Made in Italy
L’anti-sigaretta elettronica di Philip Morris? La fa Ing. Ferrari di Modena
Fattura 30 miIioni, sta per compiere 100 anni e non ha nulla a che fare con le auto, anche se è partner della Rossa. L’azienda infatti è specializzata in impianti meccanici ed elettrici. E realizzerà quelli degli stabilimenti dove la multinazionale americana produrrà il nuovo stick pensato per fare concorrenza alle e-cigarette
di Redazione EconomyUp
Pubblicato il 25 Set 2015

E oltre a essere partner della Rossa, di Maserati e di Lamborghini nel campo automotive, di Gambro nel settore biomedicale e di Chiesi in quello farmaceutico, di Tetra Pak e di Ima nel packaging, l’azienda ha di recente legato il proprio nome anche a Philip Morris, gigante americano del tabacco (che, casi della vita, è anche sponsor dell’altra Ferrari, quella che corre in Formula 1).
Come riporta il Sole 24 Ore, la multinazionale americana si è infatti affidata all’azienda modenese per gli impianti dei suoi due nuovi stabilimenti sorti nell’area di Bologna: quello di Crespellano, dove si sta realizzando un’area di 70mila metri quadrati, e quello di Zola Predosa, dove Philip Morris ha creato la fabbrica pilota per la produzione di iQOS, lo stick che, scaldando il tabacco invece di bruciarlo come nelle normali sigarette, è stato pensato per far concorrenza all’avanzata delle sigarette elettroniche.
Forte anche di questo successo e del raggiungimento della soglia di 30 milioni di euro di fatturato annuo (con una crescita del 25% negli ultimi due anni e un incremento del 20% previsto per il prossimo), Ing Ferrari si prepara, in vista del suo centesimo compleanno, ad ampliare gli stabilimenti con 1.200 metri quadrati di nuovi uffici e con l’assunzione, nell’ultimo anno, di 24 tra ingegneri e laureati in materie scientifiche.
(C.D.)