con supporto di design dedicato dove far girare i propri messaggi sia pubblicitari che informativi ricavandone anche dei guadagni; l’inserzionista può scegliere in autonomia dove pubblicizzare i propri prodotti/servizi e l’utente, grazie a ‘call to action’ e sensori, può beneficiare dei messaggi visualizzati eventualmente interagendo con essi ed ottenere statistiche di performance del proprio messaggio pubblicitario.

“Il settore della pubblicità locale è l’unico che non ha subito la crisi di raccolta, ma è anche quello con il minor tasso di innovazione. Abbiamo elaborato un modello che permette all’inserzionista di presentarsi con messaggi video di alta qualità raggiungendo un target sofisticato ed esigente. Inoltre la qualità dei display e dei messaggi permette di avere Beliver in settori dove la bellezza e la qualità sono un requisito fondamentale come quello della moda” continua Nipoti Ranzini che col suo progetto ha conquistato Armata di Mare. “Proprio questo brand ha scelto il nostro progetto e ci ha permesso di approdare al Pitti Uomo. Una grande occasione per le startup: non solo perché la moda è ancora un settore di punta del made in Italy, ma anche perché possono guadagnare visibilità e entrare nel cuore, e nel business, dei grandi brand”.

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