Finanziamenti

Crowdfunding, 140mila dollari in 2 giorni per la lampada robot made in Italy

Solenica, startup di robotica e design con team italiano e sede in California, ha lanciato su Indiegogo una campagna per Lucy, un dispositivo innovativo che riflette la luce del sole nelle stanze in ombra (guarda il video). In meno di 6 ore ha superato il goal previsto di 50mila dollari e sta continuando a raccogliere fondi

Pubblicato il 14 Set 2016

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La lampada Lucy

A volte basta poco per capire se l’idea di una startup può funzionare o se è destinata al fallimento. A Solenica sono bastate meno di 6 ore. La startup che realizza oggetti intelligenti dal design italiano, ha lanciato su Indiegogo una campagna di crowdfunding per Lucy, un design robot che porta la luce del sole in casa: in meno di 6 ore viene superato il goal previsto di 50mila dollari e in 2 giorni ha raccolto140mila dollari. Segno che il prodotto piace e funziona certo, ma anche che il design made in Italy continua a conquistare il pubblico. La campagna su Indiegogo continuerà fino a fine mese.

CHE COS’È LUCY – In termini tecnici Lucy è un “eliostato”, cioè un dispositivo in grado di riflettere il sole, che si muove sempre nello stesso punto fisso deciso dall’utente. Nello specifico, si tratta di uno specchio intelligente, inserito all’interno di una sfera, dotato di un’elettromeccanica alimentata da energia solare che ne permette il movimento: basta posizionare Lucy in un posto soleggiato, fuori o dentro casa, puntarla in direzione della stanza che si vuole illuminare e Lucy, regolando l’angolazione dello specchio in ogni momento del giorno, continuerà a riflettere la luce del sole illuminando le stanze in ombra.

COME FUNZIONA – Si tratta di un dispositivo di robotica domestica che attraverso la rotazione di uno specchio è in grado di rintracciare il sole nel cielo, riflettendone la luce sempre nello stesso punto prestabilito dall’utente. Bisogna posizionare Lucy dove si ha della luce solare (balcone, davanzale o altro) e direzionare il puntatore contenuto nella sfera verso il soffitto della stanza che si vuole illuminare: Lucy si attiverà automaticamente e comincerà a riflettere la luce naturale solare nella vostra stanza. La lampada dispone di puntamento ottico: questo significa che lo specchio ruota grazie a due motori controllati da un network di fotosensori che misurano l’intensità della luce, ricostruendo la posizione del sole nel cielo e inseguendolo nel suo movimento durante tutte le ore del giorno. Tramite un sistema di feedback loop ottico, quindi, Lucy riesce a mantenere lo stesso punto illuminato durante tutto il corso della giornata. In condizioni ottimali, la lampada riesce a generare la stessa illuminazione di 5 lampadine alogene da 100W ciascuna.

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LA STARTUP SOLENICA – Lucy è il primo prodotto di Solenica, startup di robotica e design che realizza oggetti intelligenti dal design italiano. I founder sono Diva Tommei, 32 anni, e Mattia Di Stasi, 24. «L’idea di Lucy – ci spiega Diva Tommei- nasce a Cambridge dove stavo svolgendo il dottorato in Bioinformatica. A causa del clima mi trovavo spesso costretta ad accendere la luce artificiale per illuminare gli spazi dove vivevo. Quei pochi giorni in cui fuori spuntava il sole mi trovavo in ufficio, mentre tutti scendevano in strada per godersi quei rari momenti. Da lì è nata l’idea: volevo trovare una tecnologia tale da potere ridirezionare il sole che vedevo puntualmente sul davanzale nella mia stanza. Durante un periodo alla Singularity University della Nasa, mi sono resa conto che la tecnologia a base degli eliostati era perfetta per lo scopo». Mattia si unisce alla realizzazione del progetto per seguire l’area di business e marketing. La startup riceve un finanziamento di 120mila dollari da Qualcomm e Techstars a San Diego, dove i founder hanno trascorso la scorsa estate 4 mesi in un programma di accelerazione per sviluppare il business e il prodotto. Dunque una startup con sede in California, ma con team, idee e design tutti italiani.

LA SCOMMESSA SUL MADE IN ITALY – «Lucy non è un oggetto facile da produrre, ma per noi il made in Italy è un elemento essenziale, credo molto nella qualità del Belpaese», sostiene la co-founder Tomei. «Per me è molto importante che l’Italia riscopra la sua vocazione a realizzare oggetti di design, anche attraverso le startup. Il vero made in Italy si è sempre identificato con qualche elemento concreto: un capo d’abbigliamento, un oggetto di design, un’auto. Quindi faremo di tutto per mantenere la produzione nella Penisola e beneficiare di un marchio intrinseco di qualità riconosciuto in tutto il mondo», continua Mattia Di Stasi. «Siamo agli inizi di una grande avventura, non ci limiteremo infatti a questo prodotto, ma abbiamo già in mente di espandere l’idea realizzando anche versioni di Lucy destinate ad interi edifici e luoghi aperti», dice ancora la giovane imprenditrice. «Tra gli sviluppi futuri, possiamo attenderci l’integrazione in piattaforme IoT già esistenti»

LA GUIDA – Crowdfunding ed equity crowdfunding, che cosa sono e come funzionano

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