LA SAGGEZZA DELLE FOLLE
Democrazia, è il caso di affidarci al caso?
Il sistema politico attuale soffre una crisi di efficienza e di legittimità. La soluzione? Il sorteggio, propone lo storico belga David Van Reybrouk nel libro “Contro le elezioni”. E il rischio incompetenza che si attribuisce anche al crowdsourcing? Finora non è poi andata molto meglio…
di Fabrizio Gasparetto
Pubblicato il 24 Gen 2017

“Democrazia, aristocrazia, oligarchia, dittatura, dispotismo, totalitarismo, assolutismo, anarchia: ogni sistema politico deve trovare un equilibrio tra due parametri fondamentali: l’efficienza e la legittimità. L’efficienza risponde alla domanda: di quanto tempo ha bisogno un governo per mettere in atto soluzioni reali ai problemi che si presentano? La legittimità risponde alla domanda: in che misura il popolo è d’accordo con queste soluzioni? Fino a che punto riconosce l’autorità del governo? L’efficienza corriponde alla capacità di agire, la legittimità al sostegno dei cittadini all’azione pubblica. […] Oggi le democrazie occidentali si confrontano simultaneamente con una crisi di legittimità e una crisi di efficienza.”
Come in tutti gli ambiti in cui una decisione può incidere pesantemente sulla collettività, la collettivizzazione di quella decisione non è più un corollario procedurale, un si-fa-così perché si è sempre fatto così, ma è diventato un problema che ha scatenato forze non più contenute nei processi democratici classici, che avevano più o meno serenamente accompagnato l’Occidente dalla seconda metà del Novecento in poi.
Crowdsourcing quindi, democrazia dal basso, open democracy? La soluzione che propone Van Reybrouck, con dovizia di riferimenti (insuccessi compresi) è più avanzata, sebbene splendidamente classica, in quanto già strumento della democrazia ateniese: il sorteggio. Nella formalizzazione dell’americanoTerrill Bouricius, consiste in una riedizione riveduta e corretta, dotata di un efficace sistema di contrappesi, del sistema che risale all’antica Atene. Ripartendo le chance politiche e limitando il disaccordo, disinnescando consorterie e sopratuttto il conflitto d’interessi per cui le elezioni vedono i politici impegnati con l’obiettivo di farsi rieleggere piuttosto che di migliorare i Paesi in cui operano, potrebbe essere una nuova frontiera.
Qualcuno dice che l’incompetenza è dietro l’angolo. Lo dicono spesso anche del crowdsourcing in genere. Viene da chiedersi: i sistemi finora in voga, compresi i vigenti, nell’amministrazione pubblica come nella consulenza, hanno garantito rappresentatività ed efficacia?