Accelerazione

Bioupper, parte la selezione per le “startup della vita”

Fino al 15 novembre è aperto il bando per giovani talenti del LifeScience, iniziativa promossa da Novartis Italia e Fondazione Cariplo in collaborazione con PoliHub. Ai 20 migliori team una settimana di formazione, ai primi tre un voucher da 50mila euro ciascuno. Campi di attività: biotech, digitale per la sanità, servizi alle persone

Pubblicato il 30 Set 2015

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Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin alla presentazione di BioUpper. Accanto, a dx nella foto, Stefano Mainetti, consigliere delegato Polihub, a sx Guido Guidi (Novartis)

Le startup impegnate nel campo delle scienze della vita stanno per avere una nuova chance: si chiama BioUpper ed è un’iniziativa a sostegno dei giovani talenti del LifeScience promossa da Novartis Italia e Fondazione Cariplo in collaborazione con PoliHub, l’incubatore gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano, e Humanitas, gruppo ospedaliero e avanzata struttura di ricerca.

Nato da una partnership di due anni firmata da Novartis e Fondazione Cariplo, il progetto presentato oggi a Roma al ministero della Salute, aiuterà gli startupper a elaborare, formalizzare e presentare progetti innovativi di prodotto o di processo nel campo delle scienze della vita.

Da oggi fino al 15 novembre, sul sito www.bioupper.com è aperto il bando per candidare il proprio progetto in tre distinti ambiti: biotecnologie orientate alle scienze mediche, strumenti digitali al servizio della salute e dispositivi medicali, servizi orientati al paziente o alla sanità. Si possono candidare lavoratori, diplomati e laureati, ma almeno un componente del team deve essere sotto i 35 anni di età.

Si stima che arriverà qualche centinaio di candidature. I venti migliori team selezionati accederanno a una settimana di formazione, dal 15 al 19 dicembre 2015, che prevede momenti di lezioni frontali alternati a incontri con i principali imprenditori nazionali e internazionali operanti nel settore. Al termine della fase di accelerazione di 2 mesi, ciascun team sarà chiamato a presentare i risultati raggiunti. I tre migliori riceveranno un voucher da 50.000 euro, che permetterà loro di usufruire in modo personalizzato e flessibile di ulteriori consulenze specializzate e di servizi e attività per lo sviluppo del proprio progetto d’impresa, così da facilitare e rendere efficace il percorso di accesso al mercato. Il programma di accelerazione si terrà dal primo febbraio al 31 marzo 2016. La cerimonia di premiazione è prevista per il primo aprile 2016.

“Con questa iniziativa – ha dichiarato Guido Guidi, Head of Region Europe di Novartis Pharma – vogliamo sostenere la crescita di un settore, quello delle biotecnologie, che è tra i più dinamici e promettenti del panorama scientifico ed economico italiano, contribuendo a colmare il gap tuttora esistente tra l’eccellenza della ricerca nazionale in questo ambito e la sua traduzione in attività imprenditoriali competitive e sostenibili. Il nostro intervento, in partnership con Fondazione Cariplo, PoliHub e Humanitas – ha proseguito Guidi – è un atto concreto in favore dello sviluppo dell’innovazione nelle bioscienze, che Novartis considera un settore strategico per il futuro del nostro Paese, in linea con gli indirizzi dell’attuale governo, che per la prima volta identifica l’Italia come potenziale hub della farmaceutica europea”.

“La filantropia a sostegno della ricerca scientifica – ha dichiarato Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo – è da tempo una realtà concreta in Italia: in questi venticinque anni la nostra Fondazione ha sostenuto più di 1.500 progetti in questo ambito, con oltre 350 milioni di euro. Non credo vi sia organizzazione filantropica che abbia fatto di più in Italia. Ora stiamo vivendo un nuovo corso sempre più orientato a collaborazioni con chi, nel pubblico e nel privato, ha a cuore la ricerca che abbia anche un fine sociale, con ripercussioni concrete sulle persone che hanno bisogno”.

“Il ricercatore non ha solitamente nel suo Dna la managerialità, ma la può apprendere o inserirsi in una squadra che possiede queste competenze. Noi forniremo un kit di conoscenze, selezioneremo i progetti e poi li metteremo alla prova del mercato” ha detto Stefano Mainetti, consigliere delegato di Polihub, nato nel 2000 come acceleratore d’impresa e diventato nel 2014 distretto tecnologico che oggi conta oltre 50 tra startup e aziende. “Mettere in piedi una startup – ha ricordato – richiede di vivere nel futuro e avere l’idea di quello che saranno i bisogni concreti della popolazione. Servono dunque energia e multidisciplinarietà, e non bisogna mai dimenticare che le speranze di successo sono estremamente basse. Ma fare startup è bellissimo e importante, perché sono iniziative come queste che contribuiscono a creare grandi opportunità e hanno un valore sociale enorme”.

Al termine della conferenza stampa il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si è incontrata con i presenti confermando il suo sostegno all’iniziativa. (L.M.)

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