L’innovazione per A2A passa anche dall’acqua. Nel suo portafoglio, l’idroelettrico è una delle tecnologie più mature, ma è proprio qui che il Gruppo sta sperimentando alcune delle soluzioni più avanzate in termini di modellistica, robotica e sensoristica. Un modo concreto per rendere più resiliente una fonte rinnovabile storica rispetto agli impatti dei cambiamenti climatici e, allo stesso tempo, applicare in modo concreto il modello di innovazione A2A costruito negli ultimi anni: una governance dedicata, alleanze strategiche e una forte collaborazione con startup deep tech selezionate con logiche di open innovation.
In questo quadro si inseriscono quattro progetti chiave nel settore idroelettrico: l’ispezione delle condotte forzate attraverso la collaborazione con la startup Pipein, la digitalizzazione 3D degli asset con tecnologia LiDAR di Spektra Trimble, il monitoraggio in tempo reale dei sedimenti nei bacini grazie alla tecnologia sviluppata dalla startup deep tech WSense e i modelli predittivi per le portate idriche e gli eventi estremi.
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Idroelettrico: perché innovare è diventato necessario
L’energia idroelettrica resta una delle fonti rinnovabili più importanti del mix italiano: è programmabile, garantisce flessibilità alla rete e contribuisce in modo strutturale alla decarbonizzazione. Ma è anche direttamente esposta agli effetti del cambiamento climatico con alternanza di siccità prolungate ed eventi di piena sempre più frequenti e intensi, maggiore variabilità delle portate e accumulo di sedimenti nei bacini che riduce la capacità d’invaso.
Per una realtà come A2A, che nel suo piano strategico 2024-2035 ha messo al centro transizione energetica ed economia circolare, con investimenti da 23 miliardi di euro, di cui 16 destinati alla transizione energetica, questo significa ripensare anche l’idroelettrico in chiave innovativa, unendo digitale e automazione. L’obiettivo non è solo produrre più energia rinnovabile, ma farlo in modo ancora più sicuro ed efficiente.
Il robot che ispeziona le condotte forzate
Il primo fronte di innovazione è quello delle condotte forzate, infrastrutture che convogliano l’acqua ai gruppi di produzione. La loro integrità strutturale è fondamentale per la sicurezza e l’affidabilità dell’impianto. Le ispezioni richiedono fermate significative, svuotamento delle condotte, accessi in ambienti confinati e operazioni spesso difficili a causa della conformazione del territorio.
Per efficientare queste operazioni, A2A ha avviato una collaborazione con Pipein, startup italiana specializzata in tecnologie robotiche per l’ispezione delle infrastrutture idriche. Il sistema prevede l’utilizzo di un robot in grado di percorrere la condotta dall’interno, raccogliendo in continuo dati sullo stato delle tubazioni con alto livello di dettaglio non raggiungibile con i metodi tradizionali.
Il robot è stato testato con esito positivo negli impianti di Gravedona (Valchiavenna) e Premadio (Valtellina), dimostrando la possibilità di effettuare ispezioni più frequenti, con informazioni più accurate sulle superfici interne e sulle eventuali criticità strutturali. Questo si traduce in una migliore programmazione della manutenzione, nella riduzione dei tempi di fermo impianto e in maggior sicurezza per le squadre operative.
L’iniziativa è coerente con il modello di open innovation costruito da A2A in questi anni, che passa anche attraverso il Corporate Venture Capital e la collaborazione strutturata con startup e scaleup deep tech, come raccontato su EconomyUp.
LiDAR e modelli 3D: il gemello digitale degli impianti idroelettrici
Un’altra direttrice di innovazione A2A nel settore idroelettrico riguarda la gestione degli asset. Le attività di rilievo necessarie per avere una visione puntuale e aggiornata della configurazione degli impianti – dighe, gallerie, locali tecnici, opere civili, sale macchina – possono richiedere tempi lunghi, l’accesso fisico a zone difficili e restituzioni che devono essere integrate nei sistemi informativi aziendali.
Dopo una fase di scouting e test comparativi, A2A ha introdotto nei propri processi una soluzione basata sulla tecnologia LiDAR (Light Detection and Ranging) con dispositivi di Spektra Trimble, affiancati da una piattaforma software dedicata, in grado di effettuare rilievi ad alta precisione attraverso impulsi laser, generando nuvole di punti che vengono poi elaborate in modelli 3D dettagliati degli asset.
Per renderla pienamente operativa, il Gruppo ha investito anche in formazione interna, coinvolgendo le squadre tecniche affinché potessero utilizzare in modo efficace i nuovi strumenti, sia in fase di rilievo sia nelle attività di pianificazione e manutenzione.
I risultati? Maggiore rapidità e qualità dei rilievi, migliore integrazione delle informazioni nei sistemi aziendali, riduzione dei rischi per il personale e incremento dell’autonomia operativa. È un passo ulteriore verso la gestione “smart” degli impianti, in linea con la trasformazione digitale più ampia che A2A sta portando avanti su tutti i propri asset, anche grazie alla migrazione in cloud e agli accordi strategici con partner tecnologici.
Internet of Underwater Things e sensori subacquei per monitorare i sedimenti
Se le condotte forzate e gli impianti di superficie richiedono nuove tecnologie di ispezione, altrettanto cruciale è il tema dei sedimenti nei bacini idroelettrici. L’accumulo di materiale solido può avvenire in condizioni ordinarie – con il progressivo deposito sul fondo – ma anche in condizioni straordinarie durante eventi meteorologici intensi, quando i sedimenti rischiano di arrivare alle condotte forzate fino alle turbine. Il monitoraggio dei sedimenti viene generalmente effettuato tramite campagne batimetriche periodiche. A2A, attraverso la Deep Tech Alliance, ecosistema europeo che mette in contatto grandi aziende e startup high-tech, ha avviato una collaborazione con WSense, startup italiana specializzata in reti wireless subacquee e Internet of Underwater Things (IoUT). La soluzione prevede una rete di sensori subacquei, echosounder e correntometri in grado di rilevare in tempo reale la quantità di sedimenti e la loro velocità di spostamento all’interno del bacino.
Il progetto pilota è stato avviato presso la diga del Lumiei, in Friuli, dove sono stati installati diversi nodi di monitoraggio. I dati raccolti vengono trasmessi a una piattaforma di analisi che permette agli operatori del Gruppo di seguire l’evoluzione dei sedimenti quasi in tempo reale, con benefici attesi in termini di gestione ancora più efficiente degli impianti, migliore pianificazione degli interventi e riduzione del rischio di fermate improvvise. La sperimentazione è tuttora in corso e proseguirà per un secondo anno così da consentire una validazione robusta della nuova tecnologia.
Anche in questo caso, l’innovazione A2A non è un esercizio di stile, ma uno strumento operativo al servizio della continuità produttiva e della sicurezza.
I modelli predittivi a supporto della risorsa idroelettrica
Un ulteriore tassello dell’innovazione A2A in ambito idroelettrico è di natura modellistica. A causa dei cambiamenti climatici e delle caratteristiche di alcuni bacini, prevedere le portate d’acqua e gli eventi estremi è sempre più complesso. Per rispondere a questa sfida, il Gruppo ha sviluppato internamente un approccio avanzato che combina modelli fisici idrologici e algoritmi di intelligenza artificiale, affiancando l’esperienza sul campo maturata in anni di gestione degli impianti.
Sono stati realizzati strumenti di previsione delle portate sia a breve termine (fino a 24 ore) sia su orizzonti più lunghi, con proiezioni spinte fino al 2050. Questo consente da un lato di migliorare il presidio operativo, modulando l’esercizio delle centrali in funzione delle portate previste, e dall’altro di pianificare in modo più accurato investimenti e strategie di lungo periodo sulla risorsa idrica.
Il valore non è solo tecnico: questi modelli permettono di aumentare ulteriormente la sicurezza delle valli sottostanti, consentendo di prevedere con maggiore anticipo gli eventi di piena, e di ottimizzare l’uso dell’acqua nei periodi di scarsità. È un esempio concreto di come l’innovazione A2A utilizzi dati e AI per generare benefici industriali e ambientali.
Innovazione A2A: dall’open innovation integrata ai progetti sul campo
Guardando insieme questi progetti, modellistica predittiva, robotica per le condotte, LiDAR e reti wireless subacquee, emerge con chiarezza il modello di innovazione che A2A ha costruito negli anni: un percorso che va “dall’idea allo scale-up”, passando per programmi di sviluppo interni, investimenti tramite il programma di Corporate Venture Capital e alleanze con startup e grandi player tecnologici.
A2A Life Ventures, l’“anima Innovazione” del Gruppo, guidata da Patrick Oungre, riunisce ricerca, sviluppo, AI e CVC in un’unica cabina di regia, con l’obiettivo dichiarato di supportare lo sviluppo del Piano Strategico basato su transizione energetica ed economia circolare, in costante dialogo con le varie Business Unit del Gruppo. L’innovazione A2A in ambito idroelettrico ne rappresenta una declinazione molto concreta: progetti pilota costruiti insieme a startup deep tech, nuove tecnologie testate direttamente sugli asset, e soluzioni che vengono integrate nei processi operativi e valutate nelle decisioni di investimento.
In prospettiva, i risultati ottenuti nel mondo idroelettrico possono diventare un laboratorio per altre aree di business del Gruppo: dal ciclo idrico integrato alla gestione delle reti, fino ai progetti di smart city. Lo stesso know-how sviluppato su modelli predittivi, robotica e sensoristica potrebbe infatti essere riutilizzato per prevenire le perdite idriche, monitorare le infrastrutture urbane o ottimizzare altre fonti rinnovabili.
Per un player che punta a essere protagonista del percorso di transizione energetica, l’idroelettrico non è solo una tecnologia tradizionale, ma un campo di sperimentazione avanzata. E l’innovazione A2A, così come emerge da questi progetti, mostra come anche le infrastrutture “storiche” possano diventare piattaforme di frontiera per AI, robotica e Internet of Underwater Things, con benefici concreti per il business, l’ambiente e i territori.
(Contributo editoriale realizzato in collaborazione con A2A)







