Maison Academia, la moda italiana diventa community

È la piattaforma che permette agli stilisti emergenti di commercializzare online i propri capi. Ha vinto il premio organizzato da Wind Business Factor e ha ottenuto 500mila euro dalla Finanziaria Laziale di Sviluppo. Ma l’obiettivo è promuovere il tricolore in un mercato internazionale che vale 300 miliardi di dollari

Pubblicato il 30 Lug 2013

maison-academia-130730130927

Moda, stilisti emergenti, e-commerce, made in Italy. Sono gli ingredienti di “Maison Academia”, piattaforma di crowdsourcing che dà la possibilità ai futuri Armani o Valentino di produrre e commercializzare online i propri capi.

Nata dall’idea dei due founder Mary Palomba e Maurizio Palumbo, la start up scommette su uno dei punti di forza del sistema Italia, la moda, ed è anche uno dei non frequentissimi casi in cui al timone c’è una donna.

Sul sito maisonacademia.com chiunque può visionare gli abiti, scegliere il preferito e acquistarlo online. Ma alla base c’è un lavoro accurato di pre-selezione. Maison Academia indice contest tematici a cui gli stilisti possono partecipare inviando i propri bozzetti. Dopo una fase di consulenza attraverso un team di mentor specializzati, gli sketch vengono votati dalla community (i “fashion lover”) e quindi valutati da una giuria internazionale di esperti del settore tra cui Michela Piva, ex amministratore delegato della Gianfranco Ferré, l’imprenditore Mauro Benetton e il direttore generale di Progetto Marzotto, Cristiano Seganfreddo. I bozzetti migliori vengono prodotti ed entrano a far parte delle collezioni.

Sviluppata nell’incubatore d’impresa LuissEnlabs, Maison Academia, oltre a vincere il premio come miglior start up organizzato da Wind Business Factor, ha ottenuto a settembre scorso 500mila euro dalla Finanziaria Laziale di Sviluppo (Filas) e da un pool di investitori tra cui LVenture, Mind the Seed fund e il business angel Stefano Pighini.

Il mercato internazionale dell’industria fashion & luxury – dice Mary Palomba – vale circa 300 miliardi di dollari l’anno: in questo mare magnum di possibilità noi, rispetto ai competitor, possiamo offrire un prodotto molto made in Italy, sinonimo di gusto ed eccellenza. Inizialmente puntiamo su Italia ed Europa, ma non escludiamo in futuro di espanderci all’estero”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4