Open Innovation in Practice

L’Innovazione di ACI al servizio della digitalizzazione della customer experience del cittadino

Dalla firma elettronica per la compravendita delle auto all’app per individuare e pagare i parcheggi. L’Automobile Club d’Italia da tre anni ha una direzione Innovazione che lavora d’intesa con l’ICT. E ha anche sviluppato diverse collaborazioni con le startup

Pubblicato il 17 Mar 2017

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Federica Caracciolo, Project Manager - Direzione Innovazione e Sviluppo ACI

L’Automobile Club d’Italia è la Federazione che associa gli Automobile Club e, in virtù della Legge n.70 del 1975, è un Ente Pubblico non economico la cui missione è quella di presidiare i molteplici versanti della mobilità e di diffondere una nuova cultura dell’automobile, rappresentando e tutelando gli interessi generali dell’automobilismo italiano. L’ACI è impegnato in due ambiti d’intervento: istituzionale e pubblico. Il Bilancio 2016 è pari a 342,8 milioni di euro, con un numero di impiegati pari a 2.831.

Per affrontare le sfide dell’Innovazione digitale, ACI sta sostenendo una vera e propria digitalizzazione della customer experience del cittadino, attraverso alcune iniziative che hanno visto protagonista il team di Vincenzo Pensa, Direttore della Direzione Innovazione e Sviluppo e dei Sistemi Informativi di ACI. «Abbiamo pensato un’esperienza omnicanale che permette all’utente di soddisfare le proprie esigenze sia che si rechi fisicamente allo sportello, sia che si colleghi al sito da casa o che utilizzi i diversi touch point», spiega Federica Caracciolo, Project Manager – Direzione Innovazione e Sviluppo, che aggiunge: «in questo modo riduciamo i costi individuali e sociali, come il consumo di tempo e l’inquinamento, e garantiamo una maggiore accessibilità».

Tra le tante iniziative messe in atto da ACI negli ultimi mesi ci sono per esempio l’utilizzo della firma elettronica in un atto di compravendita di veicoli, così come il rilascio del certificato di proprietà digitale al posto di quello cartaceo. Tali iniziative hanno contribuito alla digitalizzazione completa dei processi di compravendita dei veicoli. Sul sito di ACI è presente il servizio online AvvisACI, che permette di essere avvisati in tempo reale su tutte le operazioni relative alla targa del proprio veicolo. È stata inoltre sviluppata un’app che contiene diverse funzionalità relative ai servizi pubblici. Ad esempio MyCar consente di ricevere informazioni tecniche, giuridiche e fiscali sul proprio veicolo, mentre Infotarga permette di visualizzare tutte le informazioni relative a veicoli altrui che si ha intenzione di acquistare, sia quindi le principali caratteristiche tecniche, i costi di gestione ma anche una vera e propria visura. L’app contiene anche funzionalità più legate al mondo istituzionale. Con AroundMe, ad esempio, è possibile individuare in mobilità i parcheggi più vicini, pagando tramite app, e di trovare anche le stazioni di rifornimento più vicine e conoscerne i relativi costi; con SOS si può invece richiedere l’immediato intervento del carro attrezzi in caso di guasto del veicolo o incidente stradale.

Tanti sono poi i progetti sviluppati insieme alle startup, all’interno di un più ampio programma di Open Innovation di ACI: «il Wi-fi disponibile nei nostri 106 sportelli sparsi sul territorio è stato per esempio reso possibile dalla collaborazione con Cloud4Wi, mentre la prenotazione di un posto in fila senza recarsi fisicamente allo sportello avviene tramite Qurami». Non è infatti sufficiente abbracciare le evoluzioni tecnologiche per poter fare innovazione digitale: è necessario anche adottare un nuovo approccio all’innovazione interna ed esterna per poter cogliere i segnali che arrivano dal mondo che ci circonda.

«La nascita della Direzione Innovazione e Sviluppo, avvenuta nel 2014, ha determinato la costruzione di nuovi rapporti con le altre Funzioni aziendali, che hanno collaborato a stretto contatto con noi per la digitalizzazione dei servizi», spiega Caracciolo. «Per noi sono stati tre anni di formazione preziosa, che ci ha portato anche a sviluppare competenze relazionali soprattutto con la Direzione ICT, che ha a capo sempre Vincenzo Pensa. Sebbene l’ICT abbia sempre un’attenzione particolare verso l’efficienza tecnologica, siamo riusciti a produrre una contaminazione che sta spingendo la Direzione Innovation e la Direzione ICT ad avanzare alla stessa velocità».

Tra i tanti risultati ottenuti nell’ultimo anno figurano oltre 16 milioni di certificati online, oltre 350mila registrazioni per i servizi offerti sul sito istituzionale, 40 milioni di accessi al sito Internet, la risoluzione del 90% dei ticket per i servizi digitali, 300mila visure attraverso il sito dell’Aci (tramite l’applicazione VisureNet), il pagamento di 5 milioni di euro tramite il servizio BolloNet (che gestisce il pagamento del bollo online), la gestione di 5mila notifiche e 10mila utenti attraverso l’applicazione AvvisaACi.

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