Amazon lancia i suoi tentacoli anche nel mondo delle farmacie, per ora partendo dagli Stati Uniti. È nata Amazon Pharmacy, che consentirà ai clienti statunitensi di ordinare online farmaci per cui è necessaria la prescrizione. Arriverà presto anche in Europa? Per il momento non è dato sapere, e comunque nel vecchio continente esistono, come è ovvio, autorità diverse che hanno regole diverse rispetto a quelle negli Usa.
Ma certamente la discesa in campo nella vendita al dettaglio di farmaci è un elemento di forte disruption per quei mercati. Tanto che l’annuncio ha causato un sensibile calo in Borsa dei titoli dei giganti del settore: Cvs ha perso l’8,91%, Rite Aid il 17% e Walgreens Boots Alliance il 9,17%. Il titolo Amazon invece ha continuato a crescere, non lontano dai massimi storici oltre quota 3mila dollari per azione.
Il debutto come farmacia online è solo l’ultimo dei molteplici sconfinamenti di campo del big dell’ecommerce, nato peraltro come libreria. Negli anni Amazon ha coperto i più vari settori, dall’editoria alla produzione video, dal fintech (tecnologia applicata alla finanza) all’health, scommettendo su Intelligenza Artificiale, cloud e altre tecnologie innovative. La lista dei suoi marchi, solo per citarne qualcuno, include IMDb, Zappos.com, Goodreads, Whole Foods, Audible e Souq.com, un sito ecommerce per Paesi del medioriente. Il gigante fondato da Jeff Bezos ha anche contribuito a spazzar via molti retailer fisici. Qualche anno fa, solo per dare un esempio del suo desiderio di conquistare spazi fisici e della sua “versatilità”, ha tentato il mega-esperimento di Amazon Go, il negozio totalmente automatizzato senza casse né cassieri (solo in parte riuscito, perché a un certo punto ha preferito vendere la tecnologia invece di aprire nuovi punti vendita). Insomma, il lancio di Amazon Pharmacy non coglie di sorpresa. Tanto più che avviene in un momento storico in cui il settore dei pharmaceuticals è alla ribalta a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia.
La nota rilevante, perlomeno in una chiave di lettura di open innovation, è che la nuova mossa è stata resa possibile anche grazie alla precedente acquisizione, nel 2018, di una startup, PillPack, farmacia online in grado di offrire medicine pre-dosate e consegne a domicilio. L’operazione ha rappresentato la chiave di volta per l’ingresso nel settore, soprattutto dal punto di vista della logistica e delle autorizzazioni necessarie alla vendita. Ma vediamo intanto come funzionerà Amazon Pharmacy.
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Come funzionerà Amazon Pharmacy
L’obiettivo, ha spiegato in una nota il colosso Usa dell’e-commerce, è consentire agli utenti di Internet di ottenere farmaci “con la stessa facilità di qualsiasi altro acquisto sul sito Amazon” e di evitare che facciano la fila nelle farmacie.
I clienti possono salvare le informazioni sulla loro assicurazione sanitaria su un profilo sicuro e chiedere al loro medico di inviare le prescrizioni direttamente alla farmacia Amazon. Potranno anche confrontare le diverse opzioni di prezzo a seconda della loro assicurazione. Amazon fa sapere che i prodotti acquistati su Pharmacy saranno spediti ai clienti in confezioni “discrete”, tramite le quali non sarà possibile identificare la tipologia di farmaco, e che i dati personali non saranno condivisi fuori dalla piattaforma per scopi pubblicitari “senza il consenso esplicito dei consumatori”. Dal servizio restano fuori i farmaci a base di oppiacei.
Gli abbonati di Prime, inoltre, avranno garantita la consegna gratuita in due giorni e sconti quando si tratta di determinati farmaci non coperti da assicurazione.
L’acquisizione (determinante) della startup PillPack
Già nel 2018 Amazon aveva messo un piede nella distribuzione di prodotti farmaceutici decidendo di acquistare per quasi un miliardo di dollari PillPack, una startup che è una farmacia online in grado di offrire medicine pre-dosate e consegne a domicilio. In questo modo il colosso di Jeff Bezos puntava ad aggiudicarsi le licenze farmaceutiche praticamente in ogni Stato dell’Unione. A novembre 2019 un segnale passato inosservato, ma importante: nasce il brand “Amazon Pharmacy” vicino a quello di PillPack. Un intervento molto più incisivo rispetto al lancio avvenuto circa un anno prima di “Basic care”, marchio sotto il quale Amazon aveva iniziato a commercializzare la sua private label di farmaci Otc prodotti grazie alla partnership con Perrigo.
Secondo quanto riportato la CNBC l’intera rete di PillPack – compresi centri logistici e rapporti con gli operatori sanitari – è stata impiegata per dar vita ad Amazon Pharmacy. Il marchio, tuttavia, continuerà ad offrire un servizio distinto da quello di Amazon Pharmacy e dedicato ai malati cronici che necessitano della consegna giornaliera di farmaci. Per ora Amazon Pharmacy opera in 45 stati americani. Si dovrà attendere per stabilire se Amazon avrà la possibilità e la volontà di ampliare il servizio ad altri mercati. (L.M.)