La videointervista

Cantamessa (I3P): «L’innovazione non si stimola erogando fondi, ma Smart&Start è una buona misura»

Il presidente dell’incubatore del Politecnico di Torino indica nella strategia Usa la via più efficace per sostenere la nuova imprenditoria. Ma giudica in modo positivo il bando: «A valutare sono gli investitori»

Pubblicato il 18 Feb 2015

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«La via più efficace per stimolare l’innovazione non è erogare fondi. Ma in Italia capita, e in questo ambito Smart & Start è una buona misura perché passa fondi a chi fa innovazione secondo una modalità leggera e valutata con gli occhi degli investitori». Parola di Marco Cantamessa, presidente e ad di I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, e membro del comitato tecnico di Smart & Start.

In sostanza, secondo Cantamessa, la politica da seguire per sostenere l’innovazione e la nuova imprenditoria non dovrebbe equivalere alla distribuzione di denaro, sotto forma di contributi a fondo perduto (come nel caso del primo bando) o di mutui a tasso agevolato (come nel secondo bando pubblico), ma dovrebbe essere fatta su più livelli.

«Le istituzioni dovrebbero fare tre cose: rendere facile l’innovazione semplificando il più possibile, renderla necessaria aumentando il livello di concorrenza dell’economia e stimolarla comprando beni e servizi dalle startup innovative o da chiunque proponga innovazione». Il modello proposto dal numero uno di I3P è quindi quello americano, lo stessa strategia che ha visto nascere il successo della Silicon Valley e che permette agli Stati Uniti di restare davanti a tutti nella sfida globale.

Tuttavia, visto che in Italia si è spesso fatto ricorso all’erogazione di fondi, allora il meglio possibile è fare in modo che siano dati secondo un sistema quanto più snello e monitorato da un comitato tecnico in cui ci agiscono soprattutto investitori, persone che gestiscono incubatori (come lo stesso Cantamessa) ed esperti.

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