Innovazione al Sud
Apple a Napoli, tutto quello che c’è da sapere sui corsi (e che non era ancora stato detto)
4200 candidature pervenute, test d’ingresso a settembre, da ottobre i corsi per 200 selezionati: Giorgio Ventre, responsabile del progetto del centro per sviluppo di app a Napoli, spiega i dettagli dell’iniziativa. Compreso l’avvio di pre-corsi in 5 atenei. E i costi complessivi
di Luciana Maci
Pubblicato il 04 Ago 2016

►Apple a Napoli, come funzionerà il primo centro di sviluppo per app in Europa
►Il bando – Il bando per entrare nel centro europeo per sviluppatori Apple si è aperto il 21 luglio e si è chiuso il primo agosto. Si trattava sostanzialmente di un’iscrizione per la quale venivano richiesti specifici requisiti come il possesso di un diploma di scuola media superiore, un’età inferiore ai 30 anni e un’ottima conoscenza dell’inglese. Le domande pervenute sono risultate oltre 4200, quelle accettate più di 4100. Un centinaio di richiedenti non possedevano i requisiti base. “Una fotografia dei candidati? Il 20% è donna – dice Ventre – il 60/70% proviene dalla Campania, il resto da altre Regioni quali Lazio, Puglia, Toscana. Il 3% è composto da stranieri”. Per i 4100 candidati l’appuntamento è il mese prossimo: a partire dal 5 settembre si terrà un test scritto presso il polo di Medicina dell’Università Federico II, dopodiché è previsto un colloquio motivazionale per i primi 300 in graduatoria. Ne rimarranno 200, che da ottobre potranno cominciare a seguire i 9 mesi di corsi presso il Dipartimento di Ingegneria di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II a Napoli.
►I pre-corsi – “Al momento dell’avvio della fase operativa, la presidenza del Consiglio ha suggerito ad Apple di avere come

►Quanto costa complessivamente il progetto – I fondi messi a disposizione da Apple ammontano a 2,5-3 milioni di euro all’anno e sono destinati a coprire tutte le spese di funzionamento dell’Academy: stipendi dei docenti, hardware e software, amministrazione, organizzazione dei corsi. L’Università Federico II si occuperà dei costi legati alla ristrutturazione della sede. “Ci sono lavori in corso – sottolinea Ventre – gli ambienti didattici devono essere riconfigurati, perché non si possono basare sul vecchio modello cattedra-banchi. Servono laboratori con tavoli per gruppi di lavoro e schermi distribuiti su tutto l’ambiente per illustrare le parti tecniche”. Si stimano costi per 3-4 milioni di euro. Poi ci sono le spese per le borse di studio: ciascuno dei 200 selezionati avrà diritto a una borsa di studio di 800 euro al mese a copertura delle spese. “Una piccola percentuale è erogata da Apple, in particolare per favorire la partecipazione da fuori Italia, la stragrande maggioranza dalla Regione Campania. Negli anni successivi si punta ad arrivare a 400 studenti selezionati per i corsi, tutti coperti da borsa di studio. Una stima plausibile dei costi complessivi è di 15 milioni di euro per tre anni.