Ecco le proposte europee per le start up. Adesso tocca al presidente

Dopo aver invitato il popolo della Rete a firmarlo, The Startup Europa Leaders Club ha consegnato al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Romouy, il proprio manifesto. Sottoscritto da oltre 5mila persone, il documento individua 22 punti grazie ai quali il Vecchio continente può tornare a crescere. Anche, e soprattutto, grazie alle startup.

Pubblicato il 24 Ott 2013

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Fare dell’Europa il posto più facile creare una startup, aumentare gli investimenti pubblici e privati a favore degli embrioni d’azienda, incoraggiare gli studenti universitari ad avviare un’attività prima di laurearsi: sono alcune delle proposte del manifesto (sottoscritto da più di 5mila persone compresi importanti imprenditori, blogger e giornalisti) che The Startup Europa Leaders Club, gruppo indipendente di imprenditori nel campo della tecnologia che forniscono indicazioni sul rafforzamento del contesto imprenditoriale web in Europa, ha consegnato a Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, discutendone i contenuti con il premier olandese, Mark Rutte.

Del gruppo fanno parte Zaryn Dentzel, fondatore e CEO di Tuenti, Daniel Ek, fondatore e CEO di Spotify, Kaj Hed, presidente di Rovio Entertainment, Lars Hinrichs, fondatore e CEO di HackFwd, Martin Lorentzon, fondatore e presidente di Spotify, Joanna Shields, CEO di Tech City UK, Reshma Sohoni, cofondatore e partner di Seedcamp, Boris Veldhuijzen van Zarten, cofondatore di The Next Web, e Niklas Zennström, CEO di Atomico, i quali hanno fondato il Leaders Club su indicazione del vicepresidente della Commissione europea, Neelie Kroes, secondo il quale il manifesto contiene “ottime idee: spero che tutti i leader europei prenderanno a cuore questi loro suggerimenti per cambiare mentalità sulle startup e sulla leadership globale”.

“L’Internet Economy nei mercati sviluppati del G20 – spiega il Manifesto – crescerà a un tasso annuo dell’8% nei prossimi cinque anni, mentre nei mercati in via di sviluppo la crescita annuale sarà del 18%: tassi di gran lunga superiori a quelli dei settori economici tradizionali. Non solo per le imprese hi-tech, poiché le tecnologie digitali consentono di reimmaginare ogni singolo settore, permettendo di creare nuovi posti di lavoro e nuova ricchezza”.

Una “marea montante” che può “aiutare l’Europa a proteggere le sue prospettive per il futuro” uscendo dalla crisi “più forte, più agile e più prospera”. Però, secondo i redattori del “Manifesto”, sono necessari altri interventi per superare una serie di ostacoli che minacciano minare il potenziale di crescita: “abbiamo individuato 22 azioni che, nel loro insieme, possono dare alle imprese europee le migliori possibilità di successo futuro. Invitiamo ora imprenditori, investitori, consulenti e altri soggetti interessati in tutto il continente a impegnarsi in questo dialogo e condividere le loro opinioni sul Manifesto per aiutarci a muoversi verso l’adozione di questo piano di crescita digitale per l’UE”.

Ecco le 22 raccomandazioni del “Manifesto”:

1 . Trasformare gli insegnanti in esperti digitali per affrontare la sfida .
2 . Insegnare ai nostri figli i principi, i processi e la passione per l’imprenditorialità fin da piccoli.
3 . Incoraggiare gli studenti universitari ad avviare un’attività prima di laurearsi.
4 . Preparare i laureati per un mercato radicalmente diverso.
5 . Incoraggiare le grandi imprese a formare il grande pubblico.
6 . Fare dell’Europa il posto più facile dove talenti altamente qualificati possano avviare un’impresa e ottenere un lavoro grazie a un “visto di startup” (un permesso di soggiorno per chi vuole creare una startup, ndr) paneuropeo.
7 . Rendere più facile per le aziende assumere al di fuori dei loro Paesi d’origine.
8 . Rendere più facile per le aziende licenziare i dipendenti .
9 . Riportare a casa i migliori cervelli.
10 . Aumentare gli investimenti privati ​​e istituzionali in startup .
11 . Rendere più facile raccogliere capitali attraverso i mercati pubblici per le imprese a forte crescita.
12 . Acquistare di più dalle piccole imprese .
13 . Istituire una E-Corp , nuovo tipo di società trans-europea.
14 . Tassare le share options come capital gain e non come reddito.
15 . Rivedere e normalizzare le leggi sulla protezione dei dati.
16 . Eliminare l’obbligo per i fornitori di dati di memorizzare le informazioni in un determinato Paese.
17 . Rendere pubblici i dati governativi.
18 . Far sì che i governi pensino in digitale.
19 . Avviare un cambiamento di mentalità in tutta Europa in termini di come definiamo il successo.
20 . Nominare un “Direttore Digitale” in tutti i paesi UE.
21 . Creare un archivio di “best practices” .
22 . Fondare un Forum digitale europeo.

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