La storia

Lunghezza d’onda, se la Pmi innovativa “nasce” nel workshop Volkswagen

L’azienda friulana produttrice di sistemi interattivi per visualizzare oggetti sul web è stata concepita durante seminari di innovazione del colosso dell’auto. Il Ceo De Cicco: «Vedevamo tecnologie che sarebbero arrivate al pubblico anni dopo: le abbiamo prese e rivoluzionate. Ora facciamo concorrenza ai big tedeschi»

Pubblicato il 05 Nov 2015

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Antonio De Cicco, ceo e presidente di Lunghezza d'onda

Negli innovation workshop organizzati dalle grandi aziende per fare scouting di nuove tecnologie vanno in scena le invenzioni più all’avanguardia di un determinato ambito di ricerca. Ognuna delle imprese invitate presenta il meglio delle proprie creazioni con la speranza di venderle e a buon prezzo. Ed è così che semplici seminari si trasformano talvolta in fiere dell’innovazione di alto livello, in cui si respira così tanto futuro da far venir voglia a chiunque di fare una propria impresa.

È quello che è accaduto ad Antonio De Cicco, 35 anni, e Andrea Zofrea, 36, i co-fondatori di Lunghezza d’onda, Pmi innovativa di Pordenone specializzata nella realizzazione di configuratori web, che hanno concepito la propria azienda proprio durante alcuni workshop per l’innovazione, nel loro caso organizzati da Volkswagen.

Partecipavamo a questi seminari per conto di Sim 2 Multimedia, la società per cui lavoravamo e che era stata interpellata dalla casa automobilistica tedesca come partner per lo sviluppo di sistemi che permettessero di visualizzare ciò che il guidatore avrebbe visto dentro la macchina: io ero product manager, Andrea project leader”, racconta De Cicco, ceo e presidente di Lunghezza d’onda. “In questi workshop, società come Volkswagen visionavano tantissime tecnologie per capire quali acquistare e quali adottare”.

C’era di che restare a bocca aperta. “Era come trovarsi in una macchina del tempo: vedevamo innovazioni che sarebbero arrivate al pubblico tre-quattro anni dopo”, dice De Cicco. Ma lo stupore non resta fine a se stesso. “Con il know how che avevamo acquisito lavorando in azienda e con la fortuna di sapere dove sarebbe andata la tecnologia da lì a qualche anno dopo, abbiamo deciso di prendere spunto dalle cose che abbiamo visto in questi incontri per creare qualcosa di nuovo in Italia. C’erano innovazioni che non potevano essere portate in Italia così com’erano. Bisognava trasferirle dall’automotive ai vari settori industriali del manifatturiero italiano, che non potevano permettersi gli stessi investimenti di una multinazionale e che avevano esigenze diverse. Era necessario creare qualcos’altro, magari di nicchia, riscrivere da zero tutti i codici software e fare in modo che la qualità fosse ancora migliore e il prezzo accessibile”.

Così, nel 2010, De Cicco e Zofrea fondano Lunghezza d’onda, azienda digitale che si concentra sulla realizzazione di configuratori web, sistemi interattivi che permettono ai clienti di visualizzare a 360 gradi determinati prodotti in base alle proprie esigenze (colore, dimensione, modello, forma…) e di posizionarli in determinati spazi. Per esempio, se il configuratore viene utilizzato per una sedia, l’utente può prendere un modello base proposto dall’azienda, sceglierne le caratteristiche in base ai propri gusti e piazzarla virtualmente in una stanza della propria abitazione per vedere come si combina con il resto dell’arredamento.

Il sistema creato da Lunghezza d’onda si chiama Showefy.com, funziona su tutti i browser e su tutti i dispositivi, desktop e mobile, ed è stato adottato al momento da aziende attive in vari settori, soprattutto design (tra cui Kristalia, Moroso, Maxalto, Calligaris, Diesel). “Oltre che online, questi configuratori sono pensati per essere utilizzati nei negozi, all’interno di totem interattivi, per emozionare di più i clienti e per aiutare i retailer a vendere di più”, spiega il ceo di Lunghezza d’onda. “Siamo partiti da un settore come l’arredamento perché in Friuli è uno di quelli che va per la maggiore: la tradizione della nostra zona, e anche la nostra stessa formazione, è molto legata alla manifattura di qualità”.

Pur essendo specializzata in configuratori, la società fornisce anche altri servizi digitali, tra cui virtual training e sviluppo web. “Un’azienda che fa web development normalmente non sa cosa siano i configuratori, quindi spesso siamo noi stessi a realizzare il sito internet per chi ci richiede un sistema di configurazione web”.

Proponendo questi sistemi per facilitare le vendite, online e offline, Lunghezza d’onda è cresciuta di anno in anno: il fatturato del primo anno, quando a lavorare erano solo i due fondatori, è stato intorno ai 75 mila euro, mentre nel 2015 l’azienda, che conta nove persone nel suo team, prevede di chiudere con circa un milione di euro di ricavi.

Con il nostro sistema, stiamo dando ‘fastidio’ a società tedesche che fatturano più di 40 milioni di euro. Abbiamo appreso dalla Germania in termini di competenze – anche perché lì ci sono corsi di computer graphics all’università che qui mancano – ma noi abbiamo la qualità visiva del design italiano”.

Ora, l’obiettivo è sbarcare all’estero, soprattutto sul mercato anglosassone. “Negli Usa e nel Regno Unito ci sono consumatori più avvezzi al digitale, quindi abbiamo la possibilità di metterci alla prova anche su nuovi campi, tra cui il medicale e il construction, in cui ci sono opportunità nella realizzazione di configuratori di protesi”, aggiunge De Cicco.

Proveremo innanzitutto ad agganciare clienti italiani che fanno parte di gruppi Usa. Prima di andare fuori confine, è necessario strutturarsi bene dal punto di vista economico-finanziario, e in questo sarà fondamentale l’apporto di due investitori entrati da poco in società”.

Secondo i fondatori di Lunghezza d’onda, una spinta per crescere può arrivare anche dall’ingresso nell’elenco delle Pmi innovative. “Abbiamo partecipato a un incontro sul tema al polo tecnologico di Pordenone a inizio 2015 prima ancora che questa categoria di imprese venisse introdotta: non c’era ancora la modulistica”, ricorda il presidente della società. “Ci abbiamo creduto fin da subito: siamo stati i primi in Italia a presentare la richiesta per rientrare nella lista e tra i primi (dopo Pontarolo Engineering, che ha sede proprio in provincia di Pordenone, ndr) ad avere la qualifica di Pmi innovativa. Siamo stati così solerti per dare un segnale e fare squadra: una volta tanto che alle piccole imprese danno strumenti, usiamoli”.

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