LA GUIDA

Auto elettrica e incentivi, quanto si risparmia

Tra incentivi nazionali e locali, acquistando un’auto elettrica si può risparmiare fino 12mila euro in dieci anni. Ci sono poi agevolazioni sulla tassa di circolazione e modalità privilegiate di accesso a parcheggi e zone a traffico limitato. Tutto quello che c’è da sapere

Pubblicato il 01 Ott 2019

Auto elettrica e ricarica autostradale

L’auto elettrica fa bene non solo all’ambiente ma anche al portafoglio. Acquistare un veicolo green, infatti, permette di risparmiare fino a 12mila euro in 10 anni. E questo nonostante il prezzo d’acquisto sia più alto rispetto ai mezzi a gasolio o a benzina. Il risparmio è dovuto in primis agli incentivi (nazionali e locali), ma non solo. A rivelarlo è lo Smart Mobility Reportredatto dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano.

Auto elettrica: che cos’è e come sceglierla, tempi e costi ricarica

Auto elettrica, quanto si risparmia

Ad agevolare l’acquisto dell’auto elettrica sono ecobonus e incentivi, previsti a livello nazionale o locale. La “sola” presenza dell’incentivo nazionale all’acquisto a favore del veicolo elettrico fa sì che esso impieghi circa 5 anni per «pareggiare» il costo di un’auto a benzina, risultando in un risparmio di circa 7.000 euro nell’arco dei 10 anni. Uno scenario più “favorevole”, che vede invece la presenza di un incentivo regionale all’acquisto di autovetture elettriche pari a 3.500 euro, cumulabile con il cosiddetto Ecobonus, in aggiunta alla presenza di incentivi all’uso del veicolo elettrico, fa sì che l’auto elettrica impieghi circa 2 anni per pareggiare il costo di un’auto a benzina, fino ad arrivare nell’intorno di un anno nel caso di incentivi regionali all’acquisto più “generosi” (nell’ordine dei 6.000 euro).

Aiutano anche gli incentivi locali, come a Trento, dove il costo d’acquisto più alto “si ripaga” in un anno e in dieci si risparmiano 12.000 euro.

Gli incentivi per l’acquisto dell’auto elettrica in Italia

La Legge di Bilancio 2019 ha istituito un sistema di incentivi all’acquisto di autovetture a ridotte emissioni, il cosiddetto “Ecobonus”, al fine di sostenere il ricambio del parco circolante. Il 6 aprile 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo.

Le agevolazioni sono valide per immatricolazioni di autovetture nuove con prezzo di listino ufficiale della casa automobilistica inferiore a 50.000 euro (iva esclusa).

Le agevolazioni sono valide per immatricolazioni effettuate nel periodo compreso tra il 1° marzo 2019 ed il 31 dicembre 2021. I fondi disponibili ammontano a 60 milioni di euro per l’anno 2019 e di 70 milioni di euro per il 2020 e per il 2021. 

Auto elettrica, che cos’è e come sceglierla: vantaggi e svantaggi di un’innovazione che corre

Incentivi per le auto elettriche, a chi sono destinati

Come riportato sul sito del Mise, destinatario dei contributi è chi acquista, anche in locazione finanziaria e immatricola in Italia veicoli di categoria M1 o L con determinate caratteristiche.

I veicoli di categoria M1, destinati al trasporto di persone, con almeno 4 ruote e al massimo otto posti a sedere (oltre al sedile del conducente), devono avere i seguenti requisiti:

  1. nuovi di fabbrica
  2. producano emissioni di CO2 non superiori a 70 g/km
  3. siano stati acquistati ed immatricolati in Italia dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021
  4. il cui prezzo (da listino prezzi ufficiale della casa automobilistica produttrice) sia inferiore a 50mila euro compresi optional (IVA esclusa)

I veicoli di categoria L, invece, (ciclomotori e motocicli appartenenti alle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e e L7e senza limiti di potenza), devono avere questi requisiti:

  1. nuovi di fabbrica
  2. elettrici o ibridi
  3. acquistati ed immatricolati in Italia nell’anno 2019

Auto elettrica, come richiedere gli incentivi

Come riportato sul sito del Mise nella sezione Ecobonus, il processo  per richiedere gli incentivi si articola in 4 fasi:

Fase 1 – Prenotazione dei contributi
I venditori

  • si registrano preventivamente nell’Area Rivenditori;
  • prenotano i contributi relativi ad ogni singolo veicolo, ottenendo, secondo la disponibilità di risorse, una ricevuta di registrazione della prenotazione;
  • confermano l’operazione entro 180 giorni dalla prenotazione, comunicando il numero di targa del veicolo nuovo consegnato e allegando la documentazione prevista.
  • Fase 2 – Corresponsione dei contributi
    Il contributo è corrisposto dal venditore all’acquirente mediante compensazione con il prezzo di acquisto.
  • Fase 3 – Rimborso al venditore dei contributi
    Le imprese costruttrici o importatrici del veicolo nuovo rimborsano al venditore l’importo del contributo.
  • Fase 4 – Recupero dell’importo del contributo
    Le imprese costruttrici o importatrici del veicolo nuovo ricevono dal venditore la documentazione necessaria e poi recuperano l’importo del contributo sotto forma di credito d’imposta.

L’ammontare degli incentivi

L’ammontare dell’incentivo – secondo i dati dello Smart Mobility Report  – è in funzione del livello di emissioni dell’autovettura acquistata (misurato con il ciclo di prova NEDC), e dell’eventuale contestuale rottamazione di un’autovettura usata.

La tabella mostra l’ammontare dell’incentivo, rispettivamente per i BEV (con un livello di emissioni tra 0 e20 gCO2/km) ed i PHEV (con un livello di emissioni tra 21 e70 gCO2/km), con e senza rottamazione contestuale di un vecchio veicolo.

Tale incentivo permette di ridurre del 5-23 % il costo d’acquisto di un veicolo BEV e del 4-16% il costo d’acquisto di un veicolo PHEV, sulla base del diverso segmento di veicolo e delle presenza o meno di contestuale rottamazione.

 

La figura mostra la riduzione del prezzo d’acquisto dei veicoli elettrici puri (BEV) ottenibile grazie all’incentivo, sulla base del diverso segmento di veicolo e delle presenza o meno di contestuale rottamazione.

In questo grafico è evidente la riduzione del prezzo d’acquisto dei veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV) otte­nibile grazie all’incentivo, sulla base del diverso segmento di veicolo e delle presenza o meno di contestuale rottamazione.

Incentivi per l’auto elettrica, le differenze nelle varie regioni italiane

Nello Smart Mobility Reportredatto dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, emerge che la presenza di incentivi all’acquisto di autovetture elettriche a livello regionale mostra una forte polarizzazione nell’area settentrionale del Paese (con l’unica eccezione rappresentata dalla regione Sardegna).

Friuli Venezia Giulia

La Regione Friuli Venezia Giulia offre un contributo per la rottamazione di autovetture a benzina Euro 0, Euro 1 o di autovetture a gasolio Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3 e per il contestuale acquisto di autovetture elettriche, sia PHEV sia BEV. Il contributo è pari a 4.000 euro per l’acquisto di autovetture PHEV e 5.000 euro per l’acquisto di autovetture BEV.

Provincia autonoma di Trento

La Provincia autonoma di Trento offre un contributo – rivolto sia a privati che aziende – pari a 6.000 euro per autoveicoli BEV, e 4.000€ per autovetture PHEV, di cui 2.000 euro sono una riduzione del prezzo, rispetto al listino di vendita ufficiale, effettuata dai rivenditori di autoveicoli aderenti alla convenzione con la Provincia.

Provincia autonoma di Bolzano

La Provincia autonoma di Bolzano offre un contributo – rivolto sia a privati che aziende – pari a 4.000 euro per autovetture BEV e pari a 2.000 euro per autovetture PHEV, di cui la metà è un contributo della provincia e l’altra metà è una riduzione del prezzo effettuata dal produttore.

Veneto

La Regione Veneto offre un contributo per la rottamazione di autovetture a benzina Euro 0, Euro 1 o a gasolio Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4 e per il conseguente acquisto di autovetture elettriche, sia PHEV sia BEV. Il contributo è pari a 3.500 euro per l’acquisto di autovetture sia BEV sia PHEV.

Emilia Romagna

La Regione Emilia Romagna offre un contributo per la rottamazione di autovetture a benzina Euro 0, Euro 1 o di autovetture a gasolio Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4 ed il conseguente acquisto di autovetture elettriche, sia PHEV sia BEV. Il contributo è pari a 3.000 euro, sia per autovetture BEV che PHEV. Criterio necessario per beneficiare del contributo è avere un ISEE del nucleo familiare inferiore o uguale a 35.000 euro.

In tutti questi casi analizzati in precedenza, il contributo è cumulabile, nel limite del 100% della spesa so­stenuta per l’acquisto dell’autovettura nuova, con altri incentivi ottenuti a copertura della medesima spesa.

Vi sono infine 2 casi selezionati del report, relativi alle Regioni Sardegna e Piemonte, dove sono presenti incentivi all’acquisto di veicoli elettrici rivolti esclusivamente ad aziende.

Sardegna

La Regione Sardegna offre un contributo diretto alle aziende sarde che operano nella regione da almeno 5 anni e che decidono di sostituire un autovettura di proprietà con una della stessa tipolo­gia ad alimentazione puramente elettrica (autovetture BEV). Gli incentivi coprono fino al 75% del costo di acquisto, per un massimo di 15.000 euro. Si tratta di un contributo cumulabile con l’incentivo statale.

Piemonte

La Regione Piemonte offre un incentivo diretto all’acquisto di autovetture BEV e PHEV aziendali e non private. L’incentivo avviene contestualmente alla rottamazione di un’autovettura alimentata a benzina, benzina e metano, benzina e GPL, Euro 0, 1 o alimentata a diesel Euro 0, 1, 2, 3, 4. L’ammontare dell’incentivo, definito in funzione dell’alimentazione del veicolo e proporzionale alla massa a pieno carico, è compreso tra 6.000 euro e 8.000 euro per autovetture BEV e tra 4.000 euro e 6.000 euro per autovetture PHEV. Si tratta di un contributo cumulabile con l’incentivo statale.

Gli incentivi comunali per l’auto elettrica

Ci sono anche incentivi all’acquisto di veicoli elettrici a livello comunale. Da un’analisi condotta su tutti i capoluoghi di Regione d’Italia – secondo quando riportato nel report – è emerso che solamente il comune di Milano offre ai cittadini ivi residenti incentivi per l’acquisto di auto elettriche.

L’incentivo consiste in un contributo all’acquisto pari al 50% del costo totale, fino a 4.000 euro per l’acquisto di un veicolo elettrico (sia BEV sia PHEV) nuovo e fino a 2.000 euro per l’acquisto di un veicolo elettrico usato (sia BEV sia PHEV). Il contributo è erogato contestualmente alla rottamazione di un’autovettura diesel Euro 0, 1, 2, 3, 4 o benzina Euro 0, 1. 

Si tratta di un contributo non cumulabile con altri incentivi concessi da altri soggetti pubblici per gli stessi costi ammissibili.

Auto elettrica e risparmio, bollo e accesso a parcheggi e zone a traffico limitato

Non solo incentivi nazionali e locali. Ci sono altre agevolazioni che permettono di risparmiare grazie all’auto elettrica. Sono la tassa di circolazione (bollo) e modalità privilegiate di accesso a parcheggi e zone a traffico limitato.

In tutte le regioni italiane, le autovetture ad alimentazione esclusivamente elettrica (BEV) godono dell’esenzione dal pagamento della tassa di circolazione (bollo) per cinque anni a decorrere dalla data di prima immatricolazione; al termine dei quali si deve corrispondere una tassa pari ad un quar­to dell’importo previsto per le corrispondenti autovetture a benzina.

Unica eccezione è rappresentata dal Piemonte, dove le autovetture ad alimentazione esclusivamente elettrica (BEV) godono dell’esenzione permanente dal pagamento delle tasse automobilistiche.

Parcheggio gratuito su strisce blu e accesso gratuito a ZTL

Per quanto riguarda gli incentivi «locali» di competenza dei Comuni, come il parcheggio gratuito su strisce blu o l’accesso gratuito a Zone a Traffico Limitato, la tabella mostra i comuni capoluogo di regione che offrono almeno una di queste due agevolazioni

 

Auto elettrica e risparmio, l’ecotassa

In aggiunta alle agevolazioni, la Legge di Bilancio 2019 ha istituito la cosiddetta «ecotassa», in base alla quale chiunque immatricoli un’autovettura nuova dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021 con emissioni superiori a 160 gCO2/km è tenuto al pagamento di un’imposta parametrata sul numero di grammi di CO2 emessi per km eccedenti il limite di 160 CO2 g/km. 

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