Easy life

10 startup per semplificare la vita in città

Le ferie sono un lontano ricordo, si torna ai problemi di tutti i giorni al lavoro e a casa: dal traffico alle code negli uffici, dalla spesa da fare ai bambini da portare a scuola, fino ai dubbi sulla raccolta differenziata… Ecco le soluzioni offerte da 10 startup per dare una svolta positiva alla giornata

Pubblicato il 20 Set 2015

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Le vacanze sono ormai un lontano ricordo, è ricominciata a pieno ritmo la vita nelle città e, con essa, le quotidiane incombenze e preoccupazioni: dalla ricerca affannosa di un parcheggio ai dubbi (quasi) amletici su come fare la raccolta differenziata, dalle file agli uffici pubblici per pagare i bollettini, fino all’organizzazione dei pasti. La tecnologia, in certi casi, può aiutare a velocizzare i processi e rendere un po’ più semplice l’esistenza. Ecco 10 esempi di idee imprenditoriali che potrebbero dare una svolta positiva alla nostra giornata.

QURAMI – Tornati al lavoro, si torna ufficialmente a fare le code negli uffici pubblici o alle Poste. Incombenze a cui siamo costretti a dedicare una parte di tempo della nostra giornata che potremo utilizzare in modo più fruttuoso. A risolvere il problema c’è Qurami, un’applicazione ideata dall’omonima startup romana guidata dal trentenne Roberto Macina: gratuita per l’utente, gli consente di prendere il numeretto digitale da smartphone e gli offre in tempo reale due informazioni: quante persone ci sono in coda prima di lui e qual è il tempo di attesa stimato. Così può fare altro in attesa che la fila si smaltisca. Tra i vari clienti di Qurami ci sono le Università romane Sapienza, Tor Vergata, Roma III e Luiss, la Camera di Commercio di Milano, i Comuni di Firenze, Trieste, Milano, gli uffici pubblici di Roma e da qualche tempo è partita la sperimentazione con la Royal Mail inglese. Ha ricevuto 150mila euro da Unicredit, diventando la prima startup partecipata da una banca.

JUNKER – Il Tetrapak va nella carta? E il dentifricio è plastica o alluminio? A volte fare la raccolta differenziata della spazzatura diventa un impegno piuttosto difficoltoso. E se si sbaglia si rischia la multa. A questi e altri dubbi risponde Junker, un’applicazione che riconosce con un click da smartphone cosa stiamo gettando. L’ha inventata una donna ingegnere informatico, Benedetta De Santis, originaria di Roma e basata a Bologna. Il meccanismo è semplice: è sufficiente scaricare la app e avvicinare lo smartphone al prodotto o all’imballaggio per scansionarne il codice a barre. Junker lo riconosce grazie a un database interno di oltre 800mila prodotti, ne indica le materie prime e i bidoni a cui è destinato. L’app, che al momento è utilizzata da oltre 6500 persone in tutta Italia, è gratis per gli utenti, mentre le aziende ambientali e i Comuni possono abbonarsi con un canone fisso per comunicare ai propri cittadini molte altre informazioni: ubicazione dei punti di raccolta, percorsi, calendario del porta a porta, indicazione per i rifiuti speciali, segnalazione degrado ecc. ecc. Junker è risultata a maggio scorso tra le 12 selezionate tra un centinaio di candidature giunte a FORUM PA Call4ideas 2015 – Startup e Startupper per la PA digitale, iniziativa promossa da FORUM PA in collaborazione con Camera di Commercio di Roma ePoliHub, l’incubatore del Politecnico di Milano.

PARK SMART – Trovare o non trovare parcheggio, questo è il dilemma. In città più che mai. Gli studenti dell’Università di Catania stanno cominciando a risolverlo: sono stati i primi a sperimentare il sistema ideato da una startup siciliana, Park Smart, che utilizza le telecamere di videosorveglianza per individuare i posti-auto liberi. In realtà di app “cerca-parcheggio” in Italia già ce ne sono, alcune basate sul crowdsourcing (la comunità degli utenti segnala i parcheggi liberi), altre sulla connessione a sensori o sbarre di parcheggio. Ma il co-founder Pierluigi Buttiglieri tiene a sottolineare che quella sviluppata dalla sua società è diversa perché consente di trovare parcheggio facendosi aiutare (elettronicamente, si intende) dalle tantissime telecamere sparse per le città e adibite ai più svariati scopi. Park Smart è risultata tra le 12 vincitrici di FORUM PA Call4ideas 2015 – Startup e Startupper per la PA digitale.

COMUNI-CHIAMO – Ogni giorno ci sono disservizi in città, è quasi inevitabile: segnalarli a chi di dovere è il primo passo per risolverli. A consentirlo è Comuni-Chiamo, giovane startup bolognese che ha vinto la prima Social App Competition italiana, ideata dall’associazione Italian Business & Investment Initiative Youth dell’Università Bocconi per il miglior progetto di app ad elevato impatto sociale. Attraverso questo servizio gli utenti possono segnalare in tempo reale al Comune le problematiche che riscontrano nella vita di tutti i giorni, richiedere l’intervento delle autorità ed essere costantemente informati sullo stato della propria richiesta. Si può segnalare in pochi secondi da pc o da smartphone (attraverso un’applicazione disponibile per iOs e Android) ma non solo: Comuni-Chiamo permette infatti al Comune di inserire anche le segnalazioni che arrivano via telefono, mail e sportello Urp (Ufficio relazioni con il pubblico).

PAY BOX – Poter pagare qualsiasi tipo di bollettino, tassa o tributo dalle 6 di mattina a mezzanotte, sette giorni su sette, evitando le file agli uffici postali o gli appuntamenti in Comune: è il servizio che offre Pay Box, startup innovativa co-fondata a marzo 2014 da Roberto Casati e Andrea Carboni per semplificare la vita ai cittadini, ma anche agli enti pubblici.Tra le 12 vincitrici del contest FORUM PA Call4ideas 2015-Startup e Startupper per la PA digitale, Pay Box è un servizio già attivo presso 12 Comuni toscani nella provincia di Pisa e Pistoia. Di recente si sono aggiunte due new entry: Monsummano Terme e Frascati, il primo “presidio” in provincia di Roma. In tutto un bacino di oltre 150mila abitanti.

HELLO FOOD – Si torna a casa dal lavoro e… nessuna voglia di cucinare. Ma nemmeno di scendere al ristorante. La soluzione è il food delivery. Tra le realtà attive in questo campo c’è Hello Food, piattaforma per la prenotazione di cibo a domicilio che si chiamava Pizzabo ed era una startup fondata da due lucani prima di essere acquistata di recente dal gruppo tedesco Rocket Internet. Dal sito www.hellofood.it si possono ordinare tutti i piatti preferiti, dalla pizza al sushi così come primi e secondi, cucina internazionale, gelato e dolci, con un’offerta in continua espansione. Il funzionamento del sito è semplice: basta inserire il proprio indirizzo e scegliere il locale in base alle proprie esigenze contando anche sui feedback lasciati dagli altri clienti. Grazie a HelloFood si possono evitare code al ristorante e incomprensioni sul menù, perché l’ordine è personalizzato, e problemi di resto grazie all’opzione “pagamento online”. In seguito al rebranding, HelloFood ha aperto a Roma ed è presente nelle principali città italiane.

CORTILIAAndare al mercato fa bene al portafoglio e alla salute: si risparmia un po’ e si spera di acquistare frutta e verdura fresche. Ma non sempre si riesce a trovare il tempo per frequentare i mercati di quartiere. Cortilia è la loro versione online: da circa 4 anni l’azienda guidata da Marco Porcaro dà la possibilità a tanti agricoltori di vendere i prodotti della propria terra su web e agli amanti del mangiare sano di avere sulla propria tavola cibi freschi e genuini dal proprio territorio. Con un un click Cortilia porta a domicilio frutta e verdura fresche di stagione, coltivate in modo sostenibile, dalle aziende agricole più vicine agli utenti.

LE CICOGNE – Sono iniziate le scuole, i genitori sono alle prese con lavoro e altre incombenze quotidiane. E i figli? Chi li accompagna a scuola o alle attività extra e poi li va a riprendere? Chi li aiuta nei compiti? Tra le varie soluzioni c’è quella proposta da Le Cicogne, startup incubata da Luiss Enlabs, che attraverso un’applicazione mette in comunicazione i genitori di tutt’Italia con ragazze e ragazzi tra i 18 ed i 28 anni disposti a prendersi cura dei loro figli. Per entrare in contatto, basta registrarsi: per i genitori è gratis (tranne i servizi premium), per le/i babysitter è a pagamento, con una quota mensile di 15 euro.

BAUZAAR – Occuparsi dei nostri amici cani e gatti è un impegno quotidiano. Piacevole, ma sempre un impegno. Ad aiutare a portarlo a termine c’è Bauzaar, portale di e-commerce specializzato nella vendita online di cibo e snack per cani e gatti. II cliente può scegliere di ricevere con una frequenza prestabilita i prodotti per il proprio animale, senza dover ripetere il processo di acquisto e il pagamento, senza la preoccupazione di esaurire le scorte, di recarsi in negozio e trascinare a casa chili di croccantini e lattine e con la possibilità di dedicare molto più tempo al proprio animale. Di recente la startup fondata a Milano da Matteo Valenti e Domenico Gimeli ha raccolto un investimento da 250 mila euro che include sia investitori già presenti nella compagine come P101, sia new entry come il Club Digitale.

AIRHELP – Anche quando le vacanze sono finite si continua a viaggiare: per lavoro, per impegni personali… A volte si prende l’aereo e ci si può ritrovare vittime di disservizi: voli cancellati, in ritardo o in overbooking. In Italia solo l’0,01% dei passeggeri è consapevole di aver diritto al rimborso, quando lo chiede non ottiene risposta dalle compagnie oppure si accontenta di buoni e, in ogni caso, non ci pensa proprio a intraprendere le vie legali. Ma ora c’è AirHelp, startup creata da un italiano, Daniele Campisi insieme ad alcuni stranieri e coltivata nella Silicon Valley, che aiuta a ottenere gli agognati rimborsi senza fatica né esborsi anticipati di denaro per gli avvocati. il passeggero non ha che da andare sul sito della startup, inviare la richiesta di risarcimento, lasciare che i legali della società se ne occupino e attendere. Se la causa viene vinta (gli startupper assicurano che in genere è così), la società tratterrà il 25% dell’ammontare risarcito, in caso contrario non addebiterà alcun costo. Il risarcimento medio è intorno ai 400 euro.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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