Il personaggio

Ma quante ne spara Farinetti in nome dell’orgoglio nazionale?

Guardate questo video. L’Italia è lo 0,5% della Terra. Siamo campioni mondiali di biodiversità. Abbiamo più specie animali della Cina. Quale di queste affermazioni è vera? Nessuna. Eppure il patron di Eataly continua a ripeterle nei suoi interventi. Al punto da aver convinto anche Expo…

Pubblicato il 19 Mar 2015

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Essere orgogliosi dell’Italia è cosa buona e giusta. Ma non si capisce perché doversi “inventare” le ragioni per esserlo. Quindi d’accordo con il visionario imprenditore Oscar Farinetti, astuto patron di Eataly, quando dice che dobbiamo essere “proud” dell’Italia ma diventa difficile esserlo con convinzione se la ragione è perché è il Paese “con più biodiversità al mondo”, come ha detto durante un suo intervento, qualche giorno fa, a una convention Mediolanum. Quindi l’Italia ha più biodiversità della foresta amazzonica, del Borneo indonesiano, più delle tuttora parzialmente inesplorate foreste della Repubblica Democratica del Congo? Difficile da credere….

Questo video sta circolando in Rete, raccogliendo molti consensi ma anche qualche perplessità. Pochi si sono accorti che, nella foga di descrivere un’Italia straordinaria in cui “i venti del mare si incontrano con quelli delle colline e dei monti”, anzi, nelle parole di Farinetti, “fanno meeting”, l’imprenditore si è concesso alcune, diciamo così, licenze poetiche e…geografiche.

Dopo una rapida panoramica sulla vastità e ricchezza del pianeta ma anche sulle sue miserie, Farinetti conclude che è stato “un gran c**o nascere in Italia”. Italia su cui poi si sofferma con toni quasi lirici, inciampando però, certo inavvertitamente, nella prima inesattezza. “L’Italia è lo 0,5% della superficie terrestre” sostiene. Da varie fonti risulta invece che sia non più dello 0,2% delle terre emerse (mari esclusi). Anche perché, considerando che 0,5 moltiplicato per 200 fa 100, significherebbe che la Terra è 200 volte l’Italia. Un dato quantomeno improbabile….

Dopo aver esaltato i venti che soffiano da noi e contribuiscono allo sviluppo delle nostre eccellenze (basilico, prosciutto di Parma ecc. ecc.), arrivando a citare Bob Dylan (“The answer, my friend, is blowing in the wind”), Farinetti si è lanciato in una nuova raffica di cifre. “Nello 0,5% del mondo (l’Italia, ndr) ci sono 7000 specie di vegetali mangiabili, il secondo Paese è il Brasile con 3.300. Qualsiasi regione italiana ha più specie vegetali di qualsiasi Stato dell’Europa. L’Italia ha 58.000 specie animali, il secondo Paese al mondo è la Cina con 20.000, ma non diciamoglielo sennò si arrabbiano”.

Un’Italia così tanto più ricca di animali degli altri Paesi non è facile da immaginare, anche semplicemente guardandosi intorno. E i dati scientifici raccontano un’altra storia: solo nella Foresta amazzonica, in Brasile, ci sono 3 milioni di insetti e altri invertebrati, 1.294 specie di uccelli, 380 di rettili, 427 di anfibi, 419 di mammiferi, 3.000 di pesci. Per non parlare della varietà di fauna marina che può contenere la Grande barriera corallina australiana. Anche il dato sulla Cina andrebbe verificato, considerando che si estende per 9,7 milioni di chilometri quadrati tra foreste, praterie, ecosistemi d’acqua dolce, laghi d’acqua salata e zone umide costiere. Difficile che i cinesi si arrabbino per le parole di Farinetti, più probabile che sorridano.

Conclusione di questa parte dello speech: “Siamo il Paese con più biodiversità, siamo il Paese che ha più etnie al mondo”. Affermazioni francamente poco probabili, anche solo alla luce del buon senso. Eppure l’imprenditore non fa che inframmezzare il discorso con frasi come “Memorizzate questi dati, ricordateveli, teneteli a mente per esserne proud”.

Farinetti aveva detto grosso modo le stesse cose in occasione dell’Expo delle idee e le sue coraggiose affermazioni sono state accolte con orgoglio anche nel magazine Expo 2015 che ha orgogliosamente titolato “La grande bellezza dell’Italia è la biodiversità, non sprechiamola”.

I tempi stanno cambiando, come direbbe anche Bob Dylan. L’orgoglio la vince sui numeri e sulla geografia.

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