Biotech

BioUpper, ecco i 3 vincitori: lo spray nasale smart, il 3D cura-ferite e l’app per chirurghi

Il concorso a sostegno di nuove idee nel settore delle biotecnologie lanciato da Novartis e Fondazione Cariplo, con il sostegno di PoliHub, Fondazione Humanitas e Ministero della Salute, ha premiato i migliori progetti (EVARplanning, Panoxyvir e Wrap) con un voucher da 50mila euro

Pubblicato il 04 Apr 2016

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Il fondatore di EVARPlanning

EVARplanning: una piattaforma, destinata agli specialisti vascolari, per la pianificazione e il rendering dell’impianto endo-protesico dell’aorta; Panoxyvir: uno spray nasale antivirale in grado di prevenire e curare il raffreddore comune mediante l’uso di ossisteroli, molecole fisiologiche derivate dall’ossidazione enzimatica del colesterolo; Wrap: un sistema che utilizza materiali brevettati e la tecnologia 3D print per produrre medicazioni attive a base di chitosano o multipolimero efficaci nel trattamento di ferite croniche o chirurgiche.

Sono i tre progetti vincitori della finale di BioUpper, percorso lanciato a sostegno di nuove idee nel settore delle biotecnologie da Novartis e Fondazione Cariplo, con il sostegno di PoliHub – l’incubatore di startup del Politecnico di Milano gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano – Fondazione Humanitas e il Ministero della Salute.

Ma dalla finale del 1 aprile, che ha visto i 10 finalisti confrontarsi a colpi di pitch di fronte a una giuria composta da membri provenienti dal mondo delle imprese, della ricerca, della finanza e delle istituzioni, è uscito un quarto, simbolico vincitore: il “modello BioUpper” e, più in generale, il modello di un’Italia capace di fare ricerca applicata e arrivare sul mercato con idee rivoluzionarie e scalabili.

BioUpper ha saputo unire fattivamente pubblico e privato, centri di ricerca e fondazioni, e consolidare un know how operativo che è stato in grado di

Il team di Wrap

costruire, grazie a un’intensa attività di mentoring, un percorso di crescita su misura per ogni progetto finalista fra i 118 che il 20 novembre 2015 si sono candidati. “La formula tutoring è stata fondamentale perché ha aiutato i partecipanti ad acquisire un metodo di lavoro che potranno applicare non solo al progetto che stanno portando avanti in questo momento, ma a tutti quelli a venire”, ha esordito Sebastiano Barisoni, vicedirettore di Radio24 e moderatore dell’evento.

“Sono state gettate le basi per costruire valore che risultasse poi di interesse per gli investitori”, ha continuato Carlo Mango, direttore area scientifica Fondazione Cariplo. “Invece dell’ennesimo convegno abbiamo voluto fare di più, agire concretamente e ci siamo trovati davanti l’entusiasmo dei ricercatori”, ha spiegato Guido Guidi, Head of Region Europe di Novartis Pharma. Ecco perché il nostro il nostro impegno non si ferma qui, ma proseguirà nei prossimi mesi accompagnando i vincitori nelle fasi che precedono il go-to-market”.

Il team di Panoxyvir

EVARplanning, Panoxyvir e Wrap, che si sono aggiudicate un voucher da 50mila euro ciascuna, potranno ora utilizzare la somma per dare un’accelerata consistente ai loro progetti, ma da tutta la giuria è arrivata l’esortazione unananime agli altri finalisti – Beating Heart, BrainControl, FluoMagneto, Math2Ward, One4Two, SIENA Imaging e uSTEM (qui i 10 team) – di non abbandonare il lavoro fatto ma di sfruttare appieno la vetrina e l’opportunità di networking fornita da BioUpper per continuare a lavorare e andare in cerca di partner.

“Siate meno timidi, sia nelle richieste di finanziamento che nell’atto di comunicare l’entusiasmo per la vostra idea – ha consigliato a tutti i partecipanti Stefano Mainetti, CEO PoliHub e membro della giuria – Se chi vive davvero il progetto nella pancia, come avete fatto voi, è capace di comunicare e trasferire l’entusiasmo ha una marcia in più davanti agli investitori”.

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