La storia
Tooso, la startup dei laureati in filosofia che rappresenta l’Italia a Hong Kong
I due co-fondatori della neoimpresa italiana presente al Rise, la principale tech conference asiatica, hanno alle spalle anni di ricerca in ambito filosofico. A portare avanti il progetto – un sistema per ottimizzare le web search nei motori di ricerca degli ecommerce – si sono aggiunti in quattro: ognuno vive in una città diversa
di Maurizio Di Lucchio
Pubblicato il 27 Lug 2015
La storia è quella di Tooso, una startup che ha sviluppato un sistema per ottimizzare le web search nei motori di ricerca dei siti di ecommerce, e dei suoi ideatori: Ciro Greco, 31 anni, milanese di origini molisane, esperto di linguistica e intelligenza artificiale, laureato in filosofia all’Università San Raffaele di Milano, dottore di ricerca in neuroscienze all’Università Bicocca e post doctorate fellow all’Università di Gand, in Belgio, con cui collabora tuttora per attività di ricerca; Jacopo Tagliabue, 30 anni, di Como, programmatore e analista di dati, anche lui laureato in filosofia al San Raffaele, phd in ontologia e scienze cognitive nello stesso ateneo e anni di esperienze di ricerca in varie prestigiose università come il Mit di Boston, la London School of Economics, e il Santa Fe Institute.
«All’inizio, per interessi più che altro scientifici, ci siamo messi a ricercare modelli formali delle lingue naturali», racconta Greco a EconomyUp. «Poi ci siamo accorti che alcune nozioni potevano essere adattate e utilizzate per trovare un modo migliore di estrarre informazioni dai database, per esempio di un social network o di una piattaforma ecommerce. A quel punto, abbiamo sviluppato un algoritmo per questo».
A fine 2014 i due realizzano una demo della loro creazione e la applicano al database del sito Rotten Tomatoes per facilitare la ricerca di film, attori e serie tv.
La base per dare vita a una startup c’è. Serve l’apporto di un esperto di economia per far evolvere il progetto. «Nel team – continua il co-

Ai tre si sono aggiunti poi Andrea Orioli, comasco di 35 ann, che aveva fondato già due società (tra cui una che ha tra i suoi clienti la polizia di New York), e due esperti di programmazione e di software: Mattia Pavoni, 31 anni di Bergamo, e Gianluca Cucco, 28 anni, di Torino
In tutto, sei persone. Con una particolarità: ognuno vive e lavora in una città diversa. Milano (dove al momento la startup ha il suo quartier generale), Torino, Abu Dhabi, Monaco di Baviera, New York e Gand. Una startup “liquida”, insomma. Dove le riunioni sono fatte solo in videoconferenza attraverso Skype.
Il prodotto che Ciro e gli altri propongono sul mercato è una tecnologia, basata su un sistema innovativo di processazione del linguaggio naturale, che migliora l’efficacia della barra di ricerca delle piattaforme di ecommerce. Lo scopo è quello di dare agli utenti dei negozi online la possibilità di trovare esattamente quello che cercano usando la propria lingua e ai gestori dei siti una serie di dati e report sulle ricerche fatte dai clienti.

Poi, trattandosi di una tecnologia di intelligenza artificiale, il servizio capisce automaticamente ciò che un utente cerca più spesso e propone risultati in base alla sua “storia” di ricerca.
Tooso è un plugin che si applica alla piattaforma di ecommerce e che non richiede installazioni o operazioni complesse. Il sistema reindicizza il catalogo dei prodotti e gestisce i dati in cloud, facendo in modo che più utenti adottano questa tecnologia, tanto più si raffinano i meccanismi di ricerca e la capacità di comprendere i linguaggi naturali. «Se tra gli adopter c’è un giapponese, il cliente successivo, per esempio olandese, avrà a disposizione anche la lingua giapponese. E così via…», spiega Greco.
Il modello di business è freemium: è gratuito fino a un certo numero di ricerche all’anno (circa 100 mila) e poi diventa a pagamento. «I piccoli, in questo modo, non pagheranno mai niente. Ma dalle ricerche ci daranno informazioni preziose – dati, sinonimie, comportamenti linguistici, cluster per prodotto – che possono migliorare di continuo il prodotto».
Al momento, il prodotto è testato solo su alcune piccole realtà. Il lancio vero e proprio avverrà a ottobre dopo il Rise di Hong Kong

«Avevamo mandato la nostra candidatura per Collision, la tech conference globale che si tiene a Las Vegas. Ci hanno risposto che la nostra società non era ancora a un livello di sviluppo tale per partecipare all’evento americano. Ma ci hanno detto: avete le carte in regola per partecipare al Rise. Quindi eccoci qui».
Per coincidenza, anche il nome della startup ha a che fare con l’Asia. Tooso è infatti una parola giapponese che può significare “trovare un percorso tra due punti”. «L’unico problema – scherza Greco – potrebbe essere con eventuali utenti di Cuneo: pare che lì “tuso” significhi “tonto”».