Ogni giorno, oltre 42 milioni di messaggi finanziari viaggiano sulla rete SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication). Più di 11.000 istituzioni in oltre 200 Paesi si affidano a questo sistema per muovere fondi, istruzioni e conferme di pagamento in modo sicuro e standardizzato. Ma una parte essenziale dell’infrastruttura sta per essere dismessa. SWIFT ha annunciato ufficialmente che, a partire dal 30 giugno 2026, cesserà il supporto a IPLA (Integration Platform for Alliance Access) e SIL (SWIFT Integration Layer), due componenti utilizzate da anni per connettere i sistemi bancari interni alla rete di messaggistica interbancaria. Per gli istituti di credito – soprattutto quelli con architetture IT stratificate – la scadenza impone una riprogettazione completa delle interfacce applicative.
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IPLA e SIL: cosa sono
IPLA e SIL sono piattaforme di integrazione che per anni hanno permesso alle banche di collegare i loro sistemi interni alla rete SWIFT, fungendo da ponte per inviare e ricevere messaggi finanziari come bonifici, conferme di pagamento e istruzioni di regolamento. IPLA, parte della suite Alliance Access, offriva un’interfaccia flessibile per gestire flussi di messaggistica complessi, mentre SIL semplificava l’integrazione con applicazioni legacy, garantendo compatibilità con i formati SWIFT. Queste piattaforme erano fondamentali per la loro capacità di standardizzare e automatizzare le comunicazioni, riducendo errori e migliorando l’efficienza operativa in un settore dove precisione e velocità sono essenziali.
La decisione di SWIFT di terminare il supporto entro il 30 giugno 2026 riflette un cambio di paradigma guidato dall’evoluzione tecnologica e dalle nuove esigenze del mercato finanziario. Le piattaforme IPLA e SIL, basate su tecnologie ormai datate, non possono supportare le moderne richieste di interoperabilità, scalabilità e sicurezza. Il passaggio a soluzioni API-driven, cloud-based e conformi allo standard ISO 20022 risponde alla necessità di un’infrastruttura più agile e robusta. ISO 20022 è sviluppato dall’International Organization for Standardization (ISO), un’organizzazione globale che crea standard internazionali per garantire qualità, sicurezza ed efficienza in vari settori. In particolare, ISO 20022 è gestito dal Technical Committee 68 (ISO/TC 68), dedicato ai servizi finanziari, con il supporto di sottocomitati e gruppi di lavoro specializzati. La creazione dello standard coinvolge una collaborazione tra stakeholder del settore finanziario, tra cui banche, autorità di regolamentazione, fornitori di tecnologia e associazioni, come SWIFT, che funge da Registration Authority per ISO 20022.
Il sistema rinnovato utilizza un formato XML standardizzato che consente di includere dati più ricchi e strutturati, migliorando la tracciabilità, la trasparenza e l’efficienza delle transazioni. Lo standard, obbligatorio per i pagamenti transfrontalieri entro novembre 2025, supporta anche l’innovazione, come i servizi SWIFT gpi (Global Payments Innovation) per pagamenti più rapidi e trasparenti. I benefici includono una maggiore automazione, costi operativi ridotti e una migliore capacità di soddisfare requisiti normativi globali.
SWIFT e la fine del supporto a ILPA e SIL: implicazioni per le istituzioni finanziarie
La fine del supporto per IPLA e SIL obbliga le banche a ripensare le loro infrastrutture di messaggistica. La migrazione richiede l’aggiornamento dei sistemi di back-office, la revisione dei processi interni e investimenti in tecnologie moderne che rispettino il Customer Security Controls Framework (CSCF) di SWIFT. Adottando ISO 20022 e piattaforme avanzate, le banche possono migliorare la qualità dei dati, ottimizzare i flussi operativi e offrire servizi più competitivi, come pagamenti in tempo reale. Il passaggio è un’occasione per modernizzare l’infrastruttura, ridurre i costi a lungo termine e rafforzare la posizione sul mercato.
Rischi di un ritardo nella transizione
Un ritardo nella migrazione delle soluzioni IPLA/SIL oltre il 30 giugno 2026 comporta diversi rischi critici. Tra i principali, la possibilità di non essere più conformi ai requisiti normativi e architetturali. Inoltre, si rischia l’interruzione del supporto ufficiale, con conseguenti difficoltà nella gestione di eventuali incidenti o malfunzionamenti. Il mancato allineamento ai nuovi standard può anche compromettere l’integrazione con altre piattaforme e rallentare l’evoluzione tecnologica dei sistemi coinvolti. Infine, ritardare la transizione potrebbe comportare costi maggiori e una pressione significativa sulle risorse nei mesi successivi.
Fine del supporto di SWIFT a ILPA e SIL: come prepararsi alla scadenza
Le banche devono iniziare con un’analisi approfondita delle loro infrastrutture per identificare le dipendenze da IPLA e SIL, seguita dalla definizione di una roadmap strategica che delinei tempistiche e soluzioni compatibili con ISO 20022. L’adozione di piattaforme API-driven richiede test rigorosi per garantire l’interoperabilità con la rete SWIFT e i partner commerciali, mentre la formazione del personale è cruciale per adattarsi ai nuovi processi. Il monitoraggio continuo post-migrazione assicura stabilità operativa. L’uscita di scena di IPLA e SIL non rappresenta solo la fine di un ciclo tecnologico. È la manifestazione concreta di una pressione sistemica: aumentare trasparenza, ridurre attriti nei flussi internazionali e rendere l’intero settore bancario più accessibile a logiche digitali, integrate e verificabili. Le istituzioni che interpreteranno la transizione come occasione di riprogettazione – e non come un adempimento imposto – saranno le uniche davvero pronte per affrontare il prossimo decennio della messaggistica finanziaria. In Neverhack, siamo pronti a supportare le istituzioni finanziarie in questa importante migrazione e stiamo già lavorando con diverse realtà per accompagnarle verso soluzioni conformi e sicure.



