Open innovation

Come essere aperti e leader, 5 buoni propositi per il 2017

Creare un contesto favorevole, essere trasparenti e collaborativi, avere un approccio positivo, ridurre la durata delle riunioni, bilanciare valori e comportamenti. In esclusiva per l’Italia il Ceo del colosso dell’open source spiega la sua visione di organizzazione aperta

Pubblicato il 31 Gen 2017

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Jim Whitehurst, Ceo di Red Hat

EconomyUp pubblica in esclusiva per l’Italia l’intervento di Jim Whitehurst, presidente e Ceo di Red Hat, multinazionale statunitense impegnata nello sviluppo software e nel supporto di software libero e open source. Oltre a essere uno degli imprenditori hi-tech più noti in Silicon Valley, Whitehurst è autore del libro “The Open Organization”, nel quale invita le aziende ad abbandonare i modelli di management tradizionali del 20esimo secolo per abbracciare il modello dell’organizzazione aperta. Un tema che torna in questo blog.


Sono costantemente alla ricerca di modi per aiutare le persone a comprendere la forza dell’apertura. Quest’anno più che mai, intendo mostrare agli altri come una cultura di apertura possa dare impulso a un’organizzazione e creare nuove opportunità di innovazione, non solamente nell’area dello sviluppo software.

Ecco cinque propostiti su cui ognuno di noi può impegnarsi per restare leader ed essere ancora più “open” in questo 2017.

CREARE UN CONTESTO FAVOREVOLE

Guidare un’organizzazione aperta significa fare una cosa prima di ogni altra: creare un contesto favorevole a che gli altri possano svolgere il loro lavoro nel migliore dei modi. Per fare questo, i leader devono promuovere trasparenza, collaborazione e condivisione.

I leader devono dare a colleghi e partner le risorse di cui hanno bisogno per raggiungere i loro obiettivi, ma il contesto nel quale questi obiettivi vengono definiti è ugualmente importante. I leader devono essere trasparenti, sia sulla strategia che sui dati che possono influenzare la direzione che andranno a definire per la loro organizzazione.

Nello specifico, i leader devono trasmettere il senso del momento in cui si vive, condividere esempi utili e mostrare esperienze critiche che davvero “segnano” l’organizzazione e aiutano i loro team a fare riferimento ai valori che guidano il loro lavoro. Quando le persone capiscono perché stanno facendo il lavoro che fanno, ci sono molte più possibilità che lo facciano volentieri – e che si aiutino l’uno con l’altro a farlo in modo creativo. I leader che riusciranno a far combaciare in modo efficace le passioni del loro team con la mission dell’organizzazione che rappresentano avranno molto probabilmente successo.

Ma ancora, i leader devono essere aperti ai feedback di chi opera in prime linea. Spesso, coloro che si confrontano con le sfide principali di un’organizzazione possono aggiungere alla discussione un punto di vista che aiuta tutti a creare il contesto fondamentale – questo, se i leader in qualche modo li ascoltano.

ADOTTARE UN APPROCCIO POSITIVO

Spesso, le persone che contribuiscono ai progetti open source sono distribuite in giro per il mondo. In alcuni casi, l’unica cosa che hanno in comune è la passione per il lavoro che stanno facendo. Tipicamente non si incontrano mai direttamente e non hanno nessun tipo di relazione al di fuori del lavoro.

Per questo, trovare il modo di instaurare fiducia tra loro è importante. E questo si può are adottando un approccio positivo.

Assumere un approccio positivo significa partire dal presupposto che le persone con cui si collabora operino nel pieno interesse del progetto – che stiano facendo il meglio che possono, con i dati e le risorse che hanno, prendendo le decisioni strategiche e creative che ritengono porteranno i vantaggi migliori al progetto e alle persone coinvolte. Significa partire dall’idea che gli altri stanno lavorando insieme a te, e non contro – anche se alcune loro azioni possono non essere immediatamente chiare.

Per quest’anno, vorrei incoraggiare i leader a trovare il modo di aiutare i loro team a rendere questo un approccio “di default” all’interazione. I leader possono supportare i loro team a sviluppare fiducia, partendo da un atteggiamento di positività e condivisione. Possono anche aiutarli a verificare le considerazioni che fanno, relative alle altre persone e alle loro motivazioni.

LANCIARE UNA PIATTAFORMA DI DISCUSSIONE

In Red Hat, facciamo ampio uso della “memo-list” per stimolare il dialogo all’interno dell’azienda. Si tratta di una lista di email che ogni dipendente Red Hat può utilizzare per inviare un messaggio all’intera azienda. Non ci sono limitazioni, non ci sono controlli all’accesso.

I leader di Red Hat considerano le memo-list uno strumento per verificare sul campo le reazioni delle persone di Red Hat alle iniziative dell’azienda o, più spesso ancora, per far evolvere quelle che io chiamo “idee abbozzate” grazie al feedback di dipendenti che sono al tempo stesso competenti e appassionati.

Diverse regioni del mondo con più uffici Red Hat hanno liste similari. Altri ancora ne fanno uso, a volte anche piccoli team. La cultura Red Hat prevede che ognuno possa, in ogni momento, rivolgersi direttamente ai responsabili aziendali (direttamente o tramite una mailing list) per ottenere un dialogo sincero.

Nel corso di quest’anno, mi piacerebbe vedere più organizzazioni decise a lanciare un loro meccanismo per promuovere un dibattito onesto. Non tutti si sentono a loro agio con il tipo di mailing list che usiamo noi in Red Hat, ma ognuno può implementare qualcosa (un canale chat interno, una bacheca elettronica, un forum) che dia alle persone la possibilità di porre domande dirette.

RIDURRE LA DURATA DEI MEETING

Perché la durata standard dei meeting in ogni applicazione di calendario che ho mai usato è sempre impostata sull’ora intera?

Chiunque mi conosce sa che il mio standard è differente. Sono un grande fan dei meeting di 30 minuti. Per il prossimo anno, perché non riducete alla metà il tempo standard delle riunioni?

Se i meeting sono più brevi, i partecipanti tendono ad arrivare più preparati e pronti a collaborare – perché sanno che dovranno essere più sintetici e focalizzati per mantenere la riunione nei tempi previsti. E’ utile far circolare i materiali di un meeting prima di incontrarsi per parlarne. E dare ai membri del team la possibilità di esaminarli e di riflettere su di essi, per poi usare i 30 minuti di riunione per una discussione produttiva su questi, e non per considerare individualmente proposte che nessuno ha visto prima.

(Tra parentesi, qui c’è un altro utile proposito: spingere i tool di schedulazione, le app e i vendor che li offrono a fare sì che nelle nuove versioni la durata standard dei meeting venga ridotta a 30 minuti!)

BILANCIARE VALORI E COMPORTAMENTI

Nel 2017, la cultura organizzativa diventerà un punto focale nelle discussioni e iniziative sulla leadership. Dobbiamo quindi impegnarci per rivolgere maggiore attenzione a questo concetto.

La cultura organizzativa è la combinazione di due forze: le azioni delle persone che fanno parte di un’organizzazione e i valori che permeano questa stessa organizzazione. I leader devono guardare queste forze da vicino. Le persone che fanno parte di un’organizzazione si comportano in modo da rafforzare i valori chiave dell’organizzazione? O le loro azioni e i valori appaiono disgiunti?

Se il secondo scenario è vero, i leader possono prendere un’iniziativa decisa: riallinearli. Ed essere vigili man mano che l’organizzazione cresce; i sistemi e i processi che vengono implementati dovranno anche essere allineati ai valori e alle modalità che le persone devono seguire.

La cultura organizzativa è un elemento fondamentale di differenziazione oggi; non solo è una fonte di innovazione, ma anche qualcosa che può garantire che un’organizzazione si muova su una direzione produttiva anche se non c’è una gerarchia centrale a guidarla in modo stretto. Quest’anno cerchiamo in modo ancor più deciso di creare sinergie positive tra pratica e teoria, tra azioni e valori.

Anche se ognuno segue solo uno di questi propositi, vedremo sicuramente dei cambiamenti importanti nel corso del 2017. E potrebbe davvero essere l’anno in cui team, progetti e organizzazioni realizzano il loro potenziale totale di apertura.

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