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Yota2, quando l’innovazione è incompleta
Questa è la settimana del Mobile World Congress di Barcellona. La sorpresa del 2014 fu Yota2, il primo smartphone al mondo con doppio display. Da poco è disponibile anche in Italia. Lo abbiamo provato. La svolta tecnologica c’è. Ma la proposta esperienziale per l’utente non è ancora chiara
di Giovanni Iozzia
Pubblicato il 02 Mar 2015

“Il massimo dell’innovazione” (The Thelegraph) a Barcellona 2014 era stato Yota2, il primo smartphone al mondo con doppio schermo, creazione di una startup russa, Yota Devices. Mi ha incuriosito ovviamente. Da poco è distribuito anche in Italia e ho voluto provarlo. È certamente un bell’oggetto, che non ha nulla da invidiare ad altri competitor del mondo Android. Si fa valere, anche nel prezzo (749 euro), perché sa di essere unico. Ma non è detto che questa unicità sia un motivo sufficiente a farne un best seller, almeno per il momento.
► Qui puoi vedere il video di presentazione di Yota2
Non voglio entrare nel merito delle specifiche tecniche, che potete trovare qui. Sia perché non è mia competenza, sia perché non sono (solo) quelle a fare di un prodotto un successo. E lo sanno bene i fan Android che, irritati o rassegnati, cercano di convincere gli iPhone-dipendenti (tribù a cui appartengo anche io, confesso) sulla inferiorità tecnologica del loro totem. Non c’è niente da fare. Non è solo la forza del brand ( e del marketing, quindi). È la capacità di creare un mondo e di renderlo accogliente, facile da capire e da abitare, a fare la differenza.
Yota2 fa certo la differenza con il suo secondo schermo a tecnologia e-ink (come quello del Kindle) che consuma poco e permette di leggere anche in presenza di forte luminosità. Ma è una differenza che non si riesce ad apprezzare immediatamente. Chi legge un libro su uno smartphone? La riduzione dei consumi è un valore ben più forte ma poco sexy in un mondo in cui ormai andiamo tutti in giro con alimentatori o batterie portatili. Soprattutto se questo valore si fa sentire nel prezzo di acquisto.
Yota2 è un bel caso di innovazione incompleta. La tecnologia c’è (anche se qualche esperto dice non essere update nel motore) ma non è ancora coniugata in una chiara proposta esperienziale. Insomma, a cosa serve davvero questo doppio schermo? La risposta sarebbe già più chiara se ad avere il doppio schermo fosse un tablet. E non è escluso che alla Yota Devices non ci stiano pensando. A quel punto avrei un motivo chiaro per rinunciare in un solo colpo a iPad e Kindle. E fare tutto quel che mi serve con un solo dispositivo (a patto che non costi più della somma dei due…)