TURISMO 4.0

Komoosee, l’ecommerce ibrido per valorizzare le delizie enogastronomiche della Sicilia (e non solo)

Vetrine fisiche con la possibilità di acquisti on line in siti archeologici, aeroporti e musei. È il progetto della startup fondata da Sebastiano Missineo,
che punta a installare 15 punti vendita entro la prossima primavera. Per poi espandersi in altre regioni italiane e anche all’estero. A partire da Londra

Pubblicato il 06 Nov 2018

CappellaPalatina Komoosee

Chi ha visitato di recente la Cappella Palatina di Palermo, la splendida basilica a fianco di Palazzo dei Normanni, avrà certamente notato un segno digitale contemporaneo in un edificio del 1129: la vetrina di Komoosee, startup che propone un modello di ecommerce ibrido per la valorizzazione dei prodotti enogastronomici della Sicilia.

Turismo enogastronomico e ecommerce ibrido

Stiamo parlando di turismo enogastronomico e di un nuovo canale di vendita dei souvenir più graditi, quelli alimentari. L’impatto economico di chi viaggia seguendo i piaceri della tavola in Italia è sempre più rilevante: 110milioni di presenze nel 2017,  il doppio rispetto all’anno precedente, con una spesa di circa 10 miliardi. Komoosee intende cogliere questa opportunità portando un po’ di innovazione nell’offerta dei bookshop e delle caffetterie dei più visitati siti culturali e turistici.

Komoosee si legge “comusì”, tipico intercalare siciliano che significa “come stai”, perché parte dalla Sicilia e perché nasce da un’idea di Sebastiano Missineo, imprenditore digitale dalla stagione della New Economy, di origini siciliane anche se da tempo attivo a Roma, che in questa impresa è affiancato da alcuni manager ed operatori del settore turistico, con finanziamenti del programma Cultura Crea del Mibact e di Invitalia.

Sebastiano Missineo, founder di Komoosee

Come funziona Komoosee

“Il nostro è un sistema digital hybrid basato su pop up store dotati di tablet connessi al sito e-commerce di komoosee”, spiega Missineo. “Le vetrine espongono i prodotti ma non sono delle vending machine, non si ritira il prodotto sul luogo. Attraverso i tablet o anche dalle app dei propri smartphone i clienti potranno riempire online il proprio carrello, pagare e definire tutti i dettagli della consegna”. Il sistema ha diversi vantaggi. Permette di intercettare il mercato lì dove si concentra senza aspettare che sia il cliente a entrare in un negozio specializzato; stimola il primo acquisto dei prodotti per poi sostenere il riacquisto a distanza sul sito di ecommerce www.komoosee.com. C’è anche una forte disintermediazione della catena commerciale che riduce i passaggi tra produttore e cliente finale con evidenti effetti sul prezzo rispetto all’alta qualità dei prodotti. La gestione logistica è esternalizzata ma con un magazzino centralizzato e dedicato.

“La nostra piattaforma offre al turista la possibilità di acquistare on line souvenir gastronomici risolvendogli il problema del trasporto a casa”, aggiunge Missineo. “La formula coniuga elementi di commercio tradizionale con elementi digitali: il turista, attraverso il sito www.komoosee.com crea il suo carrello, paga con carta di credito e decide dove e quando farsi recapitare quello che ha acquistato. Ovviamente il sito è accessibile anche da casa, quindi se il cliente ha apprezzato i prodotti potrà riacquistarli in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo del mondo”

Un progetto che dalla Sicilia arriva a Londra

Komoosee propone un paniere di prodotti di alta gamma con il proprio marchio legati per il momento alla tradizione enogastronomica siciliana: dai pistacchi ai pomodorini ciliegino, dalle mandorle agli agrumi, dai sughi alle composte, compresa la Norma e la Caponata. Non mancano ovviamente i prodotti Bio, DOP, vegan e gluten free. Oltre alla Cappella Palatina, le installazioni si trovano anche nel Teatro Greco di Siracusa e, presto, anche nel teatro Greco di Taormina e nel Museo Salinas di Palermo. Oltre ad aver avviato le procedure per l’installazione presso aeroporti ed outlet siciliani con l’obiettivo di avere 15 vetrine attive entro la prossima primavera e quindi all’avvio della prossima stagione turistica.

Ma, lo dicevamo già, la Sicilia è solo il punto di partenza. Le linee di sviluppo del progetto, oltre all’incremento del numero di postazioni in Sicilia, vedono anche la ricerca di postazioni in Italia ed all’estero (in particolare a Londra) con l’attivazione di temporary shop e di altre piattaforme regionali: è già partito il progetto in Sardegna con i prodotti gastronomici caratteristici di quella regione.

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