#MissioneCile, l’incontro con il mentor: «la startup è una Vespa, sfruttatela»



Il colloquio con Matt Cole, advisor di Start-Up Chile, fa riflettere i ragazzi di Lectios sul vantaggio di essere una nuova impresa. «Una motocicletta può agilmente superare il traffico: usate questa agilità per muovervi tra scenari diversi»

di Redazione EconomyUp

Pubblicato il 10 Apr 2015


Il team di Lectios con Matt Cole
Dopo il breve ma rigenerante ponte pasquale, che abbiamo sfruttato per avventurarci un po’ più in là di Santiago e darci ad avventure adrenaliniche e ad esplorazioni di medio raggio… si torna a lavorare.

La nostra settimana, iniziata rigorosamente di lunedì (la pasquetta non è una festività cilena) è iniziata con il piede giusto, dal momento che martedì 7 aprile abbiamo avuto la possibilità di incontrare Matt Cole, advisor di Start-up Chile.

Matt Cole è un poliedrico professionista nel mondo dell’impresa e degli investimenti in Cile ma anche in altre nazioni del Sud e Nord America. Investitore, angel, imprenditore e consulente, è un uomo di grandissima esperienza e abbiamo avuto l’opportunità di prendere un caffè con lui e di confrontarci per quasi un’ora sulle nostre idee per Lectios e su come realizzarle.

La prima cosa che abbiamo notato è la disponibilità da parte di un professionista affermato di ascoltare un’idea, calarsi nella parte dello startupper e liberare con entusiasmo considerazioni e consigli. Una manna!

Uno dei moltissimi aspetti messi in luce da Matt Cole è sfruttare al meglio i vantaggi che vengono offerti da essere una startup, come l’agilità. L’advisor di Start-Up Chile ci ha detto che «la startup è una motocicletta Vespa, che può agilmente superare il traffico di una città o un ingorgo stradale, facendo leva sulla possibilità di intrufolarsi ovunque e cambiare direzione in un batter d’occhio»

Spesso quando parliamo di testare un prodotto o un’applicazione pensiamo alla necessità di validare un mercato ed avere un pubblico sufficientemente ampio per generare profitti. 

Ma se proviamo a ribaltare la questione… essere startup significa avere l’agilità necessaria a poter valutare tra diversi scenari quello che più ci soddisfa e che meglio sa valorizzare la nostra offerta. 

Molte aziende soffrono la rigidità al cambiamento data da culture aziendali consolidate, procedure troppo standardizzate e strategie ancorate al raggiungimento di determinati obiettivi (magari imposti da consigli d’amministrazione o dalla proprietà). In una startup invece è diverso: nel team si condensano tutti i ruoli essenziali per un’azienda e si combinano scenari infiniti: puoi testare se il tuo prodotto funziona, puoi cambiarlo, oppure puoi cambiare nicchia alla quale rivolgerti. 

In Italia (ma non solo) quando si parla di startup si pensa a due elementi essenziali: innovazione e risorse finanziarie limitate. Proviamo a inserire un terzo elemento: la flessibilità.

Più continuiamo a testare e a raccogliere feedback da tutto il mondo e più ci emergono nuove possibilità, che possiamo scegliere se percorrere o se “tenere da parte”. 

Fare startup significa mettersi in gioco con entusiasmo, non avere pregiudizi e provare un po’ alla volta qual è lo scenario migliore per rendere sostenibile un’idea.

Un caro saluto agli amici di EconomyUp e ai suoi lettori.

*il team di Lectios è formato da Jacopo Penso, Tommaso Cardone e Francesco Pra Levis

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